Campo di papaveri di Claude Monet. Gioia e amore passano via

“Campo di papaveri” di Claude Monet è un olio su tela del 1873. Il dipinto si trova oggi al Musée d’Orsay di Parigi, è uno dei primi in cui il pittore francese utilizza le tecniche tipiche dell’impressionismo. Pittura en plein air, accostamento dei colori puri, eliminazione del disegno preparatorio e della prospettiva, il rifiuto di soggetti storici, mitologici o religiosi a favore di quelli contemporanei. Altra caratteristica, fondamentale per gli impressionisti, è quella di cogliere un determinato momento della vita ricostruito attraverso la visione soggettiva dell’artista.

“Campo di papaveri” di Claude Monet viene realizzato durante il soggiorno ad Argenteuil, campagna francese posta lungo le rive della Senna. In questa località Monet realizzerà moltissime opere impressioniste. Inizialmente il pittore osserva con attenzione il paesaggio e la luminosità. Lo studio sui cambiamenti della luce nel corso del giorno avrà infatti un’importanza primaria nell’arte di Monet, come testimonia la famosa serie di dipinti alla Cattedrale di Rouen.

“Campo di papaveri” di Claude Monet. Luce e papaveri protagonisti

“I papaveri” di Monet si aprono su un prato sgargiante nel corso di un pomeriggio estivo. Il quadro si divide in due parti. La parte di sinistra è dominata dal rosso dei papaveri che popolano il prato, la parte di destra invece si spoglia di queste macchie rosse e in una vegetazione più semplice si inseriscono le due figure umane in basso, arricchendo i colori con una miscela dalle tonalità tra verde e blu. 

La luce ha il suo ruolo prominente, come tipico di questa corrente pittorica, ed illumina enfatizzando alcuni elementi, come gli spazi tra gli alberi, gli abiti delle figure umane e soprattutto i papaveri. Per cogliere tutte queste impressioni suscitate dalla luce è fondamentale dipingere all’aperto e sul luogo, secondo il parere di Monet non si sarebbe potuto mai ottenere lo stesso effetto lavorando all’interno di un atelier.

«Non ho mai avuto uno studio e non capisco la necessità di chiudersi in una stanza. Per disegnare, sì, per dipingere, no» – Claude Monet

I colori chiari e tenui sono ravvivati dal rosso dei papaveri a cui il pittore ha dedicato molta attenzione. Per la realizzazione dei fiori Monet, secondo i dettami impressionisti, ha prima spolverato un po’ di colore per poi perfezionare la forma dei papaveri per mezzo di macchie di colore. I fiori non sono uguali tra di loro e quelli in primo piano risultano più grandi rispetto quelli sullo sfondo. Questo particolare è importante per inserire nella composizione un senso di profondità rafforzato anche dalla costruzione in diagonale del dipinto.

I papaveri di Monet. Il significato

È importante l’accostamento di Jean e Camille con i papaveri. Nella parte del prato in cui non sono presenti i fiori rossi non ci sono figure umane. I papaveri nell’immaginario collettivo richiamano vitalità e solarità, due caratteristiche tipiche dell’estate, ma la passeggiata di Jean e Camille termina verso la parte destra del quadro, dove non ci sono più fiori.

Questa scelta vuole da un lato trasmettere l’atmosfera tranquilla e serena di quella mattina, dall’altra su un piano più simbolico racconta una gioia prossima a svanire, sempre più lontana dai papaveri. Monet sceglie un fiore che si apre a diverse interpretazioni, infatti se da un lato può essere gioia, dall’altro è debolezza. Il papavero è un fiore gracile e debole e in tal senso richiama la salute precaria di Camille Monet. Ma è anche collegato come simbolo al sonno e al riposo, elementi che annullano la vitalità.

Nel corso dell’800 i papaveri sono stati molto amati dai pittori che, affascinati da questa tinta, ne riempivano i paesaggi estivi. È chiaro che la loro grazia non ha lasciato indifferente nemmeno Monet essendo protagonisti in altre sue opere, tra cui “Campo di papaveri a Vetheuil” del 1880.

Monet, la moglie Camille e il figlio Jean

Nella donna con parasole e nel bambino che l’accompagna sono stati riconosciuti la prima moglie di Monet, Camille e il loro primogenito Jean. I segnali che hanno fatto propendere per questa identificazione sono in primis l’abbigliamento è contemporaneo a Monet e la forte somiglianza con i soggetti presenti ne “La passeggiata” di Monet, dove è certo si trattasse proprio della moglie e del figlio. In “Campo di papaveri” Monet cerca di immortalare un normale momento di serenità famigliare che sarebbe venuta a mancare con la morte prematura di Camille nel 1879, quando la donna aveva appena 32 anni.

La perdita di Camille ha segnato molto Monet, ma anche in questa occasione luttuosa è riuscito a dare sfogo alla sua verve artistica con “Camille Monet sul letto di morte”, raffigurante la salma della moglie. Anche in un’opera così straziante Monet osserva la luce e come il cambiamento del colorito si manifesti nella donna esamine.

«I miei occhi erano rigidamente fissi sulle tragiche tempie e mi sorpresi a seguire la morte nelle ombre del colorito che essa depone sul volto con sfumature graduali. Toni blu, gialli, grigi.» – Claude Monet

Nel “Campo di papaveri” di Monet in alto a sinistra si notano un’altra donna con bambino. Ebbene si tratta sempre di Camille e Jean: la loro presenza, prima all’orizzonte e poi alla fine della collina, rende il movimento della loro passeggiata, animazione ravvivata anche dalla leggera brezza di vento.

Si nota che i connotati umani non sono ben definiti. Monet sceglie di non attribuire ai personaggi nessuna connotazione psicologica, preferendo dare maggiore risalto alla resa della natura che cambia con il mutare della luce e del tempo. Va ricordato comunque che i lineamenti non nitidi delle persone sono un altro caposaldo tipico del movimento impressionista con la svalutazione del soggetto rispetto al contesto.

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