“Guernica” di Picasso. Eterno grido di dolore contro la guerra

“Guernica” di Pablo Picasso è stata realizzata nel 1937 in occasione della commissione da parte del governo repubblicano spagnolo di un’opera che rappresentasse la Spagna all’esposizione universale di Parigi del 1937. Il pittore accettò di controvoglia. Mentre stava lavorando alla realizzazione dell’opera, seppe del bombardamento aereo di Guernica e decise di denunciarne l’atrocità tramite la sua arte. La cittadina spagnola ha infatti il triste primato della prima città in assoluto ad aver subito un bombardamento aereo.

Si narra che un ufficiale nazista guardando “Guernica” di Picasso abbia interpellato l’artista in merito.

«Avete fatto voi questo orrore?»
«No, voi.» 

L’aneddoto si riferisce ad uno dei suoi dipinti più famosi, un quadro complesso per storia, simbologia e senso.

Guernica: prima città a subire un bombardamento aereo

Durante gli anni di ideazione dell’opera, era in corso la guerra civile spagnola che contrapponeva al governo repubblicano il generale Franco, desideroso di attuare un colpo di stato per sostituire il legittimo governo spagnolo. Nella guerra fratricida il generale aveva come alleati gli italiani e i tedeschi. La cittadina di Guernica non era teatro di azioni belliche e la furia distruttrice del primo bombardamento aereo della storia ad opera degli alleati italiani e tedeschi, si abbatté sulla popolazione civile uccidendo soprattutto donne e bambini. Quando la notizia dell’efferato crimine si diffuse tra l’opinione pubblica, Picasso decise di realizzare un’opera che denunciasse il crimine.

Nasce così Guernica, dapprima esposta appunto all’esposizione universale di Parigi e poi in vari musei tra cui il famoso MOMA di New York. Tornò in Spagna solo alcuni anni dopo la fine del franchismo, nel 1981, dopo la morte dello stesso Picasso. Attualmente il dipinto si trova presso il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid ed una sua copia, realizzato in forma d’arazzo, si trova anche nella sala del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

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Cosa significano le immagini in “Guernica” di Picasso?

Il quadro di grandi dimensioni – circa 7 metri di altezza e 8 di larghezza – è stato realizzato secondo gli stili del cubismo sintetico. Lo spazio e la profondità sono annullati per consentire la visione simultanea dei vari frammenti che Picasso ha inteso rappresentare. È stato realizzato volutamente nei toni del grigio senza dare spazio ai colori e si legge da destra verso sinistra.

“Guernica” è stato realizzato in iuta grezza e con una tecnica particolare che gli conferisce una particolare luminosità. Nell’opera sono raffigurati diversi elementi simbolici ed in particolare: un toro, simbolo della forza e della Spagna, un lampadario con al centro una lampadina che ha dato adito a diverse interpretazioni, ma probabilmente indica soltanto che lo spazio dell’opera è l’interno di una abitazione e proprio il lampadario e la finestra lo denotano. Al centro è raffigurato un cavallo che rappresenta il popolo, l’animale è ritratto mentre nitrisce, terrorizzato, e come tutto il popolo, emette disperato un grido di dolore.

Sotto il toro una donna straziata dal dolore con il suo bambino morente sotto il braccio. La guerra colpisce tutti e spesso le persone più indifese come bambini e donne. Accanto alla donna è raffigurato un soldato, anche lui caduto sotto le bombe, con la sua spada ridotta in frantumi, ma che tiene un fiore, segno di speranza. Ciò ad indicare la rinascita dopo la guerra e una speranza di pace. Infine, a sinistra un uomo avvolto dalle fiamme che grida, segno evidente della distruzione e della ferocia della guerra.

L’impegno civile

“Guernica” di Picasso è un’opera che testimonia l’impegno civile dell’artista e rappresenta un grido di dolore di tutta l’umanità sconvolta dalla guerra. L’arte in questo caso diventa denuncia e dovrebbe costituire un monito contro ogni forma di violenza. Non a caso una sua copia si trova presso il Consiglio delle Nazioni Unite.

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