“I ballerini” di Botero avvolti nella magia del tango argentino

Fernando Botero Angulo nasce a Midellìn nel 1932. È un pittore, scultore e disegnatore colombiano. Da bambino subisce il fascino dell’architettura barocca e delle illustrazioni della “Divina Commedia” di Gustave Dorè. Questo lo portò a dichiarare esplicitamente di «non aver mai dipinto nulla di diverso dal mondo come lo conosceva a Midellìn».

L’arte di Fernando Botero nasce dalla propria interiorità, classificandosi come una necessità interiore, un bisogno che porta a un’esplorazione continua verso il quadro ideale. I protagonisti di questi dipinto, come suggerisce il titolo “I ballerini”, sono due danzatori di tango argentino. Appaiono con uno sguardo fisso nel vuoto, comunicando freddezza e distacco, astratti dalla realtà e immersi in una sfera surreale, propria del pittore colombiano.

L’opera di Botero è capovolta in un clima di sospensione ed esprime una sensazione di leggerezza. Proprio per questo motivo induce ad una piacevole ironia chi, incuriosito, cerca di scorgere un significato o un messaggio che esula da quanto si osserva nel dipinto. Lo stile comunicato attraverso la danza riassume eleganza e raffinatezza.

“I ballerini” con la loro postura e il modo di reggersi a vicenda richiamano al divertimento e alla spensieratezza della serata rappresentata. All’interno della tela appaiono e scompaiono altri oggetti, come parte di un tavolo con un bicchiere poggiato sopra, una bottiglia sul pavimento, lampadine di vario colore e diversi mozziconi di sigarette.

La sensualità e la passione de I ballerini di Botero allontanano la percezione di distacco

Il messaggio che appare nell’immediato in questo dipinto è che l‘arte del ballo può colpire tutti, nessuna categoria esclusa. La capacità del ballo è non solo quella di avere un effetto positivo sul corpo, ma allontana i pensieri negativi, la malinconia e l’angoscia delle persone, in un rapporto psicofisico gratificante. 

«Credo che l’arte debba dare all’uomo momenti di felicità, un rifugio di esistenza straordinaria, parallela a quella quotidiana. Invece gli artisti oggi preferiscono lo shock e credono che basti provocare scandalo. La povertà dell’arte contemporanea è terribile, ma nessuno ha il coraggio di dire che il re è nudo.» – Fernando Botero

La particolarità della sua pittura è la dilatazione degli spazi e delle forme, il tipo di rappresentazione scelta per dipingere la scena di tango argentino tende a far emergere aspetti che non si ritrovano nel quotidiano. Lo stile adottato ne “I ballerini” non ritrae la perfezione tecnica del ballo, ma la rotondità delle forme e la vivacità dei colori denotano una caratteristica unica, il tratto distintivo di questo pittore e scultore colombiano.

Il colore rimane tenue, mai esaltato, con l’assenza totale delle ombreggiature, perché, come spiegava lo stesso pittore, «sporcherebbero l’idea del colore che desidero trasmettere». A prevalere sono soprattutto colori forti come il giallo e il rosso, steso con pennellate piatte ed uniformi.

L’artista si rivela distante dai suoi soggetti, e questa prerogativa fa sparire dai personaggi la dimensione morale e psicologica, facendo apparire i ballerini persone ciniche, calcolatori, senza anima. L’espressione del viso non è definibile, gli occhi non battono, sono sempre rivolti verso il basso, come se stessero osservando qualcosa di vago, senza guardare nello specifico in nessuna direzione. 

La passione di Ferdinando Botero per il tango argentino

Ferdinando Botero ha dedicato più di 30 opere al tango argentino perché incantato, non solo dalla bellezza del ballo in sé, ma soprattutto affascinato dalla voce di Carlos Gardel, un personaggio di spicco in tutta la storia del tango e della musica in generale. La maggior parte delle tele del pittore sono omaggio al grandioso musicista colombiano. 

In un articolo del 2011 apparso sulla rivista “Art in America Magazine”, la critica Charmaine Picard riportava il giudizio espresso sull’artista nel 1999 dalla curatrice Rosalind Krauss secondo la quale Botero «non ha assolutamente niente a che fare con l’arte contemporanea».

Nonostante ciò esiste anche una fetta di critici che considerano Botero un’icona dell’arte contemporanea al pari di grandi artisti, tra i quali, solo per citarne qualcuno, ricordiamo Andy Wharol, Picasso e Leonardo da Vinci. 

«Nell’arte il segreto per crescere è confrontarsi. Un’esposizione in un museo è una opportunità per confrontare un’opera con un’altra che è sempre la migliore lezione di pittura. Occorrono occhi freschi, liberi da ogni pregiudizio. Fortunatamente l’arte ha una grande dote, quella di essere inesauribile. È un processo senza fine, nel quale non si smette mai di imparare». – Fernando Botero

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