A che servono le mostre? Tra le tante cose servono, ad esempio, a verificare lo stato di salute di un particolare settore artistico o di una determinata corrente. A giudicare dalla mostra in corso che il Maestro pop Giancarlo Montuschi presenta ad Arezzo ci si rende conto che l’Arte Pop italiana non solo è viva e vegeta, ma gode pure di ottima salute! Il pittore romagnolo, artista pop tra i più conosciuti e amati in Italia, ha inaugurato la sua personale “Il colore della fantasia”, a cura di Marco Botti, il 21 dicembre 2019 nella Sala Pieve del monumentale Museo Palazzo della Fraternita dei Laici.
‘Il colore della fantasia’ di Giancarlo Montuschi
L’apertura della mostra è stata l’occasione per presentare anche il volume “Giancarlo Montuschi – Fiction Painting” – una summa del suo lavoro che raggruppa dieci cicli pittorici creati negli ultimi cinque anni – e il delizioso video dedicato al percorso artistico e alla vita del pittore faentino realizzato per la serie “Praline. Prelibatezze dal mondo dell’arte”, videorubrica condotta da Sergio Mandelli per capire l’arte contemporanea. Ospite la critica Francesca Bogliolo la quale, dialogando con Marco Botti sull’arte del Maestro romagnolo, ha paragonato l’opera pop di Montuschi alle vetrate medievali.
«Il Pop è sempre esistito, niente di più Pop delle vetrate colorate delle cattedrali o di certi dipinti trecenteschi, del rinascimento o di altre epoche. In fondo Pop vuol dire popolare, popolare come nelle varie epoche accontate dai pittori» – Francesca Bogliolo
In esposizione l’universo colorato e fantastico di Giancarlo Montuschi con una ventina di opere, tutte rigorosamente acrilici su tela di medie dimensioni. Sono tratte dalle tre fortunate serie “Future in the Past”, “Superheroes” e “The magicians”, in cui prendono corpo e colore le passioni storiche dell’artista: fumetto, illustrazione e fantascienza. L’ispirazione per i suoi lavori gli arriva dalle esperienze della vita, la musica, le letture, l’esoterismo, la parapsicologia e la psichedelia. Lui mette tutto insieme ai suoi adorati acrilici e, come in un cocktail, dopo averli mescolati bene bene, la sua inesuaribile immaginazione versa sulle tele una fantasmagoria di scene, colori, situazioni in cui è impossibile non farsi affascinare.
La cosmogonia di Montuschi
Eroi e supereroi dei nostri tempi – dai comics e dal mondo disneyiano delle favole – entrano di diritto nei suoi quadri, incontrano altri celebri personaggi della cosmogonia personale di Montuschi, come le figure blu legate alle sfere superiori e alla spiritualità. Interagendo con loro diventano i protagonisti di situazioni fantastiche che esulano dal loro solito contesto. Come nei quadri della serie dedicata al retrofuturismo che, racconta l’artista:
«Nascono dai ricordi di quando ero adolescente negli anni ’60. Mentre guardavo i libri cartonati per ragazzi sognavo un futuro con telefoni portatili, auto senza pilota, navicelle spaziali per visitare altri pianeti, strade sopraelevate, un benessere diffuso, tutti felici e aria pulita ma…– pausa di riflessione – oggi non tutto si è avverato e purtroppo quello che si è avverato…a quali costi per l’umanità? O in quelli del ciclo pittorico in cui rendo omaggio al mondo dell’illusione – che oggi trasuda in tutte le forme di comunicazione – con un’accompagnatore d’eccezione Mandrake in ibridazione con i vari personaggi dei fumetti, i Simpsons, Betty Boop e le immancabili figure blu, vicine al mondo del sogno.» – Giancarlo Montuschi
«L’arte di Montuschi è una fusione di alchimia e pop art unica, da cui prendono vita combinazioni di simboli intelligibili o da decifrare. Sogno, nostalgia, mistero e fantasia convivono e si alimentano a vicenda in un percorso pittorico visionario, che vale la pena di percorrere e scoprire.» – Marco Botti
Pertanto c’è ancora tempo per una visita a ‘Il colore della fantasia’ di Giancarlo Montuschi! Ne vale davvero la pena anche perché è da abbinare ad una gita nella splendida e accogliente città di Arezzo.
Giancarlo Montuschi. Chi è?
Giancarlo Montuschi è nato nel 1952 a Faenza (RA). Ha studiato al liceo artistico di Bologna e frequentato l’accademia di belle arti prima nel capoluogo emiliano e quindi a Ravenna. Nel 1976 gli viene assegnata la cattedra di Discipline pittoriche al liceo artistico di Sansepolcro, decide così di trasferirsi nella Valtiberina toscana, dove tutt’oggi vive e lavora nel suo atelier di Anghiari.
La ricerca di Montuschi abbraccia varie tecniche e muove dalla pop art e dai linguaggi post-pop del secondo Novecento per affrontare negli anni argomenti alchemico-esoterici, temi ludici, cicli diversificati come quelli legati a miti, animali, letteratura, comics e musica. Dal 1972 espone regolarmente e con successo di pubblico e critica in Italia e all’estero. La sua partecipazione a premi e fiere internazionali riscuote – sia in ambito pittorico, sia in quello della scultura in ceramica – i più ampi consensi. Musei e fondazioni italiane conservano sue opere. Lavora stabilmente con prestigiose gallerie.



