“Il giardino dell’artista a Giverny”. Iris nel giardino di Monet intrisi di fascino

“Il giardino dell’artista a Giverny” di Claude Monet – noto anche come “Iris nel giardino di Monet” – è un olio su tela (81 x 92 cm) realizzato nel 1900 e visibile oggi al Musée d’Orsay di Parigi. È una delle tante opere che l’artista realizza durante l’ultima parte della vita, quando si stabilisce a Giverny, un piccolo paese dell’Alta Normandia. I protagonisti della tela sono gli Iris del giardino di Monet: disposti in file diagonali rispetto al piano dell’immagine e sotto gli alberi, assumono tonalità cangianti grazie alla luce filtrata dalle foglie. Sullo sfondo, tra gli alberi, si intravede anche la casa del pittore.

“Il giardino dell’artista a Giverny” di Claude Monet. Un piccolo angolo di Paradiso

Monet si distingue per esprimere e trasmettere sempre allo spettatore le sensazioni che egli stesso prova di fronte ai vari stati della natura. Nelle sue opere cerca di catturare le sensazioni di un attimo fuggente. Ama la pittura all’aria aperta e si mostra sempre insofferente alle regole della pittura tradizionale. A 50 anni decide di andar via da Parigi e trasferirsi a Giverny, dove concentra tutto quello di cui ha bisogno: natura, arte, amici e famiglia.

In questo villaggio trova una casa rosa circondata da tanto verde, che nel 1890 decide di acquistare e dove si trasferisce con tutta la famiglia. La sua intenzione è quella di creare un giardino ricco di piante colorate e fiori da riportare poi su tela. Inizia così un ciclo di opere che ripropongono lo stesso soggetto molte volte, perché gli elementi naturali come il sole, il vento, l’acqua restituiscono agli occhi dell’artista un soggetto sempre nuovo. Si sveglia all’alba, dipinge sotto il sole cocente e sotto la pioggia battente per studiare tutte le possibili sfumature della luce.

Secondo lo storico dell’arte William Seitz, Monet analizza così tante volte quello che vede che alla fine «il soggetto, la sensazione e l’oggetto pittorico diventano la stessa cosa».

Monet come realizza il giardino più famoso della storia dell’arte?

L’arte di dipingere il giardino sottolinea la passione per la natura di alcuni grandi artisti moderni – Matisse, Renoir, Kandinskij – ai loro giardini prediletti. Ma è proprio Monet, forse, il più noto pittore di giardini nella storia dell’arte. A Giverny, la sua passione esplode e crea un giardino la cui disposizione è curata nei minimi dettagli.

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La scelta dei fiori

Diventa un orticoltore/giardiniere appassionato ed esperto. Dalle sue passeggiate sulle colline, l’artista riporta semi di fiori selvatici per le aiuole. Pianta papaveri, primule, violette e margherite, ma anche iris, gladioli, dalie e crisantemi. Il tutto si affaccia su prati di un forte verde brillante come le tessere di un mosaico. Il suo occhio diventa così esperto nel mescolare i colori, che ottiene nella realtà scenografiche combinazioni di fiori e piante.

«Se un giorno potessi vedere il giardino di Claude Monet penso che vedrei un giardino fatto più di tonalità e colori che non di fiori. Non sarebbe tanto un giardino di fiori ma un giardino di un colorista. Le piante sono disposte una accanto all’ altra, ma non come in natura, perché sono state seminate in modo tale che solo i fiori con colori abbinati possano sbocciare nello stesso momento, armonizzati all’infinito in tutti i registri di blu o rosa. Un ‘intensa manifestazione dell’intento dell’artista di spogliarli di tutto tranne che del colore.»Marcel Proust

Claude Monet abbatte il piccolo viale di abeti rossi e cipressi che conduce alla casa, trovandolo troppo noioso. Conserva però i tronchi, ai quali si aggrappano alcuni rampicanti, per poi sostituirli del tutto con delle guide di metallo da far ricoprire completamente con fiori.

Un’architettura sognante e dai tratti orientali

Trovando la sua opera ancora troppo limitata, Monet acquista un altro pezzo di terra sull’altro lato della strada. Realizza un piccolo fossato che collega la sua proprietà con il fiume Eptoy, per riempire un serbatoio artificiale di forma irregolare. Forma così un piccolo stagno sul quale fa costruire un ponte giapponese, da cui scendono lillà e glicini. Georges Clemenceau, primo ministro francese nei primi anni del 900 e grande amico di Monet, dedica una piccola brochure a quest’opera.

«Il giardino di Claude Monet può essere considerato una delle sue opere, In esso l’artista realizzò miracolosamente l’idea di trasformare la natura secondo le leggi della pittura leggera: la sua bottega non si limitava alle pareti, si apriva all’aperto, dove le tavolozze dei colori erano sparse ovunque, allenando l’occhio e soddisfacendo l’appetito insaziabile della rete»

Iris nel giardino di Monet. Fiaba e magia di linee e colori

L’artista non ama la disposizione caotica delle aiuole, ma ne persegue una geometrica ben precisa. Ne “Il giardino dell’artista a Giverny” di Claude Monet gli Iris sono piantati in strisce regolari. Anche il disegno segue una sua geometria, con linee orizzontali rappresentate dai piccoli viali che attraversano il giardino e linee verticali date dagli alberi. Il punto centrale si trova sullo sfondo, vicino alla facciata della casa, che si intravede appena attraverso la chioma degli alberi.

La naturalezza del dipinto viene espressa anche attraverso i contrasti delle zone chiare e scure. Le ombre si estendono all’estremità delle aiuole di Iris e in lontananza sotto gli alberi, mentre la luminosità domina il dipinto e si apprezza particolarmente al centro della tela, dove conferisce una tonalità più accesa agli iris. Ne esalta tutta la bellezza della loro violenta fioritura sotto le fronde rosse degli alberi.

Tecnica e pennellate

Osservando attentamente i fiori, si notano anche le pennellate caratteristiche della tecnica impressionista con piccoli tratti a scatti. L’aiuola è delimitata da entrambe le parti da vialetti marrone, in contrasto proprio con il malva dei fiori e il verde dei loro gambi. La parte in alto è occupata, invece, dalle fronde degli alberi che essendo di vari colori mostrano la ricchezza del giardino.

La definizione dello spazio avviene anche attraverso un gradevole contrasto tra colori caldi e freddi, a testimoniare la notevole abilità di Monet anche nell’utilizzo delle tonalità. Chi guarda Iris nel giardino di Monet viene trasportato nel mezzo di questa vegetazione e riesce quasi a toccare con mano l’amore dell’artista per le sue due più grandi passioni: la pittura e il giardinaggio.

«Il giardinaggio è un’attività che ho imparato nella mia giovinezza quando ero infelice. Forse devo ai fiori l’essere diventato un pittore.» – Claude Monet

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