Molti artisti del passato sono ricordati come estremi, scandalosi, assolutamente non comprensibili nel gusto e nella scelta dei soggetti. Tra questi spicca Egon Schiele che ha fatto della sua arte il canale per rappresentare ciò che “non si deve”. Conosciuto per i suoi ritratti fortemente erotici, con figure dalle pose effettivamente discutibili, il pittore è riuscito a rendere arte ciò che fu definito già dalla critica dell’epoca “pornografia”. Ciò valse anche per “L’abbraccio” di Schiele, conosciuto anche con il nome “Gli amanti”. La risposta non tardò ad arrivare:
«Nessuna opera d’arte erotica è una porcheria, quand’è artisticamente rilevante, diventa una porcheria solo tramite l’osservatore, se costui è un porco.»
Si tratta di un quadro che non passò di certo inosservato quando fu messo a confronto con quello precedentemente realizzato da Klimt nel 1905/1909, per la forte aderenza al tema reazionario dell’arte viennese di cui Klimt fu padre. Quest’opera segna, per le posizioni dei protagonisti, un vero spartiacque rispetto ai filoni più tradizionali in cui si nota un animo più romantico.
“L’abbraccio” di Egon Schiele. Gli amanti avvolti in un erotismo turbante
Compaiono gli amanti, un uomo ed una donna distesi su una superficie indefinita, gialla come l’oro di Klimt, un lenzuolo su cui viene mostrato il nudo femminile. Dalla rappresentazione si note l’influenza che probabilmente ebbe “L’origine del mondo” di Courbet (1866) su Egon Schiele. Il contrasto è reso forte dalle marcature nerastre che evidenziano i corpi uniti in un abbraccio insolito, in opposizione alle tonalità chiare dei corpi e del lenzuolo bianco. Tutto ciò è espresso anche in maniera simbolica. Le nudità e l’erotismo estremo si oppongono ad un abbraccio tenero e malinconico in cui traspare una profonda dolcezza ed inquietudine.
Schiele conobbe Klimt nel 1907 in un caffè di Vienna. Nacque così un legame professionale che ha consentito al giovane artista di lanciarsi nel mondo della nuova arte viennese. Le prime critiche lo ritraggono come un artista dall’animo inquieto, dalla profonda malinconia. I soggetti delle sue opere sfidano l’osservatore con pose e sguardi altamente turbanti. Anche nei suoi autoritratti Egon Schiele rappresenta se stesso in maniera “distorta”, ma l’artista divenne celebre soprattutto per i ritratti femminili dalle pose erotiche.
Il suo stile di vita e la convivenza con la giovane modella Wally Neuzil, nel piccolo paesino di Krumau, non lo rendevano un esempio di vita. Nel 1912 venne accusato di aver sedotto e traviato una giovane modella. Rinchiuso in carcere in attesa della condanna definitiva, tutte le sue opere furono confiscate. Le accuse contro Egon Schiele caddero tutte tranne una, quella di aver prodotto opere pornografiche.

