I simbolo dell’uovo, così come quello della colomba del resto, non manca mai nelle nostre vite, specialmente a Pasqua. E allora ve ne proponiamo uno, con sorpresa inclusa, tra i cui ingredienti, oltre al cacao, ne figurano altri davvero insospettabili. L’uovo in questione, in veste di una sua raffinata rappresentazione artistica, lo presentiamo con l’opera “Natura in divenire II” di Rossana Berti Garzelli, del 2012, di dimensioni 50 x 64cm, eseguita su carta con vino rosso, cacao e carboncino colorato.
“Natura in divenire II” di Rossana Berti Garzelli
Si tratta di un’opera astratta in cui si nota una forma ovoidale in posizione orizzontale, non chiusa ma aperta, il che rende l’immagine più libera e fluida. Intorno c’è spazio e respiro. I colori sono caldi, nei toni del marrone e del rosso, che all’inizio era più vivo ma col passare del tempo è diventato bordeaux dato che il vino tende all’ ossidazione.
Eterea, con una sua poetica intrinseca, l’opera lascia molto spazio alle possibilità del divenire e all’immaginazione dell’osservatore. Sembra una cellula, una in via di sviluppo perché al suo interno appaiono abbozzati degli embrioni. Dei piccoli esseri in nuce. Volendo, si può intravedere persino il profilo di una coppia e poco distante la sagoma di un feto. Più che una resurrezione pare prospettarsi una natività! È comunque la sorpresa della vita che si sta configurando nell’uovo. Il moto dell’universo aerodinamico in espansione. Non a caso il simbolo eterno dell’uovo corrisponde, in biologia, alla cellula germinale femminile che contiene il materiale genetico da trasmettere alla prole.
Uovo simbolo e alimento
Il comune uovo di gallina, o di altri volatili, è conosciuto bene come alimento ultra nutriente, che si presta ad essere cucinato in tutte le salse. Secondo il sommo poeta, Dante Alighieri, l’uovo con il sale sarebbe addirittura il miglior cibo al mondo! E i dietologi odierni sicuramente gli darebbero ragione.
Dal punto di vista artistico, però, l’uovo è soprattutto quella forma universale naturale regolata, tra l’altro, dalla lettera φ (phi), la 21esima lettera dell’alfabeto greco, con la quale si suole indicare la formula della “sezione aurea”, ossia la bellezza nella sua perfetta esternazione. Percepito come archetipo del ciclo continuo, del perpetuo ritorno, della non fine e non inizio, emblema dell’Eterno, l’uovo ha sempre avuto il significato simbolico di fertilità e del cerchio della vita. È una rappresentazione visiva della nuova vita e del potenziale non schiuso, portatore di speranza e purezza. In alcune culture asiatiche viene considerato metafora di fortuna e ricchezza.
Est-etica naturale di Rossana Berti Garzelli
L’opera fa parte di una serie di lavori intitolata “Est-etica naturale” eseguita da Rossana Berti Garzelli, una protagonista dell’arte contemporanea che prepara i suoi manicaretti non tra pentole e fornelli in cucina ma sulla tela nello studio.
Nel corso dell’ultimo decennio, per la creazione di questa serie, l’artista ha affrontato un tema che sente essere di grande attualità e di estrema necessità: il Rapporto uomo-natura. Per questo si è dedicata alla composizione di immagini utilizzando materiali naturali. Ispirata dalle sue esperienze culinarie, preferisce quelli commestibili: caffè, cacao, aceto balsamico, vino e spezie varie, come curcuma o paprica, che lei integra con i classici pastelli, cere, tempere, inchiostri e carboncini. Fungono da supporto teli di cotone, carta, metallo e legno, insomma tutti elementi biologici per dare un effetto più naturale possibile alle sue creazioni.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, gli elementi commestibili non sono facilmente deteriorabili, come dimostrano gli scavi archeologici che scoprono alimenti ben conservati anche dopo essere stati sepolti per millenni. Per fissare i colori Rossana Berti Garzelli usa la chiara d’uovo o colla con la gomma arabica. Del resto nell’ambito della tecnica pittorica, la chiara d’uovo era già stata impiegata per la preparazione dell’impasto formato da un’argilla rossastra sciolta con acqua, detta bolo, necessaria per la doratura dei dipinti su tavola lignea, principale supporto dell’arte sacra europea usato nell’antichità e fino al XVI secolo.
Paese che vai…
Come si evince dal suo curriculum, l’artista ha viaggiato molto nella sua vita restando anche a lungo in alcuni Paesi e questo le ha permesso non solo di arricchire il suo percorso artistico, ma anche di conoscere in profondità le culture con cui veniva a contatto. Si è resa conto che, a differenza del mondo occidentale dove vige il modello consumistico, in certe aree del pianeta, in Africa come nel vicino o estremo Oriente e in Sud America, questi alimenti possono assumere tutta un’altra valenza.
«Sono considerati beni di consumo costosi e preziosi, non si trovano al supermercato per pochi soldi come da noi. Innazitutto perché dietro alla loro produzione c’è la fatica e il lavoro di milioni di persone a basso prezzo. Poi perché presso talune popolazioni del Sudan, in Etiopia o in Eritrea, esistono forme rituali di bere il caffè. Offrire questa bevanda agli ospiti diventa un’arte particolare, un momento conviviale e un’occasione per rinsaldare le amicizie o crearne di nuve. Per non parlare delle vere e proprie cerimonie, come quella del tè in Giappone. Lo stesso discorso va fatto per il cacao in Sud America, da sempre ritenuto ‘il cibo degli dei’. La preziosità di queste cose le ho capite solo quando ho vissuto in quei Paesi» – Rossana Berti Garzelli
E proprio questa attenzione speciale agli elementi organici e commestibili è il personale omaggio alla natura che Rossana Berti Garzelli ha voluto riproporre e valorizzare nelle sue squisite opere.
Rossana Berti Garzelli : biografia
Rossana Berti Garzelli è un’artista di livello internazionale. È membro attivo sia dell’Associazione “Donne Nazioni Unite di Vienna”, con la quale promuove attività culturali, che dell’Associazione “Welcome to Austria” del Corpo Diplomatico. Vive e lavora tra Vienna e Livorno dove nasce nel 1949 e dove frequenta, negli anni 1966-69, la Libera Accademia di Belle Arti sotto la guida del Maestro Voltolino Fontani. Nel 1973, frequenta un corso di Arte pre-colombiana presso l’Università Tecnica Federico Santa Maria a Valparaiso – Cile.
Negli anni 1980-83, approfondisce gli aspetti socio-antropologici delle espressioni artistiche europee ed extra-europee all’ Università di Pisa. Ha insegnato discipline umanistiche ed artistiche in: Cile, Gabon, Ghana, Sudan, Tunisia ed Egitto. Nel 1990 inizia la lunga serie di mostre personali e collettive prima in Italia e poi in Europa, a Bucarest e Vienna, e in Africa al Cairo, Accra, Tunisi e Khartoum. Nel 1991 viene nominata Addetto Culturale “ad Honorem” per aver organizzato la prima mostra internazionale di Arte Contemporanea per l’Ambasciata Italiana in Sudan. I suoi lavori sono conservati nel Comune di Pisa, all’Istituto Italiano di Cultura del Cairo (Egitto), alla Galleria Nazionale D’Arte Bulgara –Sofia.


