“La Gronouillère” di Claude Monet non è solo un caposaldo dell’impressionismo francese. Rappresenta la mondanità francese e l’irrompere della modernità (di cui ne è interessante la definizione teorizzata da Baudelaire, ndr.). Il titolo del dipinto “Gronouillère” significa letteralmente “stagno delle rane”. Metaforicamente allude al chiacchiericcio, al brusìo della gente intenta a spettegolare.
«L’eroismo della vita moderna ci circonda e ci avvolge […] Modernità è tutto quanto è transitorio, fugace, contingente.» – Charles Baudelaire, 1846
“La Gronouillère” di Claude Monet (1869), oggi esposta al Metropolitan Museum of New York, raffigura con pennellate fugaci e innovative per l’arte, l’isolotto di Croissy, stanziato nel villaggio di Bougival poco distante da Parigi.
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Cosa rappresenta “La Gronouillère” di Claude Monet, descrizione e intento
Le tre barche in primo piano conducono lo sguardo verso il soggetto principale. Ecco l’isolotto artificiale con il caratteristico albero, alla cui ombra si addensa un sortito gruppo di esponenti della borghesia francese. Un paio di signore sulla destra stanno chiacchierando, intanto gli uomini sulla sinistra osservano il locale allestito sulla zattera. C’è un uomo sdraiato per rilassarsi, mentre due giovani fanciulle stanno per raggiungere gli altri bagnanti in acqua.
È chiara la serenità e rilassatezza che permanea il dipinto, un’inafferabile gioia da calda giornata estiva. Di fronte l’isolotto è riprodotto un viale alberato, ma l’elemento naturale più imponente è la Senna. A Monet interessa dipingere in maniera realistica l’acqua del fiume, le figure umane invece sono appena accennate e i particolari poco definiti.
L’impressionismo di Monet è luce e movimento. I luminosi riflessi della Senna
Si focalizza sulla resa del movimento dell’acqua e sul modo in cui capta la luce dei raggi solari e i colori della natura. Monet osserva il modo in cui la luce del sole viene filtrata dalle foglie e come da queste si riflette sull’acqua. Per definire i riflessi acquatici, Monet utilizza pennellate ampie e dense dalle tonalità azzurre e verdi, a cui aggiunge il bianco e un pizzico di giallo. I colori sono disposti in modo tale da creare effetti di luce e ombra.
Il soggetto è leggero e gaudioso, ma in prevalenza le tonalità utilizzate sono fredde. Prevalgono infatti il celeste dell’acqua e il verde degli alberi in primo piano, un accenno di colore più forte si ha tra gli alberi del viale, tendenti al giallo perché più esposti ai raggi solari.
L’uso della prospettiva in Monet. Le linee si dirigono oltre il dipinto
La profondità dello spazio è ben curata da Claude Monet. Innanzi tutto ne è testimonianza la disposizione obliqua delle barche in primo piano, importante è poi la sovrapposizione delle figure umane che affollano l’isolotto di Croissy. È presente perfino la prospettiva aerea: man mano che ci si allontana dal primo piano, i forti contrasti di chiaroscuro si smorzano.
L’albero dell’isolotto è una sorta di punto prospettico in quanto in esso confluiscono tutte le principali linee oblique del quadro, tra queste ricordiamo quelle delle barche e quella disegnata dal pontile convergente verso Croissy. La presenza delle linee non finisce qui, ma ne è presente un’altra usata per delimitare l’estremità del fiume e rendere dinamico il movimento della Senna. Infine vi è la linea delineata dalle chiome degli alberi lungo il viale.
Queste direttrici non solo si dirigono verso la parte centrale -occupata dall’isolotto-, ma anche verso la zattera. Tale espediente ottico è importante perchè orienta lo sguardo dello spettatore verso una zona non centrale e suggerisce la continuità della scena oltre ciò che è visibile sulla tela.
“La Gronouillère” di Renoir e Monet a confronto, le principali differenze
Nello stesso periodo in cui Monet realizza la sua Gronouilllére, un altro artista coevo, nonché suo amico, dipinge lo stesso soggetto. Si parla de “La Gronouillère” di Renoir. A primo impatto, accostando le due tele, sembra identico il soggetto. Di certo il punto di vista utilizzato è lo stesso, ma vi sono delle differenze significative.
Monet nel suo quadro rende protagonista la luce al contrario Renoir che, pur soffermandosi sulla resa luminosa della natura, preferisce celebrare la spensieratezza della classe sociale borghese. Sebbene i personaggi abbiano fattezze fisiche poco determinate, i vestiti da loro indossati sono ritratti con dovizia di particolari. Infine i colori utilizzati da Renoir conferiscono al dipinto un aspetto molto più sgargiante rispetto a quello tenue visibile ne “La Gronouillère” di Claude Monet.
Renoir è stato definito il pittore della gioia di vivere, ciò si riallaccia al discorso di Baudelaire sulla modernità, soprattutto nel passo seguente.
«un artista, un vero artista sarà quello che riuscirà a strappare alla vita moderna il suo lato epico, e ci farà vedere e sentire quanto siamo grandi e poetici nelle nostre cravatte e nelle nostre scarpe lucide.» – Charles Baudelaire
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Auguste Renoir sembra essere proprio l’artista auspicato dall’autore de “I fiori del male”. Infatti poi immortala in tantissime altre tele la borghesia e la modernità sempre rendendo le scene spensierate. Tanto Monet quanto Renoir per “La Gronouillère” utilizzano un taglio fotografico allo scopo di non limitare il dipinto tra i confini della tela, ma di suggerire la continuità della vita oltre il quadro. Ne “La Gronouillère” di Claude Monet, per l’appunto, viene captato un attimo di vita leggero e gioioso. Allo stesso tempo però l’artista vuole ricordare che la vita continua oltre questo momento immortalato, attraverso una pittura innovativa e impressionista.
