“Quattro ballerine in blu” di Degas. Poesia e danza in arte

“Ballerine dietro le quinte”, noto e conosciuto anche come “Quattro ballerine in blu” di Edgar Degas è un dipinto realizzato nel 1897 dal pittore e scultore francese. L’opera riproduce l’eleganza e la sinuosità del movimento di quattro ballerine che, guidate dalla grazia e con estrema delicatezza, sistemano il proprio abito prima di andare in scena.

“Quattro ballerine in blu” di Degas

Eseguita con la tecnica del pastello, la rappresentazione pittorica suggerisce l’idea di una composizione uniforme ed equilibrata nella sua completa interezza. Avvolte da pennellate di blu in tutte le sue sfumature, le figure sono catapultate in uno spazio ristretto, lo sfondo passa in secondo piano, con un colore integrato e misto, per poter così attribuire ampio rilievo alla scena dominante. 

La particolarità che colpisce l’occhio di chiunque è la coreografia perfetta. I corpi delle giovani dame ondeggiano e fluttuano con estrema spontaneità e naturalezza pochi minuti prima di un’esibizione, inscenando un vero e proprio balletto dove arti, busti e volti piroettano tempestivamente. Nonostante l’opera voglia apparire estremamente naturale e istintiva, è il frutto di vari schizzi preparatori meditati. In basso, l’affascinante capigliatura e il corpo di una ballerina sono chinati per enfatizzare la disinvoltura della tela, lasciare l’idea di aver catturato un momento non “preparato” o studiato e per dichiarare il rifiuto della visione frontale dell’immagine. 

«Dipingere è facile quando non sai come si fa, ma molto difficile quando lo sai.»

Dalle dimensioni di 67 x 67 cm, è possibile farle visita nel Museo Puškin di Mosca. Le figure sono ritratte in forma circolare e riprese dall’alto, ignare dello sguardo esterno. Trasmettono un forte senso di leggerezza e dinamicità grazie al vigore e alla maestosità dei loro corpi in movimento. 

Il fascino delle ballerine e la significatività dell’istante 

Lo spettatore, attratto e incuriosito dalla tela raffigurata, una volta contemplata si sarà sicuramente posto la fatidica domanda: ma perché Degas dipingeva sempre ballerine?

«Mi chiamano il pittore delle ballerine. Non capiscono che la ballerina è stata per me soprattutto un pretesto per dipingere tessuti impalpabili e per rendere il movimento»

L’artista parigino amava frequentare caffè, ritrovi letterari e in particolar modo gli spazi teatrali. Osservando i soggetti dietro le quinte, le ballerine diventano il soggetto ricorrente delle sue tele. Prima di entrare in scena offrono la possibilità all’artista di vivere a contatto con un mondo limpido e autentico, segnato da gesti, posture, sensazioni, stati d’animo, debolezze che emergono solo quando si è da soli con se stessi oppure quando si sa di non essere guardati da nessuno e che difficilmente possono trapelare sul un palcoscenico.

Tecniche di rilassamento, riposo, tensione e concentrazione sono le componenti di un’altra dimensione, generano la connessione con un mondo a parte, reale. L’artista vuole essere riconosciuto per la realizzazione di un’opera differente rispetto a quelle degli artisti a lui contemporanei. Riprodurre sulla tela i veri sentimenti, le espressioni e il carattere di una persona, nascosti alle persone in platea è la vera rivoluzione.

«Solo nel momento in cui non sa più cosa sta facendo, il pittore fa cose buone.»

Edgar Degas non accettò mai pienamente il fatto di essere etichettato come un impressionista. Prediligeva la pittura negli spazi chiusi e non quella en plein air. Il suo stile era orientato verso la cattura dell’istante, del movimento, come un fotografo, piuttosto che verso improvvisazioni, caratteristica tipica degli altri artisti del movimento ricorrente.

Non a caso in “Quattro ballerine in blu” di Degas non sappiamo con certezza se si tratta di quattro ballerine differenti oppure della stessa figura ritratta in istanti diversi, come in una serie di fotografie scattate in sequenza.

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