“Sconfini. Nell’acqua”, l’arte onirica e infinita di Lorenzo Mattotti

Sconfini. Nell'acqua di Lorenzo Mattotti

“Sconfini. Nell’acqua” di Lorenzo Mattotti esprime a pieno la sua arte attraverso la stesura del colore in tutte le sue tonalità e gradazioni, per dedicare spazio ad un viaggio introspettivo dell’artista, compiuto a partire dall’utilizzo del pastello luminoso alla china graffiante, dall’acquerello brillante alla pittura lieve e velata, per arrivare a quella nera, decisa e carica di vitalità.

«Il primo passaggio del lavoro è lo stesso del fumetto, ma lì il ritmo è spaziale, qui temporale. Ho trovato interessante che, se nei fumetti lavoro con il mistero dell’immagine fissa, fare animazione è come svelare questo mistero, dare movimento a quel che si limita a evocarlo. E poi c’è la grande magia del suono, che muta l’immagine in vita – spazio con un semplice sussurro, un vento, un rumore lontano» – Lorenzo Mattotti

Illustratore e fumettista contemporaneo, l’artista opera in vari formati che si classificano in piccoli blocchi di fogli maneggevoli e a portata di mano, per così poi giungere a grandiose e stimate tele esposte in rinomate gallerie d’arte. Lorenzo Mattotti presenta qui la propria prospettiva della vita, fatta di vari umori e svariati pensieri, suscitati da angosce, catastrofi, paure, amori, sentimenti e mutevoli stati d’animo.

“Sconfini. Nell’acqua” di Lorenzo Mattotti. Due amanti in armonia con la natura

“Nell’acqua” è il titolo della serie di opere a cui appartiene quella raffigurata, copertina della raccolta “Sconfini” e oggetto di varie esposizioni. Il centro della composizione è dominato dalla rappresentazione di due amanti nudi immersi nelle acque del mare che li isola dal resto del mondo e dallo scorrere del tempo. Un uomo e una donna che si abbracciano, si baciano, si stringono e si accarezzano senza lasciarsi mai, è il chiaro segno di un amore totalitario e disposto a superare qualsiasi barriera dovesse presentarsi. Con gli occhi chiusi o completamente persi nella visione dell’altro, ogni azione compiuta è fine al sentimento d’amore reciproco provato, completamente indifferenti ai mutamenti circostanti e al cambiamento climatico, ma coinvolti da una passione forte e travolgente.

Il messaggio fondamentale da divulgare allo spettatore in “Sconfini. Nell’acqua” è che la coppia, pur essendo al centro della composizione, passa in secondo piano in quanto il tema centrale è l’armonia raggiunta insieme alla natura. Gli elementi disposti sono essenziali per lasciare libero spazio alla trasposizione dei due corpi, allontanati dalla realtà e catapultati in una visione onirica e carica di meraviglia. Lo scenario naturale di cui si compone “Sconfini. Nell’acqua” è dato dal mare, il cielo e una serie di scogli, varie sfumature di colore intrecciato, un gioco particolare di luci ed ombre e un contorno accentuato delle forme volumetriche.

La riscoperta del colore e il valore della cecità

In un’intervista Lorenzo Mattotti ha dichiarato di aver accettato una sfida dalla CBM Onlus Italia esprimendo il suo punto di vista e l’approccio al tema della cecità. Da un’iniziale stato di buio, viene ritrovata la visione e riscoperto il fascino del colore.

Nel passaggio dal buio alla luce l’artista descrive – nel libro sensoriale intitolato “Blind” – una serie di sensazioni spirituali che portano alla scoperta dell’intensità del colore. Racconta le vicissitudini di un corvo che, dopo essersi perso in una foresta oscura e priva di via d’uscita, riesce finalmente a ritrovare la luce in una dimensione magica e meravigliosa.

«Il cinema mi ha sempre accompagnato, è stato una miniera d’immagini e ha molto influenzato il mio modo di raccontare. Da giovane sognavo di fare il regista più che il disegnatore, ma non ne avevo le competenze e ho scelto il fumetto. Ci sono stati dei momenti in cui avrei potuto tuffarmi nel grande schermo, ma mi spaventa il rapporto con la troupe e gli attori» – Lorenzo Mattotti

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