I Bronzi di Riace, i due guerrieri sepolti dal mare

I bronzi di Riace, scultura

La storia e il ritrovamento dei “Bronzi di Riace” risale all’agosto del 1972, quando un appassionato di sub, Stefano Mariottini, li trovò sul fondo del mar Ionio a 200 metri dalla costa e a circa 8 metri di profondità, nei pressi del comune di Riace Marina, Reggio Calabria.

Il giovane subacqueo subito ritornò in superficie per avvisare le autorità competenti dato il considerevole peso scultoreo del ritrovamento. Il 21 e il 22 agosto 1972 furono recuperate con molta cautela entrambe le statue per poter poi così essere custodite in un posto sicuro. Recuperati in perfetto stato di conservazione, i soggetti raffigurati sono oggi esposti al Museo Archeologico di Reggio Calabria e sottoposti ad un clima di controllo dall’umidità al 40 – 50%, con una temperatura compresa tra i 21 e i 23 gradi.

Uno sguardo da vicino

Sono considerati una delle testimonianze più significative dell’arte greca classica del V sec a.C. Grazie alle esposizioni avvenute nel centro storico di Firenze e successivamente a Roma, le due statue bronzee hanno acquisito nel tempo un successo sempre più clamoroso da punto di vista nazionale e internazionale. I Bronzi di Riace raffigurano due uomini nudi, con barba e capelli ricci, con il braccio sinistro piegato probabilmente per sorreggere uno scudo, e il destro disteso lungo il fianco. Due guerrieri, in origine armati di scudo e lancia, che nel corso degli anni per poter essere distinti sono stati classificati con la denominazione di statua A e statua B.

La distribuzione del peso e la posizione degli arti si articola in modo equilibrato, il peso è bilanciato dallo spostamento delle altre parti del corpo. Le statue esprimono una posizione naturale, senza rigidezza, la gamba destra li sostiene, mentre la sinistra si presenta leggermente piegata rispetto all’asse del corpo. La muscolatura è forte e prepotente come i lineamenti dell’intero viso e del torace. Tra gli arti portanti e quelli liberi c’è una corrispondenza a chiasmo: la corrispondenza equivale ad un incrocio tra la gamba destra e il braccio portante sinistro, mentre la gamba libera sinistra corrisponde al braccio libero destro. 

Il mistero che avvolge i Bronzi di Riace

Le ipotesi sull’identità dello scultore delle due statue sono varie e differenti, e ancora oggi sono avvolte da un alone di mistero. Secondo alcuni autori l’artefice della realizzazione dei Bronzi di Riace potrebbe essere Policleto di Argo, in base all’analisi della terra di fusione, la cui provenienza dei due bronzi è la stessa Argo.

Per quanto riguarda invece l’identità dei due uomini rappresentati in scultura, le più probabili sono rispettivamente Eteocle e Polinice, i due fratelli che lottarono l’uno contro l’altro ad Argo. Sono alte rispettivamente 1,98 e 1,97 cm e pesano 160 kg.Raffigurano una posizione stante e si caratterizzano per una notevole dote di elasticità.

A Reggio Calabria una equipe di tecnici lavorò alla pulitura delle due statue fino al gennaio del 1975. Infatti la Soprintendenza comprese che non sarebbe stato possibile eseguire un completo e valido lavoro di restauro utilizzando i soli strumenti a disposizione del proprio laboratorio. Così i Bronzi di Riace giunsero al “Centro di Restauro della Soprintendenza Archeologica della Toscana” per essere sottoposti ad ulteriori analisi per conoscerne la struttura interna, lo stato di conservazione e lo spessore del metallo. 

Ciò che rende uniche queste statue

Durante l’accurata pulizia successiva al ritrovamento, gli addetti ai lavori hanno scoperto alcuni particolari realizzati con materiali differenti al bronzo, come l’argento per i denti della statua A e per le ciglia di entrambe le statue, avorio e calcare per le sclere, e infine rame per le labbra e le areole dei capezzoli di entrambe le statue. Le espressioni del viso denotano prerogative autenticamente realistiche, e la cura per i dettagli è testimonianza di un alto livello tecnico e stilistico. Nonostante i numerosi misteri ancora oggi irrisolti, i Bronzi di Riace rimangono e rimarranno un antico e prezioso reperto greco originale in bronzo apprezzato e conosciuto in tutto il mondo.

«Immersi in onde di calma profondità, essi attendevano una resurrectio di gloria» – Goffredo Parise

 

I bronzi di Riace, scultura

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