La “Ninfa” di Giovanni Battista Lombardi trasforma il marmo in acqua

Ci sono opere d’arte poco conosciute ma di una bellezza stupefacente: è il caso della “Ninfa” di Giovanni Battista Lombardi. La statua, un delizioso connubio di classicismo e naturalismo, è stata eseguita nel 1858 su commissione della signora Camilla Facchi Fè d’Ostiani per essere poi collocata presso le terme di Palazzo Facchi a Brescia, famoso per la cospicua presenza di opere d’arte realizzate tra il Settecento e l’Ottocento.

La “Ninfa” di Giovanni Battista Lombardi. Analisi e descrizione

La Ninfa, scolpita con abile maestria dal suo autore, è seminuda, sostiene il drappo che le sfiora la gamba nell’atto di saggiare la temperatura dell’acqua con la punta del piede. Le morbidezze della scultura, le simmetrie e il drappo richiamano alla memoria la statuaria ellennistica, in particolare  il tipo della Venere pudica che si copre col telo. Tutta la rivoluzione di questa statua si racchiude nel gesto del piede che scappa da modelli ellennistici e introduce un movimento nuovo e punto di contatto tra dito e acqua dall’importante potenza marmorea.

La perfezione dei capelli e del drappeggio rivelano la bravura tecnica dello scultore, i tratti del volto non solo la delicata manualità dell’artista, ma anche una sensazione di modernità nel lineamento. La “Ninfa” di Giovanni Battista Lombardi è eterea come di un’altra epoca, ma in qualche modo meno asessuata e più affascinante, sebbene sia una scultura di enorme eleganza e da una nudità dolce e pudica.

L’ispirazione classica di Giovanni Battista Lombardi si spiega facilmente se si considera che ha studiato all’Accademia con Pietro Tenerani, fervido seguace di Thorvaldsen e suo apprendista.

L’impatto estatico e mitologico nella Ninfa del mare

La “Ninfa” di Giovanni Battista Lombardi è in grado di suscitare estasi e di trasmettere serenità. Le forme della fanciulla sono armoniche, delicate e soprattutto ben curate nei dettagli, per questo motivo la scultura, oltre l’arte classica, racchiude in sé anche il naturalismo. L’anatomia del corpo è perfetta e una delicata minuzia si nota nella resa dei capelli, raccolti in due trecce sovrastate da un elegante diadema di perle con al centro una conchiglia.

Perle e conchiglia sono due simboli importanti che rimandano alla mitologia greca. Le perle sono associabili alla dea Afrodite, generate secondo il mito dalla schiuma del mare che aveva generato la dea dell’amore. Anche la conchiglia riconduce alla nascita di Afrodite/Venere: si sostiene che la schiuma da cui è stata generata la dea sia arrivata a riva su di una conchiglia. 

Leggi qui: La “Nascita di Venere” di Botticelli. Il Bello ideale e morale della Humanitas

Il marmo scorre come acqua sulle dita della Ninfa

Tuttavia l’elemento più innovativo e più realistico, quello in grado di destare maggiore stupore e curiosità nello spettatore è la resa dell’acqua che scorre sulle dita della Ninfa di Giovanni Battista Lombardi. Dapprima si scorgono unghia e dita riprodotte in maniera realista, poi a destare stupore è l’abilità dello scultore nel modellare il duro marmo al punto da trasformalo in acqua corrente. Un effetto ottico meraviglioso capace di commuovere tutti coloro che hanno il privilegio di ammirare l’opera dal vivo.

Questo particolare, inoltre, potrebbe simboleggiare il legame tra le ninfe e l’acqua. Le ninfe sono divinità della natura, tra di loro ci sono quelle connesse al mare (dette Nereidi) e quelle legate alle diverse fonti d’acqua (soprannominate Naiadi), in ogni caso anche quando vivono sulla terra la loro dipendenza dall’ acqua rimane primaria.

«Ninfe, figlie di Oceano dal grande cuore, che avete le case sotto i recessi della terra posati sull’acqua correte nascoste, date grande gioia, nutrite frutti, siete nei prati, correte sinuosamente, sante» Inni Orfici

Il lavoro di Giovanni Battista Lombardi scultore

La peculiarità del Lombardi scultore è sempre stata quella di maneggiare ad arte il marmo. Gran parte della sua formazione avviene a Roma, città principale in cui vengono ripresi i motivi dominanti della classicità greco-romana alla base della corrente artistica neoclassica. Nella città eterna lavora presso lo studio di Pietro Tenerani, considerato uno dei maggiori scultori del purismo italiano. Tenerani ad un certo punto della propria carriera si avvicina al naturalismo influenzando il suo allievo.

In seguito il Lombardi apre uno studio assieme al fratello Giovita, ma solo lui è in grado di realizzare busti e monumenti commemorativi di un certo livello. Ben presto si dedica a soggetti biblici e profani privilegiando in entrambi i casi le figure femminili. Degna di nota è la scultura “Ruth”, in cui si nota nuovamente la perfezione del panneggio della veste e la prerogativa principale della sua arte: l’armonica fusione fra classicismo e naturalismo. La bellissima Ninfa è senza dubbio l’opera più aggraziata da cui partire per riscoprire un eccellente artista dell’arte italiana di cui oggi si parla ancora troppo poco.

Ninfa di Giovanni Battista Lombardi. Dettaglio piede e acqua

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.