Sculture in legno di Tung Ming Chin: disperata tensione di libertà

Un’illusione intagliata nel legno: questo si percepisce all’ammirare le sculture dell’artista taiwanese Tung Ming-Chin.

“Oltre la relazione”: l’espressività dei legni velati

Le sculture di Tung Ming Chin, esposte nella progetto “Oltre la relazione”, sono realizzate utilizzando il legno, materiale tanto ben lavorato dall’artista da trasmettere una sensazione di eleganza e malleabilità. Sembrano rappresentare soggetti astratti e poco definiti ma, nel momento in cui ci si avvicina ad osservare, si riconoscono elementi concreti come un piede, una mano o addirittura un volto. Pian piano gli indizi si uniscono e si compongono nella visione di esseri imprigionati che provano a liberarsi.

Ogni blocco di pietra ha una statua dentro di sé ed è compito dello scultore scoprirla – Michelangelo Buonarroti

Torna alla mente, per affinità di sentimento e rappresentazione, il pensiero di Michelangelo riguardo la scultura. Tung Ming Chin fa proprio l’insegnamento del Maestro rinascimentale, ma utilizzando il legno. Seppur meno nobile come materiale rispetto al marmo, ad esempio, quando lavorato con maestria è in grado di raggiungere forme espressive ineguagliabili che uniscono al senso scultoreo il tepore del materiale ligneo e regala nuove e diverse emozioni al suo cospetto.

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Il simbolo del velo al centro dell’interpretazione

Questi legni sono meravigliosamente dolci e facili sotto lo strumento dello scultore per esprimere tutti i modi delle forme – Leon Battista Alberti

“La nascita del nuovo eroe” di Tung Ming Chin, come molte altre sue sculture in legno, lasciano soltanto intuire la presenza di persone, celate sotto una sorta di velo che ne priva la libertà. Il velo è infatti un altro elemento ripreso dalla scultura classica per eccellenza; nell’arte ha il potere di ammorbidire i contorni del soggetto che avvolge e diviene una sorta di quinta teatrale in grado di distinguere la vera realtà da quella immaginaria. In questo modo ogni artista ha la possibilità di ritrarre la vera essenza di qualcuno o qualcosa.

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Il significato dell’arte nelle opere di Tung Ming Chin

L’arte di Tung Ming Chin vuole rappresentare l’inconscio dell’essere umano: è ben nascosto nel profondo, in strati profondi inaccessibili allo sguardo esterno, in questo senso viene giustificata la presenza del velo in molte opere. Il sub inconscio viene concepito come un demone intento ad uscire allo scoperto e bloccato dalla maestria scultorea di Ming Chin.

Ma chi è davvero questo demone? Con probabilità si tratta di ansia e depressione, due piaghe della società odierna molto più frequenti di quanto si possa pensare, ma condannate perché considerate segno di debolezza e fragilità. Quindi, per soddisfare e appagare le richieste del benestare sociale, ci si finge forti e vincenti, intrappolando definitivamente demoni tanto grandi quanto più forzatamente nascosti.

Le sculture lignee di Tung Ming Chin sono considerate pensose ed emotive ed è meraviglioso il gioco percettivo che si crea quando lo spettatore vi gira attorno scoprendo, a seconda dell’angolazione, particolari sempre diversi.

“La nascita di un nuovo eroe”

“La nascita di un nuovo eroe” di Tung Ming Chin è stata realizzata con legno di canfora, originario proprio di paesi asiatici quali Cina, Giappone e Taiwan. Limmaginazione è in procinto di liberare la coscienza che a sua volta proverà ad indagare il subconscio ma, probabilmente, ciò che scoprirà non le piacerà. Non a caso nell’opera possiamo individuare due braccia che fuoriescono dal velo intente a coprire il volto: assistiamo quindi al rifiuto della realtà. Analizzando attentamente l’opera notiamo anche la resa del movimento ben curata, perché anche la tensione muscolare ha lo scopo di esprimere il malessere del soggetto, un male interiore.

“Tumulto interiore”

Per “Tumulto interiore”, Tung Ming Chin sceglie il champaka, il legno ottenuto dall’albero di Magnolia. Si osserva un cuscino quadrato dentro cui sembra allungarsi un individuo, infatti si riescono a individuare mani e volto. Secondo i critici questa scultura rappresenta una mente sconvolta a seguito dell’incontro tra un’idea positiva e una negativa, fenomeno in grado di generare una forza possente a cui il soggetto si arrende non potendola fronteggiare, si tratta della sua inquietudine. Da sottolineare la bravura con cui è stato scolpito il legno, sembra davvero che un velo reale copra il volto dell’individuo.

“Nuovo solitario”

“Nuovo solitario” di Tung Ming Chin, sempre con champaka, rappresenta una palla con dei rigonfiamenti. Guardando meglio, si notano due corpi umani: non è chiaro però se vogliono abbracciarsi o allontanarsi. Questo spazio è interpretato come un luogo metafisico. La testa che fuoriesce dall’alto, invece, simboleggia l’unico legame con la realtà.

“Tra tondo e quadrato: passato, presente e futuro”

“Tra tondo e quadrato: passato, presente e futuro” di Tung Ming Chin prevede l’utilizzo simultaneo del legno di canfora e di quello di cipresso. La scultura rappresenta il trascorrere del tempo con conseguente cambiamento delle persone.

Un pilastro poggia su un cong di giada, un manufatto circolare all’interno e quadrato all’esterno, simboli cinesi del cielo rotondo e della terra quadrata – secondo alcuni documenti il cong rappresenterebbe soltanto la terra, mentre il bi il cielo – nonché simbolo del passato e della tradizione. Nella parte superiore del pilastro, invece, si riconosce una bottiglia di plastica, elemento distintivo dei nostri tempi e simbolo di modernità. Tra il cong e la bottiglia sono posizionati una serie di utensili che denotano il cambiamento e l’evoluzione dei tempi, non a caso il pilastro ricorda molto il tronco di un albero la cui età si deduce dalla quantità di venature presenti, e sono proprio esse ad indicare il trascorrere degli anni.

Ma il tempo che passa provoca angoscia e ansia negli esseri umani, ritorniamo così al motivo dominante della mostra “Oltre la relazione” di Tung Ming- Chin: le sue figure intrappolate provano a ribellarsi ai loro demoni interni scagliandosi contro la società e lo fanno con enorme eleganza artistica.

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