Thrive di Daniel Popper. Anelito di speranza dal cuore di Natura

"Thrive" di Daniel Popper
© Daniel Popper

A Fort Lauderdale in Florida prende vita in un angolo dell’architettura urbana “Thrive” di Daniel Popper. L’artista sudafricano è conosciuto nel mondo artistico per le sue imponenti opere di legno e cemento.

“Thrive” di Daniel Popper. Un cuore di felci

Thrive, come da copione, non tradisce le attese. È una statua alta ben 9 metri, pesante circa 14 tonnellate, realizzata in cemento armato e fibra di vetro. Installata vicino al New River, la scultura è il punto di riferimento del Society Las Olas, un complesso residenziale di lusso. Non a caso i suoi proprietari credono che l’arte e la cultura giochino un ruolo centrale in queste strutture e che per questo debbano essere inserite nella vita degli inquilini.

L’opera raffigura una giovane donna con gli occhi chiusi, i capelli raccolti e la testa leggermente inclinata di lato. Sembra che sia in una fase riflessiva. Il suo volto è rassicurante, dolce e rilassato. L’artista ha dichiarato di non aver avuto una modella particolare. Ha realizzato un volto anonimo.

La singolarità della scultura sta nel fatto che le mani della donna aprono dolcemente un varco all’altezza del cuore per lasciar scoprire un tunnel di felci da attraversare. “Thrive” di Daniel Popper sembra invitare tutti ad entrare nel petto della donna. Il passaggio rigoglioso di piante è pensato proprio per offrire freschezza, pace e comfort. L’interno così verde e rassicurante è in forte contrasto con l’esterno dell’opera: grigio, freddo e pieno di crepe. Un motivo in più per accogliere l’invito della donna ed entrare nel rifugio interno.

Un messaggio di speranza

L’involucro freddo e consumato racchiude un cuore di meraviglie, un piccolo tesoro da scorpire. Sembra quasi esortare ad andare oltre le apparenze, ad avere più indulgenza verso le crepe altrui per riscoprire una verità forte e rigogliosa che si cela nel profondo dell’essere. Il significato letterale di Thrive è “prosperare”, “crescere rigogliosamente”, e probabilmente il nome è stato suggerito dal suo rigoglioso interno.

Il fatto di offrire quel passaggio nel tunnel lussureggiante di felci sembra quasi un invito mistico per una nuova sintonia tra uomo e natura. La donna sinuosa e avvolgente non è altro che la personificazione della green life che apre le sue porte e potenzialità all’uomo. Può infatti essere la soluzione, il percordo da intraprendere per uscire dall’oscurità di una vita troppo alienata e sterile. Speranza e trasformazione sono i concetti chiave che hanno ispirato l’artista. Non a caso due elementi di cui l’uomo ha bisogno e che hanno posto l’opera in lizza per diventare uno dei simboli del 2020.

«Il volto della donna non trae ispirazione da nessun personaggio in particolare ma rappresenta un simbolo di speranza e trasformazione.» – Daniel Popper

“Ven a la Luz” prima di “Trive” di Daniel Popper

“Thrive” non è la prima opera di questo genere. “Ven a la Luz” di Daniel Popper è stata realizzata nel 2018 in occasione del “Festival di Arte e Cultura” della città di Tulum – un affascinante complesso archeologico Maya situato nella penisola dello Yucatan, in Messico. La realizzazione può considerarsi la versione precedente di “Thrive”.

La donna raffigurata con gli occhi chiusi e il petto scavato, è realizzata  con legno e corde. Il passaggio che si apre all’altezza del cuore è illuminato e ricco di vegetazione verde, e racchiude anche in questa versione un profondo significato. Quel petto aperto simboleggia l’importanza dell’accoglienza e dell’ospitalità, rivolta a tutti, ma in particolare ai visitatori di Tulum. Visto che l’installazione ha riscosso particolare successo, è stato deciso di farla diventare un’opera permanente presso il resort Ahau Tulum anche dopo la fine del festival.

Il lavoro di Popper contemplava istallazioni temporanee soprattutto per i festival musicali, dove spesso le sue opere erano parte fondamentale della scenografia. In un periodo in cui i festival sono diventati quasi utopie, Popper si è reinventato, concentrandosi su installazioni di arte pubblica permanente. Quindi “Thrive” si può considerare un’evoluzione naturale del suo percorso artistico.

Si tratta di creazioni diventate iconiche per il modo in cui invitano gli spettatori ad abbracciare l’ambiente circostante e a celebrare così l’armonia tra l’uomo e l’ambiente. La volontà dell’artista infatti è quella di creare per ognuno delle esperienze individuali dello spazio e di trasportare le persone al di fuori del loro ambiente familiare. Le sue opere diventano così luoghi in cui le persone possono interagire, connettersi e condividere esperienze.

La sfida della costruzione

L’opera è stata realizzata da Popper in Sud Africa. Poi è stata trasportata in Florida in sezioni con container via mare. La scultura ha preso forma come se fosse stata un enorme puzzle tridimensionale. L’assemblaggio ha richiesto l’uso di attrezzature particolarmente pesanti. Carrelli elevatori telescopici, un’estensione del braccio, imbracature, cinghie e particolari bulloni che garantissero la tenuta dei singoli pezzi. Essendo costruita sul posto, sono stati eseguiti anche pesanti lavori di saldatura e fissaggio per assicurare in modo permanente la statua al pavimento di cemento. L’installazione si è mostrata complicata sin dal primo momento, anche per il ristretto spazio di manovra tra il pavimento e il soffitto. Ma è stata ancora più sfidante quando una tempesta tropicale con forti piogge e venti si è abbattuta su Fort Lauderdale.

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