“Conosco delle barche” di Jacques Brel

Conosco delle barche 
che restano nel porto per paura 
che le correnti le trascinino via con troppa violenza. 
Conosco delle barche che arrugginiscono in porto 
per non aver mai rischiato una vela fuori. 

Conosco delle barche che si dimenticano di partire 
hanno paura del mare a furia di invecchiare 
e le onde non le hanno mai portate altrove, 
il loro viaggio è finito ancora prima di iniziare. 

Conosco delle barche talmente incatenate 
che hanno disimparato come liberarsi. 
Conosco delle barche che restano ad ondeggiare 
per essere veramente sicure di non capovolgersi. 

Conosco delle barche che vanno in gruppo 
ad affrontare il vento forte al di là della paura. 
Conosco delle barche che si graffiano un po’ 
sulle rotte dell’oceano ove le porta il loro gioco. 

Conosco delle barche 
che non hanno mai smesso di uscire una volta ancora, 
ogni giorno della loro vita 
e che non hanno paura a volte di lanciarsi 
fianco a fianco in avanti a rischio di affondare. 

Conosco delle barche 
che tornano in porto lacerate dappertutto, 
ma più coraggiose e più forti. 
Conosco delle barche straboccanti di sole 
perché hanno condiviso anni meravigliosi. 

Conosco delle barche 
che tornano sempre quando hanno navigato. 
fino al loro ultimo giorno, 
e sono pronte a spiegare le loro ali di giganti 
perché hanno un cuore a misura di oceano.

– “Conosco delle barche” di Jacques Brel

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