
Dopo l’apertura di ben cinque locali a Milano, “Miscusi” arriva a Torino. Se replicherà il successo dei suoi predecessori non è dato saperlo, ma i numerosi punti di forza del locale fanno supporre che sarà proprio così. Per prima, ovviamente, la pasta fresca, che vediamo in produzione davanti ai nostri occhi, appena entrati.
Poi l’ambiente luminoso, curato fin nei minimi dettagli, in cui a farla da padrone sono le tonalità calde del rosso e del giallo, il colore ripreso dalle spighe di grano trattate che ricoprono il soffitto. I pavimenti, invece, decorati alla palladiana, sono solo una delle tracce lasciate dalla boutique storica “San Lorenzo”. Dopo 21 anni di attività, il noto negozio di moda passa il testimone al brand, definito dalla signora Paola San Lorenzo – proprietaria dell’omonimo negozio – «un’opportunità per la città e un motivo di speranza in un momento in cui molti negozi stanno chiudendo.»
Il target del locale? Chiunque, compresi i turisti attirati dalla vicinanza alla Mole, con un occhio di riguardo agli studenti del limitrofo Palazzo Nuovo. La pausa pranzo dal lunedì al venerdì, senza prenotazione, è pensata soprattutto per loro. Il menù rimane lo stesso, ma il coperto è gratis e lo scontrino medio si aggira intorno ai 9 euro. A cena, invece, il ritmo e più rilassato: è possibile prenotare ed il coperto è inclusivo di acqua e pane.
Miscusi vuole far sentire il cliente a casa della nonna
Ci riescono bene, non facendosi mancare tovaglie a quadri, divanetti e scaffali di legno pieni di libri di ricette. I piatti del menù fisso, a cui si aggiunge lo speciale della settimana, sono componibili, scelti combinando un’ampia varietà di condimenti diversi e trafile provenienti dalla tradizione di tutte le zone d’Italia, dalle orecchiette pugliesi alle trofie liguri. Come accompagnamento i vini della casa, provenienti dall’azienda agricola “Sutto di Castelfranco Veneto”, una vera e propria eccellenza italiana. Ad una atmosfera che richiama all’infanzia e al passato si uniscono elementi di modernità, uno fra tutti il pager geolocalizzato che permette ai clienti di sapere quando il loro piatto è pronto.
Per Filippo Mottolese – Co-founder e VP Product & Marketing del brand, classe’89 – il confronto tra tradizione e innovazione «è scontato, per me l’innovazione è ogni giorno. Ovviamente partiamo con l’obiettivo di realizzare qualcosa di nuovo e al passo coi tempi, ma alla fine quello che facciamo è un buon piatto di pasta in una bella atmosfera. I nostri punti di riferimento sono la semplicità degli ingredienti e la convivialità.» E quando lo interroghiamo sul perché della chitarra che vediamo appesa al muro, Filippo ci spiega che l’intenzione è unire l’idea di pasta all’idea di musica e di festa.
L’inaugurazione della sede Miscusi a Torino
Non abbiamo dubbi che lo faranno in modo magistrale durante l’inaugurazione nella serata di giovedì 28 marzo. Per l’occasione le mamme pastaie dei lavoratori di “Miscusi” insegneranno agli Eugenio in Via Di Gioia come realizzare trofie, orecchiette e corzetti. Liede, Il Cantautore Misterioso e Fractae, tre giovani artisti torinesi, si esibiranno nella nota Piazza Carlo Emanuele in un vero e proprio concerto di fronte al locale. A seguire, spaghetto alla carbonara di mezzanotte, ormai diventato un rito del locale per «rafforzare la relazione che già esiste tra il brand e la nostra sempre più numerosa community», come spiega ancora Mottolese.
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