
Amare significa condividere. “Chiamami col tuo nome” di Luca Guadagnino è una storia di condivisione, oltre che d’amore. I protagonisti Elio Perlman (Timothée Chalamet) e Oliver (Armie Hammer) vivono insieme un’intensa estate condividendo un amore intenso e puro, destinato a segnare le loro vite per sempre. Il sentimento è così potente da portare i due amanti a fondersi in un’unica anima. È questo il profondo significato celato nella frase pronunciata da Oliver che dà anche il titolo al film. Chiamare l’altro con il proprio nome vuol dire riconoscerlo come parte di sé e accettarlo come una componente essenziale della propria identità. Nel chiamarsi col proprio nome Elio e Oliver si arrendono all’amore che avevano cercato di nascondere e si accolgono nelle rispettive vite.
«Chiamami col tuo nome e io ti chiamerò con il mio.» – Oliver
“Chiamami col tuo nome” di Guadagnino. L’amore tramite il simbolismo
“Chiamami col tuo nome” di Guadagnino si regge sul delicato equilibrio fra il detto e il non detto. I dialoghi sono volutamente ambigui per lasciare alle immagini il compito di fornire un quadro completo della scena. In questo modo, ogni immagine assume un alto valore simbolico e comunica un preciso messaggio allo spettatore. Le albicocche del frutteto di casa Perlman suggeriscono la nascita di un amore destinato a maturare in fretta. Sono le parole di Oliver a rendere palese il collegamento fra il frutto e la sua relazione con Elio: l’etimologia della parola “albicocca” deriva dal latino praecoquum che significa appunto “maturare prima, essere precoce”.
Se l’albicocca è il simbolo dell’amore precoce, la pesca diventa il frutto proibito, custode delle pulsioni segrete di Elio. Ovviamente la scelta della pesca come simbolo non è casuale. Nella mitologia cinese antica si utilizzava l’espressione “condividere una pesca” per alludere all’amore omosessuale vissuto alla luce del sole, senza nessun timore. Il fatto che Elio impedisca ad Oliver di addentare il frutto è presagio della drammatica fine che la loro relazione incontrerà. La coppia non ha “condiviso la pesca” ed è perciò destinata a separarsi.
L’amore tramite il linguaggio artistico
«I corpi non seguono linee rette, sono sinuosi. A volte estremamente sinuosi e così distaccati. Come se ti sfidassero a desiderarli.» – Signor Perlman
Il linguaggio dell’arte gioca un ruolo fondamentale all’interno della pellicola. È attraverso la lettura di “Heptaméron” che Elio capisce di dover rivelare i suoi sentimenti ad Oliver. Fra parlare o morire, come suggerito nel libro, Elio sceglie di saltare nell’ignoto e confessare. L’arte interviene concretamente anche nel creare delle occasioni di interazione fra Elio e Oliver, soprattutto nella prima parte della pellicola.
Nella scena in cui vengono recuperate le statue bronzee dal fondo del lago di Garda, Oliver ed Elio guardano estasiati le opere d’arte, rapiti dalla loro bellezza. Le forme sinuose delle sculture ellenistiche richiamano inevitabilmente la fisicità di Elio – giovane e snello – e portano a fare un parallelismo con la cultura classica. Nell’antica Grecia accadeva spesso che un uomo si innamorasse di un adolescente suo allievo. All’epoca le relazioni omosessuali erano favorite perché considerate una tappa fondamentale nella crescita e nella formazione dell’adolescente. Per Elio la storia d’amore con Oliver sarà fondamentale per il processo di affermazione della propria identità, soprattutto sessuale.
“Chiamami col tuo nome” di Guadagnino racconta la sua versione degli anni ’80
Vivaci serate danzanti, interminabili passeggiate in bicicletta e partite a briscola al bar del paese. È così che il regista Luca Guadagnino dipinge gli anni ’80 nell’Italia del nord. Il 1983 di Guadagnino è all’insegna della gioia e della spensieratezza. Le luci sono calde e morbide, la fotografia è dominata dalle tinte aranciate e colori pastello appositamente per imprimere alla pellicola un’atmosfera rilassata e sognante. Ne è una prova il fatto che durante il periodo estivo siano del tutto assenti riferimenti temporali a date precise. Il tempo trascorre con leggerezza scandito non dai giorni che passano, ma dai sentimenti vissuti dai protagonisti. L’unica data definita si ha soltanto in inverno, quando ormai l’estate è passata ed Elio e Oliver hanno ormai preso strade separate. Tuttavia, l’amore non ha abbandonato la sfortunata coppia e, nonostante Oliver sia ormai prossimo alle nozze, non smette di chiamare Elio con il suo nome.
“Cercami”: l’atteso sequel e le questioni lasciate irrisolte
Quale sarà il futuro di Elio e Oliver? Non c’è davvero più nessuna speranza per l’amore incondizionato che li ha legati? In “Cercami” di André Aciman, seguito letterario del romanzo da cui il film è tratto, il quesito ha in parte risposta. Per quanto riguarda la relativa trasposizione cinematografica, Luca Guadagnino si è detto disponibile a riunire il cast di “Call me by your name” per dare un seguito alle vicende di Oliver ed Elio e poter rispondere ad alcuni interrogativi lasciati irrisolti. L’intenzione del regista è in particolare quella di affrontare il delicato tema delle malattie veneree, in particolare dell’AIDS. Vorrebbe quindi esplorare la percezione dei giovani degli anni ’80 sull’argomento per dare al pubblico la possibilità di assistere ad una versione più matura e consapevole dell’amore e lasciarsi alle spalle la visione favolistica che ha prevalso in “Chiamami col tuo nome”
Film bellissimo, non sono interessata al sequel né del romanzo né del film. La storia è perfetta così; coglie un momento della vita dei protagonisti.