“Il Re Leone” della Disney è uno dei film d’animazione più amati da grandi e bambini. Uscito nelle sale il 1994, è stato diretto da Roger Allers e Rob Minkoff. La sceneggiatura è a cura di Irene Mecchi, Linda Woolverton e Jonathan Roberts, liberamente ispirata a storie preesistenti. Certo non è semplice rendersene conto da piccoli, ma col tempo è piuttosto evidente che la storia del leone Simba si basa, in parte, su quella di Amleto. Nonostante la presenza del tema della morte, il cartone rimane ricco di allegria e insegnamenti.
«Tutto ciò che vedi coesiste grazie a un delicato equilibrio. Come re, devi capire questo equilibrio e rispettare tutte le creature, dalla piccola formica alla saltellante antilope. […] Quando moriamo i nostri corpi diventano erba, e le antilopi mangiano l’erba, e così siamo tutti collegati nel grande cerchio della vita.» – Mufasa
Le origini del cartone Disney
Diversamente da numerosi film Disney che si basano sulle fiabe, la storia de “Il Re Leone” ha origini differenti, si potrebbe dire anche leggendarie. La letteratura inglese e scandinava continua quindi a farsi strada, dopo aver posto la base per altri film Disney come “Alice nel Paese delle Meraviglie” del 1951 o “Le avventure di Peter Pan” del 1953.
Il cartone racconta il tramonto di Mufasa per mano di suo fratello Scar, con la successiva fuga del piccolo Simba fino alla sua rivalsa, e proviene direttamente dall’opera teatrale “Amleto” di William Shakespeare. Trama che a sua volta deriva dalle “Gesta Danorum” dello storico Saxo Grammaticus.
«Guarda le stelle. I grandi re del passato ci guardano da quelle stelle. […] Perciò quando ti senti solo, ricordati che quei re saranno sempre lì per guidarti. E ci sarò anch’io.» – Mufasa
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“Il Re Leone” e “Amleto” di Shakespeare: similitudini e differenze
L’emozionante storia ambientata in Africa, ricrea sottoforma di leoni tre personaggi della tragedia. Mufasa è il padre di Amleto, Scar è Claudio quindi lo zio del giovane protagonista, mentre Simba è Amleto. Trattandosi di una trasposizione cinematografica destinata soprattutto a un giovane pubblico, gli episodi del testo shakespeariano subiscono delle modifiche per rendere la vita di Simba più leggera e piacevole, soprattutto grazie all’incontro con il suricato Timon e il facocero Pumbaa, e anche il suo epilogo differente.
Qui, la questione di “essere o non essere” diventa un interrogativo sull’essere o non essere il re, sul compiere o meno il proprio destino. Simba si ritrova sui propri passi pronto ad affrontare ciò che sta avvenendo nella Rupe dei Re. Proprio come Amleto, duella contro suo zio, ma diversamente da lui sopravvive, dando inizio al suo regno con Nala e i suoi amici al suo fianco.
I film insospettabili che si ispirano al Re Leone Disney
«Guarda Simba, tutto ciò che è illuminato dal Sole è il nostro regno. […] Il periodo di reggenza di un re sorge e tramonta come il Sole. Un giorno, Simba, il Sole tramonterà su tuo padre e sorgerà con te come nuovo re.» – Mufasa
Il classico Disney continua a ispirare a sua volta nuovi film con cui ha delle affinità. L’incontro tra Amleto e il fantasma di suo padre, diventa ne “Il Re Leone” l’incontro tra Simba e lo spirito di Mufasa sullo sfondo di un intenso cielo blu stellato. Una scena simile viene ripresa in una delle pellicole Marvel. Infatti “Black Panther”, film del 2018, ricrea quell’incontro. Ma questa volta avviene tra un nuovo Re Leone, T’Challa, e suo padre T’Chaka.
«Sono delle lucciole. Lucciole che sono rimaste attaccate a quell’enorme cosa nero-bluastra!» – Timon
«Oh, sì? Io pensavo che fossero masse gassose che bruciavano a miliardi di chilometri di distanza!» – Pumbaa
«Una volta qualcuno mi ha detto che i grandi re del passato ci guardano e ci proteggono da lassù.» – Simba
Lo scontro tra Simba e Scar, tra le calde fiamme dell’incendio causato da un fulmine, viene riproposto in un altro film. “The Northman” di Robert Eggers mette in scena un duello tra Amleth e suo zio Fjölnir nel fuoco di un vulcano. In questo caso però l’epilogo non rispecchia quello di Simba e Scar.
Insegnamenti e significato del “Re Leone”. Cosa dice Rafiki a Simba nel film
«Sì, Simba, ma lascia che ti spieghi. Quando moriamo, i nostri corpi diventano erba, e le antilopi mangiano l’erba. E cosi siamo tutti collegati nel grande cerchio della vita. Ecco, condensati, in poche battute, gli insegnamenti fondamentali per affrontare la vita con coraggio, responsabilità e speranza.» – Mufasa dice a Simba
“Il Re Leone” è un film d’animazione che nella tragedia della morte di Mufasa, nel misticismo di Rafiki e nell’allegria di Timon e Pumbaa, dà molti insegnamenti. Uno di questi riguarda la concezione del passato e come affrontarlo.
Mentre Timon e Pumbaa affermano che il passato bisogna lasciarlo dietro di sé, “nel didietro”, e di voltare le spalle al mondo quando questo te le volta. Il pensiero di Rafiki è sicuramente più maturo. Secondo il babbuino, il passato fa parte dell’esperienza personale e non si può fingere che non ci sia stato. Per quanto possa far male, quel passato insegna qualcosa. Quindi è meglio affrontarlo e comprendere l’insegnamento che questo vuole dare, piuttosto che fuggire continuamente da esso e dalle difficoltà.
«Il passato può fare male ma, a mio modo di vedere, dal passato puoi scappare oppure imparare qualcosa.» – Rafiki
Che cos’è un motto? Hakuna Matata di Timon e Pumba!
Un altro elemento che ha sicuramente risuonato negli anni e continuerà a farlo, è il motto della coppia di amici: Hakuna Matata. Come dice Pumbaa, sono due parole magiche contro tutti i problemi! Soltanto due parole: nessun problema, quindi senza pensieri, per vivere una vita in libertà, lontano dalle preoccupazioni. “Hakuna Matata” è un’espressione swahili, comunemente usata in molte regioni dell’Africa centro-orientale, in Kenya, nella Repubblica Democratica del Congo e in Uganda. In italiano si può tradurre appunto come “non ci sono problemi, senza pensieri”.
Nel film Disney sul “Re Leone”, il motto di Timon e Pumba “Hakuna Matata” insegna a prendere la vita con la giusta leggerezza, che non significa vivere in modo irresponsabile o superficiale, bensì di vivere con naturalezza e spontaneità, senza farsi abbattere dalle difficoltà.