“Rocky” di Sylvester Stallone, che ne ha curato la sceneggiatura, è stato diretto da John G. Avildsen. Il film, seguito da altre 5 pellicole e da 2 spin-off, ha portato l’ascesa non solo di Rocky Balboa, ma anche del suo interprete.
In fondo chi se ne frega se perdo questo incontro, non mi frega niente neanche se mi spacca la testa, perché l’unica cosa che voglio è resistere, nessuno è mai riuscito a resistere con Creed. Se io riesco a reggere alla distanza e se, quando suona l’ultimo gong, io sono ancora in piedi […] saprò per la prima volta in vita mia che non sono soltanto un bullo di periferia. – Rocky
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La storia dietro al film “Rocky” Balboa. Muhammad Ali vs Chuck Wepner
Stallone scrisse la prima bozza della sceneggiatura in soli 3 giorni. L’idea nacque dall’incontro di pugilato del 24 marzo 1975. Al Richfield Coliseum in Ohio, per il titolo dei Pesi massimi, dovevano sfidarsi il noto Muhammad Ali e Chuck Wepner, il “Bayonne Bleeder”. Come per Apollo nella pellicola, il match doveva essere semplice per Muhammad Ali. Eppure l’avversario mostrò una grande resistenza, mettendo in difficoltà il campione in carica. Era incredibile che qualcuno potesse dare filo da torcere a Cassius Clay Jr. ma Wepner, nonostante i numerosi colpi subiti, rimaneva in piedi.
Al nono round, mentre gli dava un colpo, calpestò il piede del campione che perse l’equilibrio e finì a terra. Ma Ali si rialzò e riprese a colpire Chuck Wepner. Alla fine della 15esima e ultima ripresa, Chuck fu messo al tappeto. Nonostante fosse riuscito ad alzarsi quando il conteggio era arrivato a 7, l’arbitro decise di interrompere il match per le sue condizioni. Fu decretata la vittoria di Muhammad Ali. Proprio come Wepner, Rocky Balboa si sfida con il campione in carica: Apollo Creed e, anche se non vince l’incontro, con impegno e tenacia, resiste fino alla fine.
Cosa ci insegna “Rocky” di Sylvester Stallone? Molto più di un film sportivo
Accompagnato dalla colonna sonora composta da Bill Conti, “Rocky” dimostra di essere molto più di un film sportivo. È una storia di forza, resistenza, resilienza. Rocky ci prova costantemente, non cede. Prima di fare un pugile lavorava per un gangster per sopravvivere economicamente, non pensava di poter entrare nel mondo del pugilato. È il personaggio di Mickey a credere in lui.
Tu avevi le qualità per diventare un buon pugile e invece ti sei messo a fare il duro di un gangster da quattro soldi! – Mickey
Rocky evolve, cresce e matura. Sa di avere un’opportunità e la coglie. Balboa rimane umile, insegna la concentrazione dello sportivo che non si lascia inorgoglire troppo da un successo raggiunto, perchè sa che la strada è sempre in salita ed il bello è proprio la lotta, gradino dopo gradino. Tutto il film torna e ritorna sul messaggio fondamentale di non arrendersi, di combattere, e lo fa talmente bene da ispirare e rinvigorire l’animo di chi vede il film. E forse è qui che si insedia il successo planetario di “Rocky”.
La preparazione di Rocky Balboa/Sylvester Stallone diventa ed è trattata come metafora della vita. La scalinata del Philadelphia Museum of Art è diventata una scena cult nel mondo del cinema, immediatamente riconosciuta e ripresa. La fatica, il sudore, la forza d’animo interiore lungo la scalinata è potenziata dalla colonna sonora.
“Rocky” di Sylvester Stallone è il perfetto paradigma del viaggio dell’eroe. Mostra le difficoltà da superare una alla volta per salire gradualmente “di livello”. Il primo grande ostacolo è trovare la forza di credere in se stessi e poi man mano affrontare a testa alta e pugni stretti le altre difficoltà che il percorso presenta. Ci si allena alla vita e, sulle note di “Gonna Fly Now”, si raggiunge la prima delle tante vette.
Premiazioni e curiosità
Stallone non era in una buona situazione economica: possedeva soltanto 106 dollari, ma grazie a “Lo Stallone Italiano” si è risollevato. Il ring è stata un’opportunità sia per il personaggio principale del lungometraggio che per l’attore. Sylvester Stallone ha conosciuto un gran successo per il film e ricevuto ben 2 candidature agli Oscar: una per il miglior attore protagonista e l’altra per la miglior sceneggiatura originale. Ha ottenuto anche un David di Donatello come miglior attore straniero.
Rocky, tu credi che l’America sia il paese delle opportunità? La pensa così anche Creed. E lo vuole dimostrare a tutto il mondo dando a uno sconosciuto la chance di vincere. E questo sconosciuto sei tu. Ha scelto te, Rocky. – Jergens
“Rocky” di Sylvester Stallone ha conquistato un Oscar come miglior film, miglior regia e miglior montaggio. In diverse premiazioni è stato riconosciuto come miglior film e rientra nei miglior 10 del 1976 secondo l’NBR.
Sono molte le serie di Rocky Balboa. Tra i sequel si contano “Rocky” (1976), “Rocky II” (1979), “Rocky III” (1982), “Rocky IV” (1985), “Rocky V” (1990) e “Rocky Balboa” (2006). Mentre per gli spin-off “Creed – Nato per combattere” (2015) e “Creed II” (2018)




