Nelle regioni centrali del deserto del Sahara può capitare di vedere all’orizzonte carovane di uomini alti e bellissimi vestiti di lunghe tuniche dall’ intenso color indaco. Probabilmente saranno accompagnati da dromedari, certamente sono forti e coraggiosi, l’unico popolo che è riuscito a sopravvivere per millenni in una delle zone più impervie ed inospitali del Pianeta, il grande deserto del Sahara. Lo attraversano completamente, da un lato all’altro, in giorni e giorni di cammino tra le tremende tempeste di sabbia, per svolgere le loro attività di mercanti e carovanieri. Sono gli affascinanti uomini blu e le donne Tuareg.
Le donne Tuareg, un’eccezione nel panorama arabo
Presso questo popolo, le cui misteriose origini si perdono tra i miti e leggende, le donne vivono una condizione pressoché unica nel mondo arabo e per alcuni versi “progressista” anche rispetto le condizioni di vita occidentali. Le donne Tuareg, pur essendo musulmane, rispondono ad una tradizione e a codici comportamentali molto più antichi di quelli islamici e i contatti con i vicini berberi sedentari non hanno intaccato la loro cultura.
Tanto per cominciare, non portano il velo. Gli uomini indossano un turbante, taguelsmut, che copre anche il viso per proteggersi dal sole del deserto durante i lunghi viaggi. Invece le donne portano i bellissimi visi scoperti e grazie alla loro grande creatività li decorano con i colori del deserto, rendendoli ancora più seducenti. Si potrebbe pensare che non si coprono per permettere agli uomini di ammirare la loro bellezza, ma non è così. Le donne in questa cultura godono di grande considerazione, i loro volti non sono qualcosa da nascondere o da mostrare, la nudità dei visi è percepita come un fatto assolutamente normale.
Presso i Tuareg vige la tradizione del matrimonio monogamico e un sistema ereditario in parte matrilineare. Le donne possono scegliere l’uomo che desiderano sposare e divorziare da lui quando vogliono. All’interno della famiglia le donne non possono essere relegate dentro casa, ma al contrario posseggono ed amministrano i beni, allevano i figli e curano le attività più pesanti. Hanno, tra le altre cose, il compito di tenere vive e salde le tradizioni. Se un bambino nasce malato, prematuro o addirittura morto, la colpa – che per molto tempo nella società occidentale è ricaduta soltanto sulle donne – ricade sul marito, incapace di proteggere la moglie durante la gravidanza.
La libertà della donna nella società berbera
Se c’è un divorzio, la tenda, gli animali e tutti gli altri beni restano alla moglie che ne è legittima proprietaria. Gli uomini devono a quel punto tornare soltanto con il proprio dromedario da un membro femminile della famiglia d’origine, come la madre o la sorella. Anche i figli generalmente restano con la madre, perché la loro cultura matrilineare vede nella donna la base fondante dell’intera società. In ogni caso divorziare non viene considerata una colpa o una vergogna, anzi! La madre della donna organizza una sorta di “festa del divorzio” e nel periodo successivo viene lasciata “aperta la porta” per invitare gli uomini a farsi avanti.
Quindi il matrimonio con le donne Tuareg è di tipo monogamico e non è permesso il tradimento né agli uomini né alle donne. Tuttavia prima che una donna prenda marito, può vivere la sua vita sessuale in maniera estremamente libera da proibizioni e tabù, potendo anche avere più partner. Uomini e donne così vivono apertamente i loro rapporti sessuali. L’uomo gradito alla donna più recarsi nottetempo nella sua tenda. Le famiglie in genere per semplice discrezione fingono di non accorgersi di nulla. C’è una cosa però a cui i Tuareg fanno molta attenzione: tengono molto alla riservatezza e vogliono che l’uomo lasci la tenda della donna con cui ha avuto un rapporto occasionale prima dell’alba.