Gena Steffens, scatta il Guatemala. Migrazioni causate dal clima

Gena Steffens reportage. In Guatemala migrazioni per cambiamento climatico
©Gena Steffens

Non è una novità, il cambiamento climatico sta cominciando ad abbattersi con conseguenze sempre più pesanti sulla razza umana e sui luoghi da essa abitati, divorando coste e capovolgendo ecosistemi. Lo sanno a loro spese gli abitanti del Guatemala, piccolo stato dell’America centrale solitamente interessato da precipitazioni di forte intensità e tempeste tropicali. Qui quest’anno le piogge stagionali non solo hanno inumidito tardi le terre, ma si sono improvvisamente interrotte. La fotografa Gena Steffens, dal 2018 National Geographic Explorer e attualmente in Colombia, esperta di diritto ambientale e di problemi umanitari, ha documentato la siccità e la conseguente crisi. Le testimonianze raccolte sono tutte riunite nel suo reportage pubblicato dal National Geographic dal titolo Changing climate forces desperate Guatemalans to migrate”.

“Changing climate forces desperate Guatemalans to migrate” di Gena Steffens

Il cambiamento climatico colpisce i guatemaltechi, uno di questi Eduardo Mendez Lopez, ritratto in foto mentre guarda verso il cielo sperando di avvistare nuvole cariche di pioggia. L’uomo, contadino della città di Jocotàn nel dipartimento di Chiquimula, racconta come la forte siccità abbia reso i raccolti totalmente improduttivi, lasciando le colture ad avvizzire prima di riuscire a produrre spighe di grano. In questo modo il clima attacca uno dei settori, quello agricolo, più influenti nell’economia del Paese. La reporter raccoglie la triste testimonianza dell’uomo, preoccupato dalle difficoltà che sta riscontrando nel mantenere una famiglia numerosa a fronte del disastroso raccolto.

«È la peggior siccità che abbiamo mai avuto, abbiamo perso tutto. Se la situazione non migliora saremo costretti ad emigrare, non possiamo continuare così

La situazione non è diversa nel villaggio di El Potrerito, come racconta Pascuala Súchite.

«Ha piovuto solo tre volte, e tutte le piante sono morte. Normalmente, piove così tanto da far perdere il conto, ma quest’anno non ha piovuto per nulla

Nonostante quella attuale sia un situazione estrema, il Guatemala è abituato ad un’alta variabilità di clima, temperatura e umidità che mettono spesso in dubbio la sufficienza quantità di cibo prodotto, giocando un ruolo preponderante addirittura nella scomparsa della civiltà Maya. Attualmente, però, il risultato sono elevati livelli di povertà e di malnutrizione cronica, per la quale il Guatemala figura al quarto posto nella classifica mondiale e al primo nell’America Latina. Secondo il World Food Programme, quasi il 50% dei bambini sotto i cinque anni di età sono considerati cronicamente malnutriti, valore che raggiunge il 90% nell’area rurale.

Il cambiamento climatico costringe i guatemaltechi ad emigrare

Diego Recalde, direttore del FAO in Guatemala, spiega che i piccoli agricoltori come Mendez Lopez, sono estremamente a rischio e in una posizione che potrà soltanto peggiorare. Se messi in difficoltà anche da pochi mesi di tempo imprevedibile, i lavoratori che producono per la propria sussistenza confidando nella generosità della pioggia non ce la faranno.

La soluzione, per molti di loro, è una sola: l’emigrazione nei vicini Stati Uniti. Il fenomeno è sempre più frequente e ultimamente sempre più visto come una scelta obbligata da parte degli emigranti, che portano dietro tutte le loro famiglie sottoponendo i bambini ad un notevole rischio. I tentativi di attraversare il confine sono ben regolamentati nella loro illegalità. Trafficanti di uomini, chiamati “coyotes”, pretendono dai 10,000 ai 15,000 dollari in cambio di tre tentativi. Le famiglie provenienti dalle regioni più povere sono quindi costrette a scegliere l’opzione più rischiosa e priva di garanzie. In molti arrivano a vendere i loro possedimenti terrieri per racimolare il denaro necessario, rendendo la situazione ancora più grave nel caso nessuno dei tre tentativi andasse a buon fine.

Secondo quanto riportato da Gena Steffens nel suo reportage, pochi ce la fanno. Nella Città del Guatemala, ogni giorno atterrano aerei pieni di migranti che sono stati intercettati e deportati, molti dei quali fuggono da fame ed estrema povertà. Gli esperti ad ogni modo non hanno dubbi: i migranti climatici stanno aumentando, e non smetteranno di farlo.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.