Grande maestro del ritratto e del nudo, il fotografo Helmut Newton si è guadagnato un posto d’onore nella storia della fotografia grazie al suo inedito modo di mostrare il corpo femminile. Lo studio visivo e lo stile fotografico elaborato non solo furono davvero rivoluzionari per la sua epoca, ma contribuirono a modificare l’immagine della donna degli anni ’70. Infatti, dopo la moglie servizievole degli anni ’50 e la vivace ragazza in minigonna degli anni ’60, gli scatti di Newton portarono sulle riviste patinate una donna nuova, seducente, sicura di sé e ben consapevole del proprio potere.
Le donne di Helmut Newton libere dai canoni, piene di forza e sessualità
Helmut Newton mostrò il corpo femminile senza alcun pudore, trattando in maniera disinibita temi, per l’epoca scandalosi, come l’emancipazione sessuale femminile, il voyeurismo, il sadomasochismo e l’omosessualità. Il suo lavoro catturò immediatamente l’attenzione del mondo dell’arte, dividendo la critica tra grandi ovazioni e duri dissensi. Molti intuirono la portata rivoluzionaria dei suoi scatti e ne apprezzarono l’audacia e la ricercatezza, ma molti altri arrivarono a considerarli al limite del pornografico e della misoginia. La freddezza e l’ambiguità con cui l’artista era solito ritrarre i propri soggetti ha sempre lasciato spazio a libere interpretazioni.
Il fotografo intendeva dare potere alle sue donne o le ritraeva come meri oggetti sessuali? Helmut Newton in realtà sottraeva volutamente la sfera emotiva alle sue composizioni con il preciso scopo di scioccare l’osservatore e intrappolarlo così nelle trame dei suoi giochi seduttivi.
«Il mio lavoro come fotografo ritrattista è quello di sedurre, divertire e intrattenere. Nelle mie foto non c’è emozione. È tutto molto freddo, volutamente freddo» – Helmut Newton
I nudi e le modelle di Helmut Newton da “White women” a “Big Nudes”
Dopo una carriera di importanti pubblicazioni, raccolse i suoi lavori in libri e, seguendone l’evoluzione, è facile rintracciare le varie fasi. Con “White women” di Helmut Newton, prima sua monografia, si assiste alla sua personale riflessione sul ruolo della moderna donna occidentale. Sono questi gli scatti a trasformare il concetto di fotografia di moda, da questo momento in poi aperta all’introduzione del nudo e dell’erotismo. Con questo libro Helmut si aggiudica il prestigioso premio Kodak Photo Book Award. Per la scelta del titolo molto esplicito del volume, il fotografo venne accusato di razzismo. Rispose alle proteste in modo provocatorio, sfacciato e assolutamente noncurante del politicamente corretto, a dimostrazione di quanto non si preoccupasse affatto delle critiche e di quanto le alimentasse per per accrescere la sua fama di enfant terrible.
«Ma quale razzismo… è un bellissimo titolo, tantopiù che non c’è neanche una donna nera in tutto il volume […] Bisogna essere sempre all’altezza della propria cattiva reputazione» – Helmut Newton
È qui che si evidenzia alla perfezione il profilo delle modelle ideali. “Le donne alla Newton” sono figure alte, slanciate, dalle gambe chilometriche e dall’ossatura sfaccettata, in tacchi a spillo e corsetti di pelle o interamente nude, posano davanti all’obiettivo di Newton forti e autodeterminate. Con le successive serie Helmut Newton puntò davvero a dare scandalo!
“Sleepless nights” testimonia il focus del fotografo sul corpo femminile tanto da trasformare le foto di moda in ritratti e i ritratti in uno schedario. Il volume infatti raccoglie tutti gli scatti pubblicati sulle diverse riviste nel corso della sua carriera e segna così definitivamente la sua ascesa a icona della fashion photography. La fotografia di moda sembra essere un mezzo, una scusante per poter indagare meglio la sensualità e seguire una strada differente. Con il terzo volume “Big Nudes” si entra nella fase delle gigantografie. Sono gli anni del secondo Novecento e le sue foto vengono esposte ormai nei musei internazionali.
“Eccole!”
Davvero iconico è il dittico “Eccole!”, edito per la prima volta su Vogue Francia con il titolo di “Beaute silhouette 82”. L’idea per questo scatto si ispira alla “Maja vestida” e “desnuda” di Francisco Goya. Allo stesso modo Helmut Newton ritrasse 4 modelle, nella stessa situazione e nella stessa posa, sia vestite che nude.
La prima versioni degli scatti non soddisfò il fotografo perché le variazioni della luce solare non resero pienamente il risultato da lui sperato. Ripeté l’esperimento in uno studio fotografico, dove aveva il pieno controllo delle luci, ed Eccole! Donne che attraverso la dicotomia “coperto/nudo” mostrano la propria essenza, ovvero la forza e la determinazione.
Le foto famose e i ritratti di Helmut Newton. Charlotte Rampling
Nato nella Berlino degli anni ’20 e costretto ad abbandonare la propria città natale in seguito all’emanazione delle leggi razziali del nazismo, Helmut Newton era un cittadino del mondo. Cambiare spesso città rafforzò lo spirito e l’atteggiamento cosmopolita. A questo si deve la scelta di ambientare numerose foto in lussuose suite d’albergo.
L’attrice britannica Charlotte Rampling accettò di comparire sulle pagine di “Playboy” solo dopo aver saputo che l’autore del servizio fotografico sarebbe stato Newman. Gli ambienti dell’hotel, in cui solitamente soggiornavano i matador durante i giorni della corrida, divennero la cornice perfetta per uno scatto memorabile. Charlotte, vestita solo di un paio di stiletti, siede sul bordo di un tavolo con le gambe poggiate ad una sedia e gli occhi dritti in camera. L’attrice, che prima di allora non aveva mai posato nuda, confessò di non aver provato alcuna vergogna durante lo shooting e che il sentirsi parte di un importante progetto artistico le aveva regalato un grande senso di abbandono.
L’eleganza e il glamour dei suoi scatti, misti a una certa dose di volgarità e voyeurismo, assicurarono ad Helmut Newton un enorme successo nel mondo della moda! Collaborò infatti con le più importanti riviste del settore – Vogue, Elle, Marie Claire, Vanity Fair, GQ, Jardin des modes – valorizzando con il suo obiettivo le collezioni dei più rinomati stilisti.
Monica Bellucci, Lisa Taylor e Sigourney Weaver
Il suo stile irriverente, capace di calare le immagini più sfacciate e conturbanti nelle scrupolose regole della fotografia tradizionale, lo portarono tuttavia a rivoluzionare non solo la fotografia di moda, ma anche il genere del ritratto e del nudo. Si ricorda la collaborazione con Monica Bellucci, da lui artisticamente amata e ritratta negli anni ancora acerbi della maturità. Negli scatti l’attrice ha svolto diversi ruoli da dominata a dominante. Un rapporto fotografico basato sulla vulnerabilità e sul mutuo intento di osservare e lasciarsi osservare.
Con “At Liberace’s with Lisa Taylor” (per il film “Dietro i candelabri”) Helmut fa riferimento a Władziu Valentino Liberace, celebre pianista italoamericano da grande talento e dai vistosi abbigliamenti – criticati perchè “troppo gay”-. In questa foto Newton esalta l’atmosfera sfarzosa e barocco con il forte ricorso alla luce dorata, tutto in grande contrasto con la modernità e l’immediatezza trasmessa dal vestito di Lisa Taylor. Un’altra donna di riferimento appartenente al mondo del cinema è Sigourney Weaver, una delle più amate da Helmut Newton. Lo stile un po’ androgino dell’attrice rifletteva i canoni delle donne alla Newton. Calò l’attrice in diversi scenari giocando spesso con vestiti e situazioni canonicamente maschili.
Se foto così spinte e provocanti oggi non destano più clamore è sicuramente merito al lavoro di Newton. Il suo tentativo di spostare sempre più in là il limite del lecito e dell’accettabile ha fatto breccia nell’immaginario collettivo educando e assuefacendo l’occhio e la mentalità dell’osservatore. E sebbene oggi l’immagine della donna stia lentamente prendendo le distanze dal prototipo di “donna alla Newton”, il suo lavoro continua a rappresentare un punto di riferimento per la fotografia contemporanea.











