“Il Maestro e Margherita” di Bulgakov. Eterno conflitto col Diavolo

"Il Maestro e Margherita" di Michail Bulgakov

Nella Russia degli anni ’30 del secolo scorso fa la sua comparsa “Il Maestro e Margherita” di Michail Bulgakov. Un classico geniale e stravagante del Novecento dalla scrittura accidentata e più volte revisionata.  

“Il Maestro e Margherita” di Michail Bulgakov. Il diavolo è il protagonista

L’azione inizia quando, in un sereno giorno di primavera, due intellettuali, il poeta Ivan Nikolaevič Ponyrëv – soprannominato Bezdomnyj – e il direttore di una rivista letteraria Michail Aleksandrovič Berlioz, si incontrano agli stagni Patriaršie. I due dialogano su un poema composto da Bezdomnyj su Gesù Cristo, che si chiudeva asserendo lucidamente l’inesistenza di Dio. Tale affermazione costa alla coppia in questione la visita di uno strano personaggio. Vengono così incastrati in una conversazione difficile sulla storicità di Gesù ed il rapporto con Dio, sconfessando così il loro ateismo.

In tal modo è introdotto il protagonista assoluto di questo romanzo. Il diavolo, che assume il nome di Woland, domina la scena dall’inizio alla fine. E parlare di scena non è errato ne “Il Maestro e Margherita”, dal momento che si configura a più riprese come una rappresentazione teatrale, a volte comica, altre seria e drammatica.

Bulgakov costruisce una struttura narrativa su più livelli

Bulgakov si serve di una sapiente struttura su più livelli narrativi, che si intrecciano con il sommarsi degli eventi e si sciolgono al termine del romanzo. Così, alterna la trama di fondo con una parallela ambientata a Gerusalemme ed incentrata su Ponzio Pilato. Inoltre, ha il là per aggiungere a questo mosaico un altro tassello, riguardante il Maestro – uno scrittore la cui opera sul procuratore romano viene censurata – e la sua amante Margherita Nikolaevna.

Questi due ulteriori personaggi diventano centrali, non solo in quanto eponimi dell’opera, ma perché vengono ben presto coinvolti in strane ma significative avventure da Woland ed il suo seguito. Quest’ultimo annovera il grasso gatto nero Behemoth sempre in coppia con Korov’ev, ma anche Azazello e Abadonna, i quali assumono incarichi intimidatori. Infine, anche una partecipazione femminile, la strega Hella. Ognuno di loro contribuisce ad infittire la trama del romanzo seminando panico e terrore per tutta Mosca, e, al contempo, regalando al lettore divertenti pagine di letteratura.

Il gusto per le descrizioni e gli intrecci narrativi

Esattamente come la vicenda è fitta di eventi e personaggi – che l’esercito di Satana sconvolge – così l’ambientazione è confusa e variopinta. In più la scrittura già ricca di Bulgakov si inspessisce con un gusto per le descrizioni sinestetiche di elementi vari ed eventuali della narrazione, più o meno importanti. Così, non solo i personaggi principali assumono connotati fissi che li rendono subito riconoscibili al lettore, ma anche quelli di passaggio divengono più familiari. Tale accorgimento aiuta forse a farsi strada in una rete di parole e circostanze sempre più intrecciata.

Inoltre, nonostante la ricchezza lessicale dell’autore russo ed una trama per nulla scontata, “Il Maestro e Margherita” assume a volte un tono scanzonato ed ironico, che diviene quotidiano e gergale quando strizza l’occhio a sfumature sessuali ed erotiche abbastanza marcate. A tale leggerezza compositiva si mescolano i temi più seri e profondi, che sono il vero filo conduttore della narrazione. Sebbene variazioni frequenti modulino la ritmicità della storia di modo che per il lettore sia impossibile annoiarsi, si potrebbe rischiare di incorrere in facili distrazioni offerte dall’autore stesso. Eppure all’occorrenza le forti tematiche emergono dal fondo della storia pronte ad indagare l’animo umano. 

I temi principali. La verità e la colpa

Infatti, la solennità dei dialoghi tra Ponzio Pilato ed il giovane condannato Jeshua porge il fianco per riflessioni sulla differenza tra la verità apparente e quella reale, così come sulla possibilità di scelta nella vita di ognuno. Quando il procuratore avverte l’uomo in catene di essere appeso ad un filo e di avere il potere di reciderlo, la risposta lo sorprende.

«Pilato trasalì e rispose tra i denti:
– Posso tagliare quel filo.
– Anche qui ti sbagli […]. Ammetterai che il filo può essere spezzato solo da chi lo ha teso.
»

Perciò, si approfondisce anche l’aspetto della colpa e della punizione che ne deriva. Quando il diavolo mostra a Margherita gli uomini e le donne da lui condannati per aver peccato in vita, la compassione la investe. Satana la invita allora a non cadere in facili moralismi nei confronti di chi ha fatto del male ad altri ed ora per una legge di proporzioni ne subisce gli effetti.

“Il Maestro e Margherita” di Michail Bulgakov denuncia la Russia comunista

“Il Maestro e Margherita” di Michail Bulgakov è un romanzo corale a tutti gli effetti, in cui tra le plurime voci che lo compongono, subentra anche quella dell’autore in atteggiamento critico verso la Russia comunista. Elementi come la censura e la repressione tracciano certamente punti importanti nell’opera. Tuttavia, hanno anche una rispondenza autobiografica in Bulgakov, il quale bruciò la prima stesura del romanzo proprio perché pericoloso per il regime di Stalin. Per questo, si potrebbe affermare che il macro-tema principale sia il conflitto tra bene e male.

Al termine del romanzo, si comprende che il confine tra i due poli è alquanto confuso e che nulla è come sembra all’apparenza. Così, in ognuno di noi vive una doppia anima, in cui punti di luce e di ombra si impastano insieme. Il personaggio stesso di Satana, per esempio, non si contrappone capricciosamente a Dio, ed anzi spesso fa simpatia al lettore oppure dimostra una saggezza inaspettata.

«Che cosa farebbe il tuo bene, se non esistesse il male? E come apparirebbe la terra, se ne sparissero le ombre?»

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.