
Caleidoscopi di immagini, suggestioni e citazioni, le opere di Roger Suraud trasformano l’arte in simbolo e il suo potere edificante in concetto stesso dell’arte. Pittore, scultore e architetto di origini francesi, Sauraud è considerato tra gli artisti simbolisti più influenti della seconda metà del secolo scorso. La sua prolifera produzione ha affollato i salons parigini ed europei per molti anni e tutt’oggi il suo lavoro è molto richiesto sul mercato dell’arte, grazie alla ricercata carica evocativa che lo caratterizza.
Il significato dell’arte di Roger Suraud nella congiunzione tra esistenza ed essenza
La celebrazione dell’arte nelle sue forme più svariate, è stata per l’artista una vera missione. La musica e il teatro, passando per l’opera e il balletto, così come la scultura, l’architettura sono state la linfa vitale della sua ispirazione, nonché i fondamentali soggetti della sue opere. Con uno stile e un linguaggio assolutamente riconoscibili l’artista ha scandagliato il mondo dell’arte, conferendogli tuttavia un significato altamente simbolico e allegorico piuttosto che meramente estetico.
La sua arte infatti non è un puro esercizio di maniera, ma un invito alla riflessione sull’eterno interrogativo dell’“Uomo”. Attraverso il proprio lavoro Suraud ha saggiato l’oscura questione dell’essenza umana, utilizzando come strumento di ricerca la storia, la cultura, l’arte. L’indole creativa dell’essere umano, il suo bisogno viscerale di esprimersi attraverso l’arte e l’incredibile capacità di realizzare opere straordinarie, cariche di significato e bellezza, rappresentano per l’artista la testimonianza più tangibile dell’impalpabile essenza umana. L’arte, in definitiva, costituisce la chiave di lettura più valida per conoscere lo spirito dell’Uomo, nonché il ponte più solido che congiunge l’esistenza all’essenza.
Nel condurre la propria indagine artistica, Suraud è spesso tornato su soggetti analoghi, delineando così all’interno del suo corpus di opere alcuni cicli ben definiti.
Il simbolismo nelle arti di Roger Suraud. La musica
Tra i temi su cui ha focalizzato maggiormente la sua attenzione primeggia la musica. Quella dei grandi compositori del passato, la musica che risuona negli imponenti teatri dell’opera, la musica che anima e motiva i passi di danza dei ballerini.
Beethoven è stato certamente tra i suoi compositori preferiti. A lui l’artista ha dedicato molte opere, omaggiandone il genio sia in composizioni che lo vedono da protagonista indiscusso, sia in compagnia di altri insigni compositori. In “Hommage aux compositeurs” di Roger Suraud la sua testa e quelle di altri notevoli musicisti – tra cui Verdi e Čajkovskij – campeggiano come scolpite nella pietra di un “monte Rushmore della musica”, a tutela di un’orchestra in azione. A completare questa allegoria della musica, oltre agli strumenti e alle figure musicali è presente anche un’importante componente scultorea, componente quasi onnipresente all’interno dell’opera di Suraud.
La scultura
La scultura utilizzata dal maestro è una scultura citazionista, che reinterpreta i grandi capolavori della storia dell’arte strizzando l’occhio agli amanti della materia.
In “La muse” di Roger Suraud, altra composizione allegorica il cui significato si esplicita nel titolo, la ballerina che si allaccia la scarpetta sullo sfondo dello scalone trionfale dell’Opéra Garnier di Parigi è affiancata dalla “Pleureuse” di Ignace Broche e da un’apparizione fugace di “Apollo e Dafne” di Bernini. In quest’opera, come in molte altre realizzate dall’artista, danza, architettura, scultura e musica si fondono in una mirabolante composizione che culla l’osservatore verso una realtà complessa e stratificata, “multisensoriale”, sapientemente costruita per raggiungere un pieno coinvolgimento. Finanche l’uso del colore – l’artista si è mantenuto in prevalenza su toni caldi, sfruttando le potenzialità della tavolozza delle terre – e il tratto del disegno, morbido e delicato, che volutamente oscilla tra il dettagliato e lo sfumato, concorrono a creare uno stato di rêverie.
L'”Eternelle Venice”
Tra i soggetti più amati dall’artista compare Venezia. La città lagunare con la sua cultura, la particolarissima architettura, il carnevale, ha colpito l’immaginario dell’artista tanto da ispirargli decine e decine di tele.
“Eternelle Venice”, “Nuit de Venise”, “Rialto”, “Masque d’or”, esempi di opere riconducibile al ciclo “veneziano”, sono tutte fantasmagorie di immagini, suggestioni, colori e suoni che celebrano la bellezza e l’unicità di una città dal fascino intramontabile.
Cosa dipinge Roger Suraud? La forza del mutamento e la donna
Roger Suraud ha dedicato molta attenzione anche al tema del mutamento, ovvero quel moto vorticoso e imprevedibile che scombussola la stasi generando vita, interpretandolo attraverso soggetti che ne incarnassero l’essenza. Cavalli sbizzarriti, velieri che solcano mari increspati, ballerine che volteggiano al suono della musica, sono stati scelti da Suraud per tradurre la vitalità che caratterizza esistenza.
E infine la donna: la complessità e profondità del suo spirito hanno animato e ispirato i pensieri di Roger Suraud così come numerosi suoi lavori. Il maestro francese, soffermandosi sui loro volti o sulla loro fisicità, ha reso le donne protagoniste di composizioni ricche e articolate, a volte confuse ma sicuramente pregne di una grande e insaziabile devozione.
Il fascino della pittura di Roger Suraud risiede nel suo significato, nella simbologia, e nel potere evocativo che riesce a trarre dall’arte in quanto riflesso della complessa natura dell’Essere. La sua arte si nutre dell’arte stessa e a lei tende nella speranza di elevare tutti i suoi osservatori alla condizione di autoconsapevolezza.