
“La Madonna della Melagrana” di Botticelli ha un forte impatto e una grande carica espressiva ottenuta grazie alle varie tonalità di colore che, espandendosi all’interno di tutto il quadro, donano non solo una sensazione di nitidezza ma anche un forte senso di lucentezza. Riprodotto a tempera su tavola con un diametro di 143.5 cm, è posizionato all’interno della “Galleria degli Uffizi” a Firenze. Risalente al 1487, corrisponde ad una delle poche opere di Sandro Botticelli databile alla sua produzione artistica matura.
Il punto focale di questo dipinto è rappresentato dalla Vergine Maria che regge tra le braccia il suo bambino. Le due figure occupano il centro della raffigurazione in un’atmosfera elegante e raffinata. Attorno a lei si dispongono sei angeli premurosi, i cui sguardi sono rivolti tutti in direzioni differenti e impegnati nell’atto di compiere un gesto, come porre in dono un fiore, leggere un passo di un libro, rivolgere lo sguardo verso lo spettatore o semplicemente contemplare la scena in atto.
“La Madonna della Melagrana” di Botticelli. Uno sguardo d’amore
La Madonna sulla nuca è ricoperta di un lungo velo trasparente decorato con pochi drappeggi e un ampio manto blu scuro, al di sotto del qualche resta poco visibile il rosso scuro della tunica. Gli angeli che la circondano possiedono la stessa eleganza, non solo negli abiti che indossano, ma nella compostezza che assumono, comprendendo i movimenti e le pose graziate.
Il volto della Madonna della Melagrana è ovale ma leggermente inclinato, lo sguardo è intenso e immerso in direzione dello spettatore, in procinto di voler comunicare un importante messaggio. Non a caso la mano del bambino, guidata da quella della madre, mantiene una melagrana con una piccola coroncina, simbolo di fecondità, abbondanza e regalità.
Il frutto dai minuscoli grani rossi, paragonabili a gocce di sangue, simboleggia il sacrificio di Gesù per la salvezza dell’uomo. I chicchi tutti vicini tra di loro rimandano a un forte senso religioso, ossia il legame che mantiene unita la chiesa.
Dopo cinque secoli l’arte di Sandro Botticelli continua a sorprendere
Studi recenti hanno dimostrato che a distanza di cinque secoli Botticelli continua a stupire e quello che c’è da sapere non è stato ancora detto del tutto. Il dott. Davide Lazzeri, studioso della medicina nell’arte, è stato capace di svelare un particolare anatomico celato dietro la riproduzione del semplice frutto. Secondo lo studio pubblicato su “Interactive CardioVasckular and Thoracic Surgery”, il frutto mantenuto tra le mani di Gesù bambino nasconde la forma perfetta di un cuore. Il chirurgo ha dichiarato all’Ansa:
«La disposizione dei semi e dei setti del frutto sbucciato disegna i due atri del cuore, i due ventricoli e il tronco polmonare principale. Perfino la corona della melagrana è separata in due parti che mimano la vena cava superiore e l’arco dell’aorta con le sue tre branche.»
Queste sorprendenti analogie con l’anatomia cardiaca rendono probabili le ipotesi avanzate da altri studiosi secondo cui la posizione sinistra del frutto non sarebbe casuale, ma corrisponderebbe alla posizione esatta del cuore nel corpo umano. Lo studio chiarisce anche che alla fine del ‘400 gli artisti assistevano spesso a lezioni di anatomia per poter rendere sempre più realisticamente la rappresentazione del corpo umano nelle proprie opere d’arte.