Libro e Podcast letterario. La paura di perdere il senso dell’arte

Libro, E-Book e Podcast letterario

Nel mondo in cui viviamo la parola d’ordine è “velocità”. Per questo i supporti tecnologici adempiono perfettamente alla loro funzione: facilitare una vita frenetica, in cui il posto per occupazioni collaterali è sempre più misero. Ad unire l’utile al dilettevole provvede un medium moderno e intelligente, il podcast letterario. L’intelligenza del podcast riguarda proprio la sua estrema malleabilità. Ogni situazione è giusta per ascoltarne uno.

Il web ci propone un numero molto nutrito di podcast letterari con letture di racconti, poesie, storie e biografie su celebri scrittori, ma anche veri e propri audiolibri. Così ad esempio Nick Carraway, protagonista e narratore de “Il Grande Gatsby” di Francis Scott Fitzgerald, non avrà la voce che il lettore desidera dargli nel corso della lettura, bensì assumerà i toni della suadente voce di un attore. O ancora “La pioggia nel pineto” di Gabriele D’Annunzio si caratterizzerà per una vera recitazione arricchita dal sottofondo di uno scroscio continuo. La suggestione è assicurata.

Pro e contro del Podcast letterario: sostituire o mantenere il libro?

Lo scetticismo è dietro l’angolo. Per lo più in molti ancora si oppongono al podcast letterario per non perdere quel magico momento condiviso con un libro, il suo odore, il fruscio delle pagine sotto le dita… Inoltre si fa appello alla vera natura della lettura: è innegabile che sia sempre stata un’attività lenta, a volte silenziosa e solitaria. Come può un podcast garantire tutto ciò? Non lo fa, semplicemente.

A difesa di questo medium giunge un’altra verità: il mondo della letteratura è già cambiato tramite l’e-book, il libro elettronico che rappresenta il compromesso migliore. Da un alto soddisfa la volontà di darsi ad una lettura più veloce, scorrevole e alleggerita anche dal supporto stesso; dall’altro tiene fede all’essenza della letteratura, la parola scritta, nero su bianco.

Alla base di queste osservazioni c’è un unico punto di vista, un solo obiettivo. Proporre o mantenere una forma. Che sia nuova o conservatrice, l’oggetto-libro è un contenitore, così come lo è il podcast, seppure sia intangibile. Tale forma o atteggiamento è alla base del rapporto che si tende a creare con la letteratura. Laddove sia necessario leggere in silenzio e da soli non si potrebbe fare a meno del libro; tuttavia, se interviene un’esigenza differente – ottimizzare il tempo, coniugare vari impegni, o semplice svago – anche il file audio interpreta perfettamente il proprio ruolo.

Un nuovo approccio. L’impossibilità di ingabbiare l’arte in schemi fissi

Tra tutti questi discorsi di tempistiche e opportunità, non si sta forse perdendo il senso dell’arte? Ci si chiede spesso se l’immediatezza del podcast renda giustizia all’artista e alla sua opera. Per trovare risposta alla questione bisogna mettere in luce l’intero lavoro che sottostà alla produzione di una trasmissione web: suoni, musiche, interpretazione e una lettura eccellente. Le basi sembrerebbero esserci tutte. In più potrebbe non avere per forza contenuto artistico il libro in questione.

Perciò un valido criterio per giudicare l’insieme dei mezzi letterari, che siano innovativi o tradizionali, potrebbe riguardare l’esigenza. Il pubblico è diverso e ha ritmi diversi, così per poter costruire un ponte comunicativo tra l’autore e il fruitore si adattano i contenuti e gli intermediari. È anche vero che l’arte per natura non ha una dimora fissa né un padrone. È libera ma si adatta ai tempi. Sebbene sia stata concepita in un determinato posto per un preciso medium, ha facoltà di giungere in un altro luogo e calarsi in un intermediario differente. Una lotta che quindi resta ancora aperta, quella tra libro e tecnologia. I suoi nemici aumentano e c’è da vedere alla fine della guerra tra libro, e-book e podcast quanti e quali saranno i vincitori.

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