“Macbeth” di Shakespeare: catena del male e del sangue

Macbeth è una delle più brevi e dense tragedie di William Shakespeare. È vietato nominare la tragedia scozzese a teatro, pena la follia! Pubblicata nel 1623 e composta tra il 1605 e il 1608, sebbene sia la più breve tra tutte con solo 5 atti, è una delle più dense di tematiche. Nonché una delle più famose, anche grazie alle curiosità che la contraddistinguono: non solo sembra rifarsi ad una vicenda realmente accaduta al sovrano di Scozia omonimo, ma pare che pronunciarne il nome a teatro sia un vero azzardo, visto che gli attribuiscono cattivi presagi. Infatti, è anche conosciuta come “tragedia scozzese”.

A ben vedere, l’atmosfera del dramma è tetra e nera dall’inizio alla fine, condita dall’apparizione di cupi personaggi che contaminano l’anima del barone di Glamis Macbeth. Anche quando, sulle prime, l’esercito scozzese torna trionfante dalla battaglia contro i dissidenti di re Duncan, chi legge avverte l’alone fosco che incombe sulle loro teste. La loro gioia è aggregante, i baroni scozzesi tornano compatti per il loro sovrano, ma il dramma della loro solitudine è dietro l’angolo: l’unità dell’esercito è solo parziale, e basta un singolo evento per cambiare le sorti comuni. Avviene quando Macbeth diventa anche barone di Cawdor, guadagna maggior potere e prestigio, insieme ad un primo passo nella propria corruzione morale.

“Macbeth” vive di contrasti tra ambizione e paure

L’ambizione è uno dei temi portanti della tragedia. O, per meglio dire, così si narra tentando di riassumere un’opera che di temi, invece, ne racchiude molti di più. Più che sulla sola ambizione come brama di potere – dunque con connotazione negativa – Shakespeare riflette sulle sue implicazioni filosofiche e morali.

Macbeth e sua moglie sono affetti da una forma corrotta e sfrenata di ambizione, che non riescono ad arrestare nemmeno di fronte agli indifesi e agli innocenti. I pochi tentennamenti sono quelli iniziali, ma una volta rotto il ghiaccio, una volta dato l’avvio alla discesa verso il male, diventano solo un vecchio ricordo. Il sangue chiama altro sangue, d’altronde, e quest’immagine rossa, densa e cupa non fa che tornare atto dopo atto, crimine dopo crimine. Macbeth fa presto i conti con la sua natura truce, rintanandosi di tanto in tanto nel soprannaturale, mentre Lady Macbeth affonda sempre più nelle nebbie della follia.

Le paure reali / Sono meno tremende di quelle immaginarie.

L’incubo del male

Sono proprio le paure più profonde e tenebrose a presentare un altro tema, quasi consequenziale a quello dell’ambizione: l’incubo. I due coniugi vivono nella paura di essere scoperti e puniti per i loro delitti. Non sono davvero pentiti, semmai solo impauriti delle punizioni e della spirale che hanno messo in moto. Infatti, un’altra immagine che si delinea nella mente di chi legge è proprio quella di una catena di eventi che ne causano altri e poi altri ancora in nome del male imperante. Quest’aspetto riassume in sé un po’ tutti gli altri temi che si rincorrono: è il male a guastare l’amore, la fedeltà alla Corona e ai compagni d’armi e d’avventura. E lo stesso male innesca incubi, tormenti, apparizioni sinistre, che popolano le pagine di “Macbeth”.

Il significato della tragedia scozzese di Shakespeare

Nella “tragedia scozzese” appaiono tre streghe ed Ecate, dea della stregoneria, tutte profetiche ed enigmatiche. Ma non sono altro che proiezioni mentali del protagonista, che rimane imprigionato a metà tra mondo reale e mondo soprannaturale, parla con gli spettri di coloro che ha fatto assassinare, sospeso in una nebbia ovattata dalla quale esce soltanto per la battaglia campale. Stessa cosa accade anche a Lady Macbeth, vera dark lady. Tuttavia, non vi è una vera forza soprannaturale né tantomeno divina che governa le scelte degli uomini e delle donne della tragedia: tutta la responsabilità dei loro gesti è risposta nelle loro coscienze.

“Macbeth”, dunque, non è soltanto la tragedia dell’ambizione, piuttosto è quella dei contrasti e dei conflitti, delle macchinazioni del maligno e delle debolezze umane. Tutto si guasta a causa dell’emergere del male nelle vite umane. Persino l’amore coniugale, complice anche nei crimini, può sfociare nella solitudine e nella follia; il vincolo di fedeltà al sovrano si allenta fino a sciogliersi e gli incubi affollano le lunghi notti.

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Macbeth
macbeth di william shakespeare

Macbeth è una delle più brevi e dense tragedie di William Shakespeare. È vietato nominare la tragedia scozzese a teatro, pena la follia! Pubblicata nel 1623 e composta tra il 1605 e il 1608, sebbene sia la più breve tra tutte con solo 5 atti, è una delle più dense di tematiche. Nonché una delle più famose, anche grazie alle curiosità che la contraddistinguono: non solo sembra rifarsi ad una vicenda realmente accaduta al sovrano di Scozia omonimo, ma pare che pronunciarne il nome a teatro sia un vero azzardo, visto che gli attribuiscono cattivi presagi. Infatti, è anche conosciuta come "tragedia scozzese".

URL: https://www.lafeltrinelli.it/macbeth-testo-inglese-a-fronte-libro-william-shakespeare/e/9788807900754

Autore: William Shakespeare

Autore: Feltrinelli Editore

ISBN: 9788807900754

Formato: https://schema.org/Paperback

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