“Daisy Miller” di Henry James, la fiera indipendenza dalla società

Daisy Miller, libro di Henry James

Nel 1879 viene pubblicato per la prima volta “Daisy Miller”, il romanzo breve di Henry James, che narra la storia della giovane protagonista. Il racconto, che divenne subito una novella molto conosciuta in Europa, fece scalpore per i suoi contenuti, ma soprattutto perché tratto da una storia realmente accaduta.

La trama si incentra sul racconto del comportamento scandaloso di una giovane fanciulla, sull’ambiguità suscitata dalle sue maniere, che sembrano non avere nessun riguardo per le leggi sociali dell’epoca. Questo comportamento – definito da tutti i conoscenti della ragazza come civettuolo, superficiale e addirittura scandaloso – segna oltre che il suo allontanamento dalla società anche un abbandono vero e proprio. Il precoce destino della ragazza con un finale inaspettato lascia un senso di amarezza incollato addosso.

Daisy Miller di Henry James sulla libertà dalle regole sociali

Pur essendo un racconto breve e perfettamente aderente con i costumi sociali dell’epoca, “Daisy Miller” di Henry James nasconde una morale conturbante tra le righe di un finale troncato, quasi dissonante con l’andamento dell’intera storia. La ragazza è stata, senza saperlo, la pioniera di una lotta più grande di lei, colpevole forse di aver avuto comportamenti ambigui per il suo tempo, ma perfettamente normali se trapiantati e osservati ai giorni nostri.

Spesso viene vista in compagnia di gentiluomini, intrattiene scambi amichevoli e calorosi con tutti, preferisce passeggiare a qualsiasi ora del giorno e si lascia andare volentieri tanto ad argomenti frivoli quanto a pungenti rimbecchi. Tutto ciò fa di lei una fanciulla poco seria e da cui prendere le dovute distanze, un piccolo flirt, come ripete anche l’altro personaggio fondamentale della storia, Mr. Winterbourne, che viene subito investito dalla bellezza e dalla freschezza dei modi di Daisy.

«Per niente imbarazzata, non si era visto il minimo rossore sulla sua fresca bellezza, non era né offesa né emozionata; non si poteva tuttavia dire vi fosse nel suo atteggiamento nulla di “sfrontato”, poiché la sua espressione era limpida e composta come l’acqua di sorgente; era assai ben disposta verso la conversazione.»

La trama dallo sguardo di Mr. Winterbourne

Henry James racconta la trama attraverso le osservazioni e le descrizioni dell’uomo. Forse anche per questo durante tutta la lettura si percepisce un costante senso di scoraggiante incomprensione, che nasconde consapevolmente in sordina i tragici avvenimenti in agguato.

Daisy e Mr. Winterbourne sono di origini americane, questo fa sì che si crei subito un legame nel loro primo in contro in Svizzera e successivamente in Italia. Entrambi sono abituati a stili di vita differenti da quelli europei; per motivi diversi sono spinti a dover viaggiare e la possibilità di poterlo fare è sempre stata simbolo di agiatezza e di vantaggiosa appartenenza a una classe sociale più colta. Ma proprio l’agiatezza che Daisy desidera si scontra con il suo stile di vita libero, senza freni, noncurante del disprezzo e della derisione dei suoi conoscenti.

Tutto questo la rende incredibilmente ingenua agli occhi di Winterbourne, che all’inizio cerca di giustificare la sfacciataggine nei suoi modi, incantato com’è da questo nuovo tipo di ragazza americana. In effetti, durante tutto il racconto il personaggio non fa altro che interrogarsi sulla vera natura di Daisy, se considerarla un’innocenza da assecondare o solo una “coquette“, un “american flirt“. Eppure, nel comportamento della ragazza oggi si può dedurre un coraggio fuori dal comune, una voglia di indipendenza contrastante con il contesto temporale da cui deriva, la caparbietà di continuare a credere nelle proprie azioni anche se tutto il mondo sembra remarle contro.

Un triste epilogo e il lascito di Daisy Miller ai lettori

Ma il viaggio in Europa di Daisy Miller si arresta inavvertitamente troppo presto proprio a Roma, dove la ragazza porta avanti ormai da un po’ di tempo una relazione mal vista con un uomo italiano, Mr. Giovanelli. Lasciata senza supervisione della madre – troppo presa dai suoi continui malori – la ragazza viene isolata dalla società americana presente in città, dalle amicizie in comune e dallo stesso Winterbourne. Viene lasciata a sé stessa, a girovagare per le strade fino a notte tarda. Così, quando una notte Winterbourne la sorprende nel Colosseo in compagnia di Mr. Giovanelli, inorridito la rimanda subito a casa, cosciente dell’epidemia di malaria dilagante in città, ignaro invece che fosse già tardi per la febbre che avrebbe ucciso la ragazza nel giro di una settimana.

Daisy Miller è una ragazza come tante, cosciente della sua bellezza e fiera di esserlo. Forse un po’ frivola, poco interessata alla cultura e più al divertimento, ma sempre predisposta a sfidare le regole e la mentalità bigotta delle persone da cui è circondata. Soprattutto il suo unico peccato è stato avere la superbia di credere in una libertà che alle ragazze e alle donne del suo tempo non era stata ancora concessa.

«Era la più bella giovane donna che avessi mai visto, la più amabile. Ed era… la più innocente.»

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