
“Il buio oltre la siepe” di Harper Lee – altrimenti conosciuto in inglese “How to kill a Mockingbird” – è il capolavoro del 1960 della famosa scrittrice statunitense. Romanzo contemporaneo dal grande valore e insegnamento socio-culturale, rappresenta un classico della letteratura americana. Fin dalla sua prima uscita guadagnò un successo senza tempo vincendo il premio Pulitzer per la narrativa.
Ancora oggi è uno dei libri più assegnati nelle scuole occidentali, merito dello stile di scrittura fluido e lucido adatto a qualsiasi età. Permette di immergersi completamente in ogni pagina fin quasi a credere di vivere in prima persona le avventure della piccola cittadina dell’Alabama. Ma ciò che ancora più stupisce è la qualità del contenuto morale, celato dalla narrazione vista dagli occhi dei bambini protagonisti, dietro la quale si nasconde l’amara verità che ha tenuto schiava l’America durante gli anni della grande depressione.
“Il buio oltre la siepe” di Harper Lee. Il significato nascosto del titolo
Nell’immaginaria cittadina di Maycomb vige ancora una netta separazione tra cittadini bianchi e neri. Forte è il sentimento d’odio causato principalmente dall’ignoranza, soprattutto tra i più analfabeti. La società sente il diritto di trattarli come reietti al margine della dignità umana, fino ad usarli facilmente come capro espiatorio per crimini mai commessi. Fu per questo motivo che venne scelto il titolo originario “How To Kill a Mockingbird” che in italiano viene tradotto “Come uccidere un usignolo”. Un gioco di parole che rappresenta la facilità con cui vengono additati i più deboli e indifesi, paragonabili a degli uccellini.
Nel libro di fatti vengono utilizzati più volte riferimenti. Ad esempio il padre dei due bambini protagonisti, Atticus, un avvocato che si batte fortemente affinché i suoi figli abbiano un’educazione corretta, non danneggiata dai forti pregiudizi della società. Il tema principale del romanzo è dunque il razzismo ed ecco perché, a distanza di anni, il testo rimane una guida avanguardista e dai valori ineccepibili che scoraggia questo tipo di inclinazioni che ancora oggi sono una piaga fin troppo diffusa.
Le diverse chiavi di lettura
«Il buio oltre la siepe diede vita ad una storia indimenticabile di coraggio e convinzione, sul fare quel che è giusto, a qualunque prezzo.» – Presidente Obama
La parte più straordinaria del romanzo è sicuramente la chiave di lettura che ci fornisce più percorsi narrativi. Gli eventi, che si svolgono nel giro di tre anni, vengono narrati in prima persona dalla bambina protagonista Scout, che racconta delle estati passate con suo fratello maggiore Jem e il loro amico Dill. Insieme si divertono a inventare storie fantasiose e spesso a organizzare scorribande, soprattutto per indagare sul loro strano vicino “Boo” Radley. La sua casa rappresenta l’ignoto più assoluto, non lo hanno mai incontrato e si dice fosse stato segregato dai genitori in casa. Nella loro giovane ma ingegnosa fantasia, viene rimodellato nelle sembianze di un fantasma che crea allo stesso tempo una curiosità mista a paura.
Un mondo dominato dal razzismo
Contemporaneamente e quasi in sordina, nuovi eventi vengono alla luce. Nella città è stato commesso un crimine ed un bracciante nero viene accusato di stupro nei confronti di una ragazza bianca. A questo punto si scopre la seconda linea narrativa, che tratterà del processo del pover uomo difeso proprio dal padre dei due ragazzi, l’avvocato Atticus Finch. La vicenda scoprirà, agli occhi dei due bambini, tutto il disprezzo nascosto sotto la tranquilla facciata della cittadina. Atticus verrà accusato di “negrofilia” e sarà minacciato di essere ucciso. Ma la curiosa ingenuità, indole dei bambini Finch, giocherà un ruolo fondamentale sciogliendo per un momento la repulsione per la diversità e ricordando che, in fin dei conti, si è tutti concittadini di un’unica terra.
La storia purtroppo non ha lieto fine. Stanco e sfiduciato da un processo aspro e ingiusto, il povero lavoratore tenterà la fuga dal carcere, venendo di conseguenza ucciso dai fucili delle guardie come un uccellino indifeso. I due bambini, invece, scopriranno che per tutto il tempo erano stati tenuti d’occhio da Boo Radley, che ha in realtà vegliato su di loro per tre anni. La piccola Scout capirà che non sempre la giustizia può cambiare dal giorno alla notte, ma che può mettere radici nel cuore delle piccole menti e crescere, per formare, un giorno, un mondo migliore.