“L’inventario delle nuvole” di Franco Faggiani saluta il vecchio mondo

“L’inventario delle nuvole” del giornalista Franco Faggiani mescola parole e natura con tanta armonia da restituire un paesaggio naturale e autentico all’interno del quale la storia muove i suoi passi.

[…] gli abeti facevano emergere dalle ombre di fondovalle i loro rami ricoperti di aghi scuri e brillanti mentre i faggi lasciavano tremolare le foglie ovali e lucide, non ancora intrecciate tra loro dalle tiepide carezze dell’autunno. Erano cose già viste, in fin dei conti, ma durante i giorni in cui le stagioni decidevano di darsi il cambio su queste nostre terre le trovavo sempre attraenti e un po’ magiche.

Una prospettiva laterale sugli inizi del Novecento

La vicenda del romanzo è ambientata in Val Maira, nella valle alpina in provincia di Cuneo, attraversata proprio dal torrente Maira. Siamo nel pieno della Prima guerra mondiale, tuttavia a Prazzo, il piccolo paese in cui vive il giovane protagonista Giacomo Cordero, l’eco bellico è molto lontano, quasi assente, probabilmente perché nei luoghi sperduti di montagna l’eco degli avvenimenti importanti si fa sentire sempre per ultimo. Ma come accade spesso in guerra, per la famiglia Cordero rappresenta un’ottima fonte di guadagno, dal momento che i Cordero riforniscono l’esercito di tutte le merci necessarie per i loro bisogni in trincea.

Giacomo, dunque, vive in una famiglia agiata dominata però dalla figura autoritaria del nonno a cui il ragazzo vuole comunque bene, una famiglia in cui si deve sempre obbedienza ai più anziani considerati fonte di saggezza. Tuttavia un rapporto del genere può finire per soffocare le aspirazioni degli altri, in particolare delle nuove generazioni di cui Giacomo è rappresentante.

Giacomo sul bordo di due mondi

Giacomo vorrebbe combattere al fronte, come molti altri giovani della sua età, celando in questo desiderio la volontà di emancipazione comune a tutta la nuova gioventù di inizio Novecento. In tanti partirono entusiasti per la guerra con l’idea di mostrare il proprio valore attraverso l’azione gloriosa. Era un modo per slanciarsi da tutti quei valori, ormai obsoleti, che avevano retto le fondamenta delle famiglie di allora.

La Grande guerra, però, si rivelò una realtà ben diversa, ma questo probabilmente nei paesi sperduti come quello in cui abita il nostro Giacomo non si venne nemmeno a sapere. La guerra nel romanzo c’è, ma è narrata in maniera ridotta, mentre la chiave di svolta si ritrova nello scontro generazionale tra il mondo del vecchio Cordero e del nuovo Cordero.

“L’inventario delle nuvole” e degli antichi mestieri quotidiani

Il romanzo di Franco Faggiani trova lo spazio per omaggiare gli antichi mestieri di una volta. Si pensa alla figura del cavié, il raccoglitore dei pels (ossia i capelli delle donne). Il cavié tagliava i capelli delle donne bisognose che in cambio ottenevano qualche spicciolo o qualche strumento che poteva servire loro in casa. Il cavié quindi rivendeva i capelli per la realizzazione di parrucche.

Erano tempi duri per chi non possedeva quasi nulla e i capelli potevano costituire un bene prezioso. Oggi si tratta di mestieri ormai scomparsi, ma all’epoca esercitavano un certo fascino, come anche tanti altri mestieri artigianali che hanno trovato il loro massimo – e probabilmente ultimo – spendore negli anni del Novecento.

La figura del cavié nel romanzo di Faggiani ha anche una valenza funzionale. Viaggiando infatti incontrava diverse persone, ognuna con la propria storia. La banalità del quotidiano si mescola alle tante storie, si scoprono nuovi luoghi, si stringono nuove amicizie e si impara a vivere in autonomia, mentre le stagioni si susseguono e la natura fa sfoggio di una nuova veste, suggestiva e significativa.

[…] “Tutto si scioglie, come la neve.” “Sì, però poi torna. Per fortuna.” “Come per fortuna?” “Sì, perché la neve porta freddo e solitudine, è vero, ma copre anche le cose brutte, le crepe, le cicatrici della terra, tutto quello che non vogliano vedere. Calma l’animo.”

La montagna e l’uomo: un rapporto quasi genitoriale

Il legame tra l’uomo e la natura è straordinario in questo romanzo: i personaggi sognano spesso di andare in città per ammirare i monumenti, per sedere presso un elegante caffè o semplicemente per sentirsi “signori”, eppure nessuno di loro vorrebbe abbandonare la montagna.

Se da un lato è forte il bisogno di indipendenza, dall’altro c’è un forte attaccamento alla terra in cui si è nati e ai suoi valori. Solo la montagna sa offrire un paesaggio tanto potente da influenzare la vita dei suoi abitanti. Questo non significa che la montagna sia sempre generosa, purtroppo può essere pure teatro di eventi catastrofici, ma chi vive a contatto con la purezza della natura starà sempre bene con se stesso. Una benefica carezza: questa, per concludere, la definizione de “L’inventario delle nuvole”.

“Tra non molto pioverà”, tagliò corto la donna. “Chi lo dice?”, domandai ridendo. “Lo dicono gli alberi per come si muovono, lo confermano l’odore della terra e le bestie per come belano […] Devi guardare le foglie, che si girano all’improvviso da un’altra parte, e sentire l’aria col naso. Devi imparare a fare l’inventario delle nuvole.”»

L'inventario delle nuvole
Linventario delle nuvole di Franco Faggiani

"L’inventario delle nuvole" del giornalista Franco Faggiani mescola parole e natura con tanta armonia da restituire un paesaggio naturale e autentico all'interno del quale la storia muove i suoi passi.

URL: https://fazieditore.it/catalogo-libri/linventario-delle-nuvole/

Autore: Franco Faggiani

Autore: Fazi Editore

ISBN: 9791259674067

Formato: https://schema.org/EBook

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