“Lo strano caso del Dr Jekyll e Mr Hyde” di Robert L. Stevenson

Lo strano caso del Dr Jekyll e Mr Hyde' di Robert L. Stevenson

Il romanzo gotico “Lo strano caso del Dr Jekyll e Mr Hyde” di Robert Louis Stevenson, pubblicato nel 1886, per molti anni ha simboleggiato tanto nel teatro quanto nel cinema la duplice personalità, opposta e insospettabile, di un singolo uomo.

Nascosta nelle profondità recondite dell’animo umano c’è forse una caratteristica di vitalità, di ricerca del piacere, ancora legata a quegli istinti primordiali animali che un tempo governavano atti e ragioni delle persone. Passiamo forse tutta una vita a combattere questa parte di noi, a imparare a nasconderla dagli occhi altrui, a seppellirla sotto imposizioni sociali, regole ferree, buone norme del social quieto vivere. Scompare mai veramente del tutto? O rimane in un angolo in agguato, in attesa di un momento di mancata lucidità, prima di saltare fuori e riprendersi il posto che diligentemente le abbiamo sottratto?

“Lo strano caso del Dr Jekyll e Mr Hyde”  con lo sguardo di Mr. Utterson

Ambientato nel West End di una Londra a tratti pigramente cupa del XIX secolo, si presenta come un romanzo di intensa portata allegorica e simbolica, mentre al contempo in tutta la storia aleggia un intenso senso di tensione che si fa rafforza man mano che si raggiunge la capitolazione degli eventi. La trama de “Lo strano caso del Dr Jekyll e Mr Hyde” può essere divisa in due parti principali.

Nella prima, gli eventi vengono raccontati dal punto di vista esterno al personaggio principale (Dr. Jekyll), ossia da Mr. Utterson, un avvocato intimo amico del dottore. Ha come principale scopo mostrare al lettore la mancanza di coerenza tra gli avvenimenti e le azioni del protagonista, che legittimano il tutto sotto un alone di incomprensibilità e stranezza, all’apparenza privi di un significato. Di fatto Mr. Utterson non tradirà mai, se ben tentato, la volontà dell’amico Jekyll di scavare fino in fondo in questa bizzarra faccenda, cosa che permette di lasciare tutte le spiegazioni una volta arrivati all’amaro finale. Mr. Utterson si presenta perciò come un personaggio neutrale e austero, dotato di un grande senso di umanità e saggezza, cosa che lo rende un alleato fondamentale ai fini del progredire della storia. Non cede facilmente alla curiosità, cerca di indagare nei limiti del rispetto fino al precipitare subitaneo degli eventi.

Robert Louis Stevenson indaga la duplicità dell’animo umano

Questo ci riporta quindi alla seconda parte de “Lo strano caso del Dr Jekyll e Mr Hyde” di Robert Louis Stevenson. Mr. Utterson legge finalmente le confessioni nel laboratorio del suo amico Jekyll ormai deceduto. Il Dottore racconta di come la sua vita di privazioni, dedicata tutta alla conoscenza e al mantenimento del buon nome della sua famiglia, gli avesse lasciato poco spazio per abbandonarsi a quei piccoli piaceri che inevitabilmente fanno parte dell’esistenza stessa. Raggiunta l’età adulta, Dr. Jekyll aveva preso coscienza della sua posizione rispettata e ammirata, e non se ne pentiva. Guardava tuttavia, con una punta di invidia e tristezza, la spensieratezza nelle azioni mai realmente avuta, e al peso che portava sulla coscienza per le piccole trasgressioni concessosi in gioventù.

«Altri seguiranno, altri mi supereranno sulla stessa via; io mi limito a pronosticare che un giorno l’uomo sarà conosciuto come un insieme di multiformi, incongrue e indipendenti componenti.»

Ma ecco che gli studi scientifici, che già da tempo portava avanti proprio in correlazione a queste riflessioni, giungono a un inaspettato risvolto: riesce a creare una droga che separa la natura duplice da sempre avviluppata all’animo umano del bene e del male.

«Fu quindi la natura esigente delle mie aspirazioni, piuttosto che il carattere abbietto delle mie mancanze, a fare di me quello che divenni e a separare in me, con un solco più profondo di quanto avvenga nella maggioranza delle persone, quelle sfere del bene e del male che compongono e insieme dividono la doppia natura dell’uomo.»

Dopo numerosi tentativi e strazianti trasformazioni, proprio come avviene per la nascita, viene dato alla luce Edward Hyde, dotato di un carattere e un aspetto profondamente diversi.

Il bene e il male, due volti di una stessa anima 

Mr. Hyde è l’incarnazione del male più puro dell’uomo, privato di una qualsiasi forma di bontà e altruismo e questo colpisce qualsiasi individuo che lo guardi. È causa spesso di odio a prima vista e timore, quasi come se si avvertisse che qualcosa in lui non va. Pur presentando un aspetto normale – detestabile sì, ma fondamentalmente normale -, c’è qualcosa in lui che dà la sensazione di storpio o malforme.

Mr. Hyde rappresenta dunque un rifugio – alla stregua del ritratto di Dorian Gray – in cui Dr. Jekyll può fuggire e commettere tutte le azioni deprecabili che vuole, senza rimetterci né pubblicamente né con la sua coscienza. Ma ecco che qualcosa finisce per andare storto. Quando il Dottore non riesce più a controllare gli impulsi del suo alter ego, che si spinge troppo in là per essere perdonato, decide di non richiamare più alla vita quell’incarnazione del male, smettendo di assumere la droga. Tuttavia non è abbastanza per trattenere il suo lato oscuro, ormai diventato un individuo vero e proprio.

La lotta diventa interna, e il tormento di Jekyll viene descritto mirabilmente nelle memorie lasciate al suo amico Utterson. Non riesce più ad avere il controllo di sé o dei suoi ricordi, preso dalla disperazione e sapendo che presto o tardi non potrà tornare ad essere mai più sé stesso. La fine delle sue memorie rappresenta anche la fine del romanzo e la morte stessa del Dr. Jekyll e Mr. Hyde. Il Dottore giunge alle ultime pagine con la consapevolezza che alla fine la bestia prenderà il posto dell’uomo e che la vita di un uomo soccombe laddove soccombe la sua ragione.

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