
“Ombra bianca” di Cristiano Gentili è un romanzo pubblicato nel 2013 e tratto da una realtà africana. L’autore, infatti, si è recato in Tanzania per comprendere le condizioni di vita degli africani con albinismo.
«A un tratto la porta della capanna si aprì e una donna fece cenno a Sefu di entrare. Sul cortile scese la quiete. Lui oltrepassò la soglia di casa e il sorriso gli morì sulle labbra. Vide sua figlia dormire nuda su una stuoia. Sbarrò gli occhi e si afferrò i capelli con entrambe le mani. […] È un’ombra bianca, continuava a ripetersi e a negarselo.»
Ombra bianca, zeruzeru, embulamaro, isope. Semplicemente: albino
Nascere albini, in Africa, significa essere condannati a una vita di sofferenza. Le credenze religiose e popolari identificano queste persone con il male, con la sciagura e nessuno vorrebbe mai che, fra i componenti della propria famiglia, ci fosse un albino. Allo stesso tempo, gli albini sono considerati possessori di poteri magici ed ecco perché è molto alimentato il drammatico commercio di parti del loro corpo. Attraverso l’uso del romanzo, l’autore narra una storia, quella di Adimu, una bambina che alla nascita viene ripudiata dai genitori perché “diversa”. Non solo. Il padre lascia la propria moglie credendola infedele.
La piccola albina verrà cresciuta dalla nonna anziché essere abbandonata nella foresta alla mercé di uomini senza scrupoli. Questo perché, secondo gli accordi degli abitanti del villaggio, gli Spiriti del lago hanno deciso così in base a un rito nel quale la neonata, posta per terra, non viene calpestata dagli animali che le passano attorno. La nonna di Adimu cresce la piccola con grandi sacrifici, proteggendola dal sole e dalle persone. Il suo destino si intreccerà con quello di un ricco proprietario di una miniera d’oro che, accecato dal desiderio di potere e di denaro, arriverà ad acconsentire a un tragico complotto.
Cristiano Gentili affronta un tema delicato con coraggio e sensibilità
Attraverso un racconto dettagliato della vita di Adimu e di quella del ricco inglese e di sua moglie, l’autore del romanzo stende, davanti i nostri increduli occhi, una storia tragica e dolorosa. Sullo sfondo, la meravigliosa Africa ricca di mistero e di credenze e una cultura legata al capitalismo senza morale. Adimu è una vittima dell’ignoranza e della cattiveria. È una bambina senza difese, in balìa di credenze che la considerano uno sbaglio da cancellare. È la voce di tante persone che, come lei, nascono in un contesto ostile e chiuso alla comprensione che le costringe a nascondersi e a soffrire. Con grande sensibilità e delicatezza, l’autore del libro affronta un argomento ancora poco conosciuto dall’altra parte del mondo. L’albinismo non è una malattia e non è portatore di sciagura ma resta molto difficile sradicare antiche usanze e credenze.
«Ti temo perché sei diverso. Ti perseguito perché ti temo. Sei diverso, siete in pochi, e per gli Spiriti del lago tu sei soprannaturale. Molto più simile a loro che a noi. Sospeso tra due mondi sfuggi al mio controllo e, proprio come gli Dei, puoi essere disgrazia nera o fortuna color oro. Eppure come me piangi e ridi. Sei o non sei un essere umano? Questo mi domando io. Ma… Io chi? »
Sinossi. ‘Ombra bianca’ di Cristiano Gentili
C’è un’isola, nel cuore dell’Africa, dove non arrivano gli echi chiassosi del turismo, dove non ci sono resort né safari per viaggiatori in cerca di avventura, dove un giorno una giovane donna posa sulle ginocchia di un uomo europeo una neonata dai lineamenti africani ma dalla pelle bianca come il latte. Lui è un ricco proprietario di una miniera d’oro, discendente di coloni inglesi. Lei è una bambina africana albina, un’anomalia per i suoi conterranei.
Entrambi lottano per sopravvivere in un ambiente ostile fino a quando, per un capriccio del destino, le loro vite s’intrecceranno in una spirale di dipendenza reciproca dove la posta in gioco è la vita stessa. È l’inizio di un’avventura in cui saranno messi a confronto amore e odio, emarginazione e riscatto, magia nera e fede. Un viaggio nell’Africa misteriosa e nei meandri delle più intime emozioni umane, sullo sfondo di una cultura strangolata da un capitalismo senza morale che affonda le sue radici nel colonialismo moderno.