“Perché tornavi ogni estate” è un libro non fiction di Belén López Peiró, pubblicato nel 2022. Lo scritto è un resoconto, in una forma atipica, delle violenze subite dalla scrittrice stessa durante l’infanzia e l’adolescenza. Potrebbe essere complesso trattare analiticamente un libro tanto personale e doloroso: ed infatti a contare più di tutto dev’essere il valore della testimonianza dell’autrice piuttosto che un giudizio sul contenuto.
Il titolo dell’autobiografia fa riferimento alle accuse a lei mosse dal molestatore, lo zio dell’autrice. Ogni estate era invitata nella casa di Santa Lucía, teatro degli orrori perpetrati sul corpo e sullo spirito di López Peiró. Era solo una ragazzina, ospitata in una casa più confortevole della sua, attratta dalle cure e dalle attenzioni che, per causa di forza maggiore, non poteva ricevere dai suoi genitori. “Perché tornavi ogni estate” non è, però, solo un racconto delle modalità e del contesto in cui avvenivano le violenze, note ma taciute dal resto della famiglia dello zio. Infatti, la penna dell’autrice si riversa anche nell’intenzione di denunciare tutta una serie di sistemi e meccanismi oppressivi della società perbenista, nel suo caso argentina, ma facilmente accostabile a mille altre uguali.
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Il paradigma sociale di “Perché tornavi ogni estate”
Il linguaggio e il fraseggio utilizzati sono del tutto coerenti con l’intenzione di denunciare per una seconda volta gli abusi subiti. La composizione dello scritto è molto particolare: non segue il solito corso di avvenimenti esposti in modo cronologico, bensì propone a chi legge una serie di testimonianze – dell’autrice e altrui – sull’argomento, intervallate dai verbali della polizia e del pubblico ministero.
Questo mezzo narrativo aiuta molto ad addentrarsi nel malfunzionante sistema di tutela verso le vittime di abusi sessuali, a comprendere la frustrazione dell’autrice ed il suo senso di solitudine, sentimento centrale nel libro. Il senso di isolamento ed emarginazione si uniscono ai rimproveri da parte di alcuni membri della famiglia, all’indifferenza di altri e alle perplessità iniziali delle forze dell’ordine, che giudicano la violenza sessuale senza penetrazione «abuso sessuale semplice». Tutto ciò non fa che acuire il terribile senso di vuoto dell’autrice.
Il dolore è più forte. Perché se ne va, ma so che farà ritorno. Perché, mentre si allontana, in me cresce il vuoto e nulla può lenire la sofferenza. – “Perché tornavi ogni estate” di López Peiró
La denuncia di “Perché tornavi ogni estate” è continua e non si ferma mai, né mai l’autrice mette in dubbio se stessa e ciò che ha provato, subito, sulla sua pelle, nonostante i tentativi altrui di depistarla e confonderla. Ad avvalorare ancora di più la veridicità delle sue parole, semmai ce ne fosse il bisogno, López Peiró impiega un linguaggio crudo e reale, iperdescrittivo dei gesti e dei contesti in cui avvenivano le violenze, preciso nel dettaglio degli effetti sul corpo abusato e della mente provata, sfiancata da un’oppressione costante.
La denuncia parte dallo stile e dalla vita personale per estendersi poi ad un quadro sociale più ampio, fino ad arrivare ad una logica di fondo che caratterizza l’umanità da sempre: la soggezione schiacciante del potente sul fragile, dell’uomo rappresentante dello Stato – lo zio è una forza dell’ordine – sulla ragazzina impaurita e sola.
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La rappresentazione del dolore nell’autobiografia di López Peiró
Proprio l’idea della paura e dell’impotenza cresce insieme a lei, quando accusa lo zio di violenza sessuale e si ritrova di nuovo sola – fatta eccezione per il nucleo familiare d’origine – a combattere contro il pregiudizio e le accuse sibilline che le vengono mosse. Perché non ha denunciato prima? Perché non ne ha parlato mai con nessuno? E perché continuava a tornare nella casa di Santa Lucía? Ad ogni domanda simile che le viene posta, il suo dolore si apre e lei stessa si squarcia ancora di più, il vuoto intorno e dentro le si fa ancora più nero e profondo. Come se subisse ancora una nuova violenza a ricordarle che il dolore che ha conosciuto sin da giovanissima non la abbandonerà tanto facilmente.
Ogni volta che credo di averci messo un punto, di aver detto tutto quello che dovevo dire, in qualche modo rivive.
Belén López Peiró compone uno scritto autobiografico particolare. Non c’è solo la sua voce a narrare gli eventi, a riportarli alla luce, bensì offre anche il punto di vista di chi ha tentato di insabbiarla, di chi l’ha rinnegata, di chi ne prova pena e di chi le crede in tutto e per tutto. Dell’intera famiglia, fatta di cuginanze interrotte, legami spezzati ed altri che si consolidano di fronte alla tragedia. “Perché tornavi ogni estate” è una non fiction polifonica, unica nel suo genere, che parte da una vicenda privata per arrivare poi a comporre il quadro più ampio di un intero meccanismo sociale perverso e maligno.
"Perché tornavi ogni estate" di López Peiró: il grido della denuncia | il Chaos

"Perché tornavi ogni estate" è un libro non fiction di Belén López Peiró, pubblicato nel 2022. Lo scritto è un resoconto, in una forma atipica, delle violenze subite dalla scrittrice stessa durante l'infanzia e l'adolescenza. Potrebbe essere complesso trattare analiticamente un libro tanto personale e doloroso: ed infatti a contare più di tutto dev'essere il valore della testimonianza dell'autrice piuttosto che un giudizio sul contenuto.
URL: https://www.lanuovafrontiera.it/prodotto/perche-tornavi-ogni-estate/
Autore: Camilla Elleboro
Autore: La Nuova Frontiera
ISBN: 9788883734229
Formato: https://schema.org/EBook
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