“Pomodori Verdi Fritti” ironia al gusto di caffè con Fannie Flagg

Pomodori Verdi Fritti al caffè di Whistle Stop di Fannie Flagg

A chi non capita di associare un periodo della propria vita ad un odore, un colore o un’immagine? Basta il profumo di un piatto prelibato per ricordarsi di una giornata importante o un banale oggetto per far svegliare la propria mente e farla viaggiare nel passato. La scrittrice statunitense Fannie Flagg ha l’abilità di costruire delle storie capaci di produrre tale effetto sul lettore. Al tempo stesso innalza un’impalcatura narrativa sulle basi di evocazioni del passato. Il risultato è: “Pomodori Verdi Fritti al caffè di Whistle Stop” di Fannie Flagg, un connubio energico di freschezza e intensità. 

 “Pomodori Verdi Fritti al caffè di Whistle Stop” di Fannie Flagg. Spiegazione del libro divenuto un caso editoriale mondiale

“Pomodori Verdi Fritti” di Fannie Flagg fa la sua apparizione nel 1987 ed il successo è travolgente. Diventa immediatamente un best-seller, un vero caso editoriale. Non a caso nel 1991 ne viene tratto l’omonimo film, di cui Flagg stessa cura la sceneggiatura. La rivista letteraria “Publishers Weekly” lo ha definito «una ventata d’aria fresca» e la scrittrice Harper Lee ha parlato di una «narrazione briosa e intensa […] riuscendo a trasmettere tutta la vitalità di un’epoca e la nostalgia per la sua scomparsa». Come ignorare tali autorevoli pareri? Impossibile! L’unica soluzione è una lettura a capofitto.

Così, introducendosi nel mondo del romanzo non si può fare a meno di pensare ad una scrittrice appassionata ed entusiasta, davvero coinvolta. In un attimo è già tutto chiaro: Fannie Flagg è originaria di Birmingham – Alabama – e il nostro romanzo colloca proprio qui le vicende dei personaggi. La scrittrice non è affatto esterna ai vari accadimenti narrativi, bensì assume posizioni e partecipa attivamente. Alla base di tutto non c’è una vera trama univoca che guida il lettore dalla prima all’ultima parola. Tuttavia, la storia riesce ad essere avvincente.  

Toni dolci e ironici

Il filone principale incomincia nel dicembre del 1985 a Birmingham, nella casa di riposo Rose Terrace. Evelyn Couch è una donna di mezz’età, appesantita da una voglia irrinunciabile di dolci di ogni genere e da una buona dose di aspettative e rimpianti. Incontra tra i corridoi un’anziana signora, Ninny Threadgoode smaniosa di parlare con qualcuno. Nelle prime pagine Ninny conduce da sola dei monologhi impetuosi, ma con un po’ di dolcezza riesce a sciogliere le resistenze di Evelyn. Tra le due nasce un’amicizia particolare, nella quale la vecchina trasporta l’interlocutrice negli anni della Grande Depressione e le racconta gli eventi di Whistle Stop, in particolare del caffè alla fermata del treno.

«Sì, sono seduta qui nella casa di riposo Rose Terrace, ma nella mia mente sono al caffè di Whistle Stop davanti a un piatto di pomodori verdi fritti.»

L’espediente di partenza è efficace, ma non ha solo una funzione meramente letteraria. Nel corso del romanzo ci sono anche le vicende personali di Evelyn, e non solo come semplice intermezzo tra un flashback e un altro. All’inizio sembra essere una presenza assente: vive la sua vita, ma non a pieno, e ascolta i racconti di Ninny ma senza il trasporto che vorrebbe. Man mano il personaggio si evolve e raggiunge un livello superiore. Alla fine sembra di conoscerla davvero nel profondo e si avverte come una persona familiare. 

Il finale di “Pomodori Verdi Fritti” su temi caldi e portanti. Storie LGBT e razzismo dilagante

Questa sensazione è perfettamente congruente con il resto dei personaggi di “Pomodori Verdi Fritti”. Idgie e Ruth sono le proprietarie del caffè di Whistle Stop, dove ruotano vorticosamente le vite dei cittadini e di persone di passaggio. Tra le due nasce un amore passionale e tenace, unico nel suo genere. Quest’ulteriore dato narrativo apre ancora di più gli occhi al lettore sulla mescolanza dell’autrice con i suoi personaggi: Fannie Flagg è portavoce delle relazioni LGBT, e se ad oggi non scandalizza un tema simile, proviamo a pensare all’America degli anni ’80 o addirittura degli anni ’20!

Ma i temi scottanti non finiscono qui. La scrittrice mette alla berlina i peggiori uomini d’America: lo schiavista violento e il razzista ignorante sono il retrogusto amaro di una narrazione umoristica e leggera, con una piccola spruzzata di nostalgia. Gli intrighi, la suspense e gli intrecci pericolosi sono un companatico perfetto. 

Leggendo il romanzo si capisce perché fu una rivelazione immediata. Fannie Flagg è riuscita ad affastellare livelli narrativi dallo stile eterogeneo e polifonico. La narrazione di Ninny si unisce a quella del giornale della signora Weems, che espone in brevi righe i fatti salienti della cittadina. Ognuna si esprime con la propria forma e ha la propria verve. Tuttavia, che siano Ninny o Dot Weems o la stessa autrice a raccontare, la parola ha sempre la sua potenza e arriva dritta al lettore. Non si può leggere “Pomodori Verdi Fritti” di Fannie Flagg senza pensare anche al proprio passato e ai momenti più poetici e suggestivi della propria vita.

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