“Tutta intera” di Espérance Hakuzwimana sulla soglia dell’identità

“Tutta intera” è un romanzo di Espérance Hakuzwimana pubblicato nel 2022. Non è per niente facile parlarne né definirlo in poche parole: è uno di quei romanzi il cui carico emotivo è così forte che potrebbe respingere o perfino non essere capito a pieno. La scrittura, ricca di flashback, lo rende un romanzo di ricordi e reminiscenze che sconvolgono il presente della protagonista.

Al centro dello scritto c’è l’esistenza di Sara Righetti, non fotografata però in un singolo periodo, bensì sottoposta ad uno sguardo indagatore della protagonista stessa nonché narratrice in prima persona. La tematica che più risalta sembra essere quella della soglia e del passaggio da uno stile di vita ad un altro, del cambiamento.

Il fiume Sele è uno dei simboli più ricorrenti che segnano il confine tra la città e la periferia. Tra la vita di sempre di Sara e quella nuova, che non sa come gestire, come maneggiare. Da quando ha un piede da una parte e uno dall’altra, si sente diversa: l’effetto del passaggio si avverte nella vita della protagonista che non è più tutta intera ma a pezzi, frammentata, poco compatta. A questo tema se ne aggiunge un altro, quello poi, in fondo, portante: l’identità personale, il senso di se stessi e della propria provenienza. La pelle e il suo colore.

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I temi principali di “Tutta intera”: la soglia e le differenze

Sara svolge il potenziamento pomeridiano in una scuola della periferia, in cui non è la sola a sentirsi un po’ diversa. Ciononostante l’idea della soglia, che è una di quelle trainanti sin dall’inizio, si crea proprio tra Sara – o Saranostra, come la chiamano i suoi genitori – e gli studenti. Non si può parlare del romanzo senza parlare delle origini della protagonista. Non sono ben chiare, nello scritto non si parla di un paese preciso di provenienza o di un viaggio di andata particolare, ma solo di una neonata adottata nei primi mesi di vita da una coppia come tante.

Del romanzo è proprio questo che si apprezza: la sincerità sull’esistenza che alcuni adottati conducono, il senso di estraneità, quel pensiero intrusivo di doversi meritare quanto si è ottenuto. Una famiglia, una casa, la protezione. E lo stesso pensiero che ribalta la situazione, che ritratta e fa di una vita “normale” un pericolo da cui fuggire. Ciò che è ancor più apprezzabile è che non vi sono generalizzazioni, le esperienze di Sara sono del tutto personali.

Ma la differenza tra “noi e gli altri” si tramuta ben presto in una differenza tra “io e loro”. La protagonista, che fino a poco prima si presentava sicura con nome cognome e città di provenienza, sembra abbandonare ogni certezza. Mette in discussione la famiglia, entra in crisi con essa e con gli affetti, ma anche con se stessa per sovvertire i pochi punti fermi che aveva raggiunto nella sua breve vita. Tuttavia, neanche questa differenza sopravvive – non lo fanno mai in generale, d’altronde – ed il romanzo ne è la prova: anche quando Sara tenterà di sradicarsi dall’infanzia, di conservare i ricordi più discutibili della famiglia ed unirsi ai ragazzi che segue ogni giorno, non potrà far altro che constatare che esistono differenza anche tra lei e loro. Questo dettaglio rende ancora più onesta la scrittura: le differenze, anche quelle più banali come quella generazionale, esistono e vanno accettate, approfondite anche per sapere andare oltre di esse.

Lo stile singhiozzante di Espérance Hakuzwimana

“Tutta intera” di Espérance Hakuzwimana è un romanzo interessante, che propone una storia che si apre piano piano e su più personaggi. C’è Sara, certo, la protagonista, che a 23 anni si sente fatta a pezzi e deve farli ricombaciare. Ma ci sono anche Charlie Dì, che fa stare in pensiero chi legge fino alla fine, per non parlare di Giulio Abour. E poi ci sono Taja, Paul che condivide con Sara più di quanto pensa. E poi ci sono le loro lingue, tantissime, tutte mescolate, e modi di dire giovanili che confondono ed escludono ancora di più la sìsì – cioè la cittadina – che è nella loro professoressa. In generale, lo stile sembra coerente con il romanzo, sincopato e a singhiozzi, fatto di frasi brevi e rotte, di ricordi che arrivano e poi vanno via.

Tuttavia, potrebbe essere proprio lo stile di Hakuzwimana, tra immagini che compaiono come flash e frasi che dovrebbero essere d’effetto, a rendere il tutto poco denso di emotività e tanto distante. La giovinezza di Sara, più che la sua origine, la rendono a pezzi, non ancora formata e senza identità. Sebbene lei sia convinta del contrario, però, non si avverte davvero molto conflitto, ma più spesso autocommiserazione. Se si fosse prediletta una scrittura più narrativa, meno tesa e più fluida, si sarebbero forse capite molte più cose di questa protagonista così nuova e così simile a tanti giovani di oggi.

"Tutta intera" di Espérance Hakuzwimana sulla soglia dell'identità | il Chaos
Tutta intera di Esperance Hakuzwimana

"Tutta intera" è un romanzo di Espérance Hakuzwimana pubblicato nel 2022. Non è per niente facile parlarne né definirlo in poche parole: è uno di quei romanzi il cui carico emotivo è così forte che potrebbe respingere o perfino non essere capito a pieno. La scrittura, ricca di flashback, lo rende un romanzo di ricordi e reminiscenze che sconvolgono il presente della protagonista.

URL: https://www.einaudi.it/catalogo-libri/narrativa-italiana/narrativa-italiana-contemporanea/tutta-intera-esperance-hakuzwimana-9788806251352/

Autore: Camilla Elleboro

Autore: Einaudi Editore

ISBN: 9788806251352

Formato: https://schema.org/Paperback

Valutazione dell'editor
2.5

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