
Nel 1995 Hilary Mantel pubblica “Un esperimento d’amore” – titolo originale “An Experiment in Love” – di cui nel 2021 esce la prima traduzione in italiano. L’autrice della trilogia dei Tudor mette da parte la narrativa storica per proporre un romanzo completamente diverso. Un libro dal sottile humor inglese e dalla profonda autoanalisi, tanto che è stato definito dal “Sunday Telegraph” «un capolavoro praticamente perfetto di pathos, analisi e sentimento».
Nel corso della lettura emergono emozioni diverse tra loro, ma perfettamente bilanciate. La scrittura di Mantel rievoca il contesto e la società dell’Inghilterra di fine anni 60, tra cambiamenti epocali e fossili tradizioni, segno della fitta consultazione e del suo sapiente utilizzo di fonti storiche. L’ampio spazio dedicato al flusso dei pensieri della protagonista, che è anche narratrice in prima persona, crea un’esperienza di lettura preziosa, a volte lenta o intensa, ma per lo più ricca di tematiche interessanti.
“Un esperimento d’amore” di Hilary Mantel dal punto di vista femminile
Le tematiche sono caratterizzate da una particolare attualità e mettono al centro un punto di vista totalmente femminile. La condizione analizzata più da vicino è quella delle giovani donne, che, investite dai cambiamenti di un’intera società, cercano un posto per loro. Un posto che non abbia a che vedere con gli uomini, ma che le accolga in modo esclusivo e le ponga al centro. Così, nel romanzo, Mantel chiama in causa l’istruzione e il lavoro, indispensabili alleati nel percorso di emancipazione, mentale ed economica.
Tuttavia la strada è accidentata e piena di insidie, di tentazioni allettanti. Lo sa bene Carmel, la protagonista del romanzo, spesso confusa di fronte alla scelta da compiere e divisa tra sé stessa e il mondo circostante. Mantel delinea il ritratto di una generazione di passaggio, diversa dalle precedenti, e quindi incompresa e molto spesso sola davanti a complesse decisioni. Il conflitto generazionale è uno dei temi che più ricorre nel romanzo e in cui la voce della protagonista acquista una notevole preponderanza. Soprattutto viene approfondito lo scontro tra le ragazze e le loro madri, inasprito dal peso delle reciproche aspettative.
«Quando dalla me stessa di adesso guardo la me stessa di allora, mi pare di essere stata una figlia diligente, tranquilla, di poche pretese […]. A quei tempi, però – anche dopo che smisi di andare a confessarmi e di farmi l’esame di coscienza ogni giorno -, credevo di essere un mostro di egoismo, un tiranno in fieri, una fonte di guai e dispiaceri. Queste cose le diceva mia madre e io non la contraddissi mai. Non tentai mai di toglierle dalle mani le redini della mia vita, di chiederle perché doveva stringerle lei e non io.»
Il peso delle scelte e delle aspettative
Il racconto di Carmel si sofferma sugli episodi più rilevanti. Le appaiono come lampi in una mente che sembra procedere in un’autoanalisi profonda. Il tono della protagonista oscilla tra l’intensità dei momenti più forti e la sagacia di alcune osservazioni. Ma, a volte, emerge anche un’asciuttezza stilistica che, più di tutto, pone l’accento sui passaggi maggiormente importanti. Ad uno stile vario e mutevole, l’autrice accompagna una narrazione ad una voce sola, ma tesa ad approfondire altri punti di vista. Così, a poco a poco Mantel introduce anche altri personaggi femminili, altri punti di vista che si sommano tra loro. Il risultato è un ampio ventaglio di opinioni e un panorama di esperienze molteplici. In tal modo l’autrice descrive le mille sfaccettature di una generazione divisa tra le tradizionali convenzioni e l’autorealizzazione. Tra una vita casalinga e una carriera affermata.
Le ragazze, ognuna nella loro personale maniera, esitano, indecise sul passo da compiere per non deludere le aspettative di nessuno. Nel romanzo Mantel affida alla protagonista un duplice ruolo, quello attivo e centrale nella storia, e quello contemplativo. In quest’ultimo caso Carmel osserva e soppesa le vite delle sue amiche, il loro rapporto con la religione, con il sesso e con il proprio corpo. “Un esperimento d’amore” di Hilary Mantel è un romanzo che dà molto risalto alla percezione corporea e all’uso del corpo da parte delle giovani donne tra istinto, dubbi etici ed educazione.