“Niagara” è il titolo del film risalente al 1953 che lanciò il volto e l’ingresso della meravigliosa ed affascinante Marilyn Monroe nel mondo dello spettacolo cinematografico. Fu in seguito alla morte prematura della giovane donna avvenuta nel 1962 che Andy Warhol decise di renderle omaggio mutandola in un’immagine sacra e priva di tempo.
La fotografia selezionata dall’artista non a caso apparteneva alla pubblicità di una pellicola e venne utilizzata come fonte di ispirazione per la riproduzione seriale del dipinto, trasformando il suo volto in un’icona della società americana. L’opera risale al 1967, con le dimensioni di 91,5 cm x 91,5 cm per ogni modulo, per un totale di 10 serigrafie su carta. Marilyn è ripresa in un’espressione femminile solare e travolgente. Esposta alla “Andy Warhol Foundation” di New York, l’opera vuole concetrare l’attenzione sullo stesso volto ma reso con diverse variazioni di colore.
«La cosa migliore di una fotografia è che non cambia mai, anche quando le persone in essa lo fanno.» – Andy Warhol
La forza cromatica e l’intensità del colore di un’opera esemplare
L’operazione dell’artista è quella di rendere l’oggetto raffigurato un’eroina, un successo mediatico senza fine. A questo proposito lo scopo è convertire la diva del cinema hollywoodiano in un desiderio di massa. Warhol adopera lo stesso procedimento anche in altre opere d’arte. Il simbolo d’arte trattato diviene un successo di fama internazionale grazie alla sua continua ripetizione, generando così un meccanismo di consumismo di massa. Il soggetto viene rappresentato senza limiti cromatici sfruttando a pieno varie tonalità incisive per rendere l’immagine efficace, concisa e nello stesso momento prototipo di massa.
La scelta della riproduzione funziona nell’immediato per la scelta di una figura esemplare, non certo poco riconoscibile. L’inquadratura è centrale, i lineamenti sono delicati, nonostante la presenza dei colori sgargianti ed accesi che a grandi macchie attraggono rapidamente l’attenzione dello spettatore. I contrasti di colore sono numerosi e variano da una serigrafia all’altra, susseguendosi con divergenze di colori complementari come il blu, il rosso, il verde, l’azzurro e il rosa. Ad esempio lo sfondo dell’opera e i capelli colorati di giallo creano un particolare effetto non trascurabile. Il disegno è perfettamente delineato e senza alcuna sbavatura, tale da restituire all’opera un risultato coinvolgente e impeccabile.
Marilyn Monroe di Andy Warhol
La stampa serigrafica prediletta dall’artista presentava il vantaggio di essere semplice, rapida e dava la possibilità di effettuare senza troppe difficoltà delle leggere modifiche alla foto. Andy Warhol decise di ritrarre Marilyn Monroe per puro caso in una delle sue prime e certamente opere più famose di Pop Art. Rappresentandola in questo modo, restituì l’immagine di una donna sensuale e irraggiungibile ambita dalla società, un desiderio di massa, una donna che racchiude in sè tutto ciò che la società moderna desidera. Invece di disegnare o dipingere il volto di Marilyn Monroe, Andy Warhol scelse di ripescare uno scatto già esistente, con la consapevolezza che tutti l’avrebbero riconosciuto e con l’obiettivo di darle nuova vita.
Pop Art, nasce l’arte di tutti e per tutti
All’apparenza potrebbe sembrare un discorso superficiale, volendo l’artista concentrarsi sui desideri effimeri di in una società che vede le persone come prodotti da vendere. In realtà, Andy Warhol concentrandosi sulle caratteristiche iconiche, ricorda che al di là dell’esteriorità, sotto quel corpo, si nasconde una bellezza d’animo autentica. La stessa etimologia del termine Pop Art deriva dalla lingua e tradizione inglese con il significato di arte popolare; un’arte alla portata di tutti, sotto gli sguardi di tutti. Il movimento nacque in Inghilterra e negli Stati Uniti tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60 rivoluzionando completamente l’era precedente. La scelta di rappresentare le celebrità famose nella Pop Art divenne una delle prerogative del movimento artistico. Il soggetto preso in analisi costituiva la scelta di una realtà caratterizzata da elementi tipici quotidiani, appartenenti alla società consumistica.
«Si dice sempre che il tempo cambia le cose, ma in effetti devi essere tu stesso a cambiarle.» – Andy Warhol
