La Francia di Macron: un influente giocatore sulla scacchiera mondiale

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Il 7 maggio 2017 il trentanovenne Emmanuel Macron, candidato del movimento politico En Marche, batte al ballottaggio Marine Le Pen del Front National e diventa l’ottavo presidente della quinta Repubblica francese. Ad un anno dalla sua elezione il presidente all’Eliseo sembra assumere un ruolo sempre più rilevante nello scacchiere politico europeo e mondiale, volendo fare un taglio deciso con la politica dei suoi predecessori. La prova è il suo attivismo sia in politica interna che estera.

È netta la differenza con la precedente presidenza Hollande,  falcidiata dagli attentati terroristici e da una popolarità ai minimi termini. Sul fronte interno nell’ultimo periodo il presidente Emmanuel Macron ha dovuto affrontare problemi in seguito all’annunciata riforma dei trasporti, che prevede l’abolizione dello statuto speciale per i nuovi assunti e l’apertura al servizio di concorrenza. Tutto ciò ha provocato disordini e vetrine di negozi rotte a Parigi da parte dei manifestanti, che hanno protestato con veemenza contro la riforma. Inoltre la CGSContribution Gènèrale de Solidarietà – sulle pensioni più alte è aumentata, così come le accise su sigarette e gasolio.

Questioni di politica interna

È venuta meno anche la promessa dell’abbattimento da parte dell’Eliseo della tax d’habitation, con il successivo mantenimento della tassa sulla seconda casa. Queste difficoltà non hanno comunque fermato la crescita dell’economia francese. Il PIL francese è incrementato del 1.9 % nel 2017. Inoltre la commissione europea il 3 maggio ha annunciato che la Francia non ha superato per due anni consecutivi la soglia di Mastricht del 3 % del deficit/Pil e che di fatto è fuori dalla procedura d’infrazione. Risultati comunque incoraggianti per il presidente francese nonostante qualche difficoltà.

Se la politica interna appare interessante, è sul piano della politica estera che il presidente Macron sta mostrando il suo maggiore attivismo. Particolare attenzione ha suscitato la visita del presidente Macron alla Casa bianca del 24 aprile, quasi sessanta anni dopo la visita di De Gaulle. Stretta di mano energica con il presidente americano Donald Trump. I temi trattati sono stati molteplici,  a partire dall’ambiente, passando poi per l’invito del presidente francese a non ritirare le truppe in Siria, e finendo con la paura per l’ascesa dello Stato islamico e della Cina. Macron non ha negato che ci siano divergenze di vedute, ma comunque si è trattata di una visita importante.

Francia, nuova protagonista nello scenario internazionale

Il protagonismo francese sulla scena internazionale è dovuto ad una serie di contingenze particolari, che hanno reso la Francia la principale interlocutrice in Europa con gli Stati Uniti, agevolata dalla Gran Bretagna impegnata con la Brexit e dalla situazione politica tedesca, con Angela Merkel che è riuscita a strappare una vittoria di misura alle elezioni nazionali e che sembra detenere una leadership meno solida rispetto al passato. Non è trascurabile che la Francia sia membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu con un passato coloniale e soprattutto una potenza nucleare.

Va detto che Emmanuel Macron può contare su un governo forte ed è forte la sua propensione al rafforzamento della presenza francese in Nord Africa ed in Medio Oriente. Il 9 aprile ha incontrato al “Louvre” di Parigi il principe saudita Mohammed Bin Salman, firmando accordi commerciali per quasi 18 miliardi di dollari e avviando un progetto tra l’azienda francese petrolifera Total e la saudita Aramco. Rapporti diplomatici e commerciali che hanno provocato critiche, poiché l’Arabia Saudita è il terzo paese dove si eseguono il maggior numero di pene capitali al mondo.

Un altro fattore non trascurabile è la disponibilità del presidente Macron alle operazioni militari, come dimostra l’attacco congiunto con Usa e Gran Bretagna in Siria. In questo clima d’incertezza politica internazionale, la Francia si è inserita con una certa forza in uno scacchiere che appare ancora poco chiaro, ma che di fatto ha come obiettivo una sempre maggior rilevanza dello Stato francese nelle dinamiche politiche ed economiche internazionali.

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