
Carmine e Isabella sono i fratelli Tundo e dal 2013 hanno unito le forze e le note per fondare La Municipàl, mettendo insieme cantautorato e pop d’autore, contaminati dal rock e dall’indie contemporaneo, in un mix equilibrato e orecchiabile – che ben si apprezza nel disco “Bellissimi difetti”. Mix che ha segnato un esordio sin dal primo singolo “Via Coramari”, che è di quelli scoppiettanti che catturano subito l’attenzione di pubblico e critica come di artisti affermati e influenti – Subsonica, Nicolò Fabi, Le Luci della Centrale Elettrica sono solo alcuni dei nomi che li hanno invitati ad aprire i propri concerti, permettendo loro di esibirsi in tantissime date durante i lunghi tour estivi.-
Carmen, Isabella e la ricetta di un esordio vincente
Ed è grazie a questa opportunità, figlia del talento dei due giovani autori pugliesi e della qualità della musica portata in scena, che di palchi ne hanno subito calcati parecchi arrivando anche in finale al Premio Fred Buscaglione 2016, aggiudicandosi il Premio MEI. Riconoscimento vinto per il loro primo disco intitolato “Le nostre guerre perdute“, uscito a maggio dello stesso anno per l’etichetta Discographia Clandestina. 48 minuti di appassionanti riflessioni nei quali, al fianco del basso di Carmine e delle tastiere di Isabella, ad accompagnare anche le voci dei due fratelli, ci sono Raffaele Quarta e Roberto Mangialardo alle chitarre e Alberto Manco alla batteria. Lineup che assicura in live così come in studio un sound corposo e dall’indole rock.
Il cammino in studio di La Municipàl continua dopo due anni di concerti, quando nel 2018 è la volta di “B side”, un EP contenente 7 brani inediti, nati proprio nel periodo dei tour di “Le nostre guerre perdute” e parte ormai integrante delle esibizioni live della band. Un disco che è considerato un vero e proprio regalo per il pubblico di La Municipàl e che vede impressi nei solchi proprio alcuni dei pezzi più apprezzati delle performance del gruppo.
“Bellissimi difetti” de La Municipàl sull’Italia di oggi e di domani
Ma è il 2019 che segna la svolta e il definitivo ingresso nella scena che conta, e non solo, grazie all’esibizione al Concertone del primo maggio a Roma e alla partecipazione nel disco “Faber nostrum“, album tributo a Fabrizio De André, con la rivisitazione de “La canzone di Marinella”. Il 2019 è l’anno di La Municipàl soprattutto per l’uscita dello scorso 29 marzo di “Bellissimi Difetti”, il terzo lavoro in studio e secondo LP della band.
Contenente 12 nuovissime canzoni, “Bellissimi Difetti” di La Municipàl è un affresco della contemporaneità dipinto con pennellate malinconiche e ironiche, dissacranti e raffinate. Abbraccia il racconto generazionale di un momento storico talmente complesso da risultare quasi banale e scontato, ma che nasconde sfaccettature spesso nascoste o male interpretate da chi non vive sulla propria pelle i disagi e le incertezze dei millennials. Ne è un perfetto esempio “Italian Polaroid” che racconta e descrive le dinamiche di Ludovica e Giulio, due tra i milioni di ragazzi che attraversano e affrontano quotidianamente problemi ormai endemici del nostro Paese
«Ludovica continuava a perdere lezioni | Non si svegliava ed arrivava tardi all’università […] Giulio invece era rinchiuso dentro al suo computer | amava i giochi e i porno e manga, era un esperto di sociopatia.»
Non mancano, come da tradizione del gruppo salentino, l’ironia e i tentativi di prendere in giro il destino e le avversità come nel caso di “I Mondiali del ’18” «Mi sono accorto che sto male davvero | Non preoccuparti, non è nulla di serio» andando a mettersi contro tutto e tutti nonostante la consapevolezza di andare in contro ad una sconfitta certa «Proprio quest’anno che ne faccio 30 | quest’anno tiferò l’Islanda.»
La Municipàl racconta e si racconta
La prima traccia “Finirà tutto quanto” è un inno alla speranza e alla voglia di continuare, alla voglia di insistere e a non arrendersi e a ridimensionare i problemi. Riesce a sfondare i timpani e il buio opprimente dei giorni che viviamo in un dialogo con un etereo amico, saggio e stanco, ma non rassegnato, che consiglia e dona punti di vista alternativi. Nonostante tutto ciò che di terribile ci si para davanti «Amico mio io non sono triste | ho solo un nodo in gola nelle tasche» la prospettiva con cui guardiamo gli ostacoli e la leggerezza con cui possiamo affrontarli, fa tutta la differenza del mondo
«Non ci pensare è solo un giorno di merda | vedrai che passerà | Perché tanto prima o poi finirà | Finirà tutto quanto.»
“Bellissimi Difetti” di La Municipàl è questo e molto altro ancora. Un disco completo, pieno di rock e brani veloci e ritmati, ma altrettanto denso di arrangiamenti delicati e d’ascolto, come il brano interamente strumentale “Noi due sulla luna”. E ancora pieno di esperimenti, come il finale di “Il funerale di Ivan” in cui ritorna il refrain di “Finirà tutto quanto”. Pieno di racconti, di pensieri, di eccessi e di verità. E se questo è solo il secondo capitolo della carriera di Carmine ed Isa, non vediamo l’ora di scoprire il loro prossimo passo.