Il Rocker italiano ha alternato nella sua più che trentennale carriera, canzoni di rock puro a vere e proprie oasi di dolcezza malinconica. “Sally” di Vasco Rossi è il frutto di genio e sregolatezza, irrequietezza caratteriale e sentimentale, capace di spiazzare per il sentimento poetico del suo testo e di toccare le corde dell’anima di chiunque la ascolti. Era il 5 settembre del 1996 quando Vasco Rossi pubblicava “Sally” nel disco “Nessun pericolo… per te”, subito disco di platino in Italia.
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La rivoluzione stilistica del rock italiano
Con i suoi inconfondibili accordi iniziali e le parole che scavano nel baratro delle emozioni, “Sally” regala una fusione di parole e musica capace di arrivare diritta al cuore, senza passare per tante e fuorvianti elugubrazioni mentali. Il romanzo di una vita sintetizzato in una canzone, senza un refrain ripetitivo, ma dove ogni strofa racchiude una nuova prosepttiva e un pensiero diverso.
Negli ultimi anni degli ’90 i giovani sentivano la necessità di riconoscersi in parole autentiche e senza censure di tabù o tematiche difficili. Vasco Rossi con “Sally” rispose a questa esigenza. Che sia per visione d’avanguardia o per coincidenza, non lo possiamo sapere, ma con la sua canzone ha raccontato in poche parole tutta una vita: ed è questa che lui stesso definirà la sua “rivoluzione stilistica”.
“Sally” è stata quindi scritta da Vasco Rossi e composta musicalmente dal chitarrista Tullio Ferro con l’arrangiamento del produttore discografico Celso Valli.
Perché Vasco Rossi ha scritto Sally e a chi è dedicata
Vasco Rossi in un’intervista a Vincenzo Mollica racconta di aver scritto il testo di “Sally” di getto, durante una vacanza in barca con un suo amico a Saint-Tropez. Al termine di una serata folle, trascorsa in un locale pieno di donne bellissime, tornato da solo in barca, prese foglio e penna e si lasciò trascinare dall’ispirazione del momento. Una sorta di piccolo miracolo nato dall’energia condensata di tutte quelle belle ragazze che aveva visto. Per Vasco «uno dei segreti dell’arte e della creatività, è tutto sesso sublimato» e lo dimostra con questa canzone, in cui non parte da un titolo, ma da un concetto. Le parole escono da sole formando le frasi .
Poche parole “perfette e sincere”, le minime indispensabili. La precisione chirurgica con cui le immagini sono descritte, l’ispirazione dettata dagli aggettivi usati, aprono le porte dell’immaginifico e tutti si possono ritrovare in un sentimento che è universale perchè prima di tutto umano. Il giornalista Daniele Martignetti dirà che “Sally” rappresenta «una pietra miliare della musica rock nostrana» ed arriva a paragonarla ad un sonetto del Petrarca «per la leggiadria e la soavità delle immagini rappresentate».
Varie sono state le interpretazioni in merito su chi possa essere Sally: una prostituta, una tossicodipendente, la vittima di un abuso, ma potrebbe anche essere, come detto dallo stesso rocker, “la sua parte femminile”. Donna senza età, che ripensa alle molte esperienze, agli sbagli, ai condizionamenti sociali, che hanno intessuto la sua trama.
Quanto di Vasco c’è in Sally?
In “Sally” Vasco rivela una sensibilità inaspettata per quei tempi, e una grande empatia con l’animo femminile giungendo a confessare nel corso di un’intervista che “alla fine, Sally finisce col parlare di me”.
In Sally c’è Vasco ma c’è anche ognuno di noi,tra sconfitte, sbagli e il male ricevuto. Il rocker italiano riesce a leggere nel profondo i dolori, i turbamenti, le sofferenze dell’universo umano perché, infondo, racconta di sè con sguardo compassionevole. Arriva infine il momento della comprensione, dell’accettazione e del perdono di se stessi: «siamo esseri inutili e imperfetti travestiti da saggi».
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Il significato della canzone Sally. Guida tra le note
Sally è una donna sconfitta dalla vita, non le importa neppure guardare dove va, cammina senza fare caso a dove vanno i suoi passi.
Sally è una donna che non ha più voglia di fare la guerra.
È stanca di lottare, ha deposto le armi. Le sofferenze sono state tante, punita «per ogni sua distrazione o debolezza», amareggiata per aver dato e cercato tenerezza ricevendo in cambio soltanto del male.
Perché la vita è un brivido che vola via , è tutto un equilibrio sopra la follia.
Sally continua il suo cammino, si procede quindi nel racconto della sua vita, ma qualcosa è cambiato. Le esperienze vissute hanno inciso sulla donna, che ora sembra pià sicura, ma in realtà si nasconde dietro una corazza per evitare il dolore. Ora è lei che «guarda con aria indifferente».
Ripensa ai tempi in cui tutto era più semplice nella strofa in cui simbolicamente Vasco scrive che «si potevano mangiare anche le fragole» Qui ci sono due interpretazioni: c’è chi nelle fragole vede la droga e chi associa l’immagine a un tempo prima delle proibizioni, in cui tutto era libero e possibile, come prima di un’allergia alle fragole.
E poi c’è la frase iconica che è diventata simbolo di Vasco, una frase stupenda che lui rivendica fortemente nel corso di diverse interviste negli anni. Che anche la mente cosciente sia un delicato e precario equilibrio sopra la follia. Ripensare alla propria esperienza di vita, agli errori, alle sofferenze, anche questo “vagare” fa parte di quel percorso di crescita che ci cambia e ci rende migliori. I rimorsi ed i sensi di colpa, ci vuole coraggio per cancellarli, ma solo così Sally potrà riconnettersi col proprio vissuto, fare la pace con se stessa e con gli altri.
Prendere la vita sul serio sarebbe logico se essa non fosse un inganno. E che sia un inganno lo si capisce subito. Niente di ciò che appare esiste veramente al di fuori della nostra mente. Quello che vediamo è quello che vogliamo vedere. Campi di forze, di energia, reazioni chimiche noi le vediamo come dei sorrisi, dei complimenti, dei saluti. Potenti forze come la gravità per noi sono l’amore, l’attrazione. Il caos degli elementi, i venti, le tempeste sono per noi i nostri turbamenti; le nostre gioie, i nostri dolori sono reazioni ad “affezioni” delle “infinitesime parti infinitamente piccole” (Spinoza) che ci compongono e che sono in continuo contatto con le “infinitesime parti infinitamente piccole” del mondo che ci circonda. Ogni esistenza, ogni fenomeno, ogni cosa sono equilibri di forze in perenne conflitto ed evoluzione. Ho sempre avuto la sensazione che anche la mente cosciente sia un delicato e precario equilibrio sopra la follia. – Vasco Rossi dal suo profilo Facebook
Vivere ogni momento come se fosse l’ultimo
Vivere ogni momento della propria vita come se fosse l’ultimo, un carpe diem alla Vasco. Alla fine della canzone, come accade con le riflessioni al tramonto della propria età, c’è un messaggio di fortissima speranza. Sally non è più ripiegata su se stessa, cammina leggera, mentre la gente torna alla sua routine serale davanti alla televisioni, assuefatta e sconfitta, col cuore spento. Forse «la vita non è stata tutta persa», forse tutto aveva un senso e anche le esperienze negative acquisiscono un senso, uno scopo superiore, «forse qualcosa s’è salvato». Alla fine la grigia malinconia dell’inizio cede il passo ad una rinnovata fiducia nella vita, «forse la vita non è stata tutta persa».
In un cambio di prospettiva, più lontana e onnicomprensiva, come solo al termine di lunghe tappe di riesce a fare, sboccia la consapevolezza del miracolo della vita e l’accettazione della difficoltà del percorso intrapreso. Le cose sono andate come dovevano andare, perché «forse era giusto così». Dopo tante sconfitte, errori, sofferenze alla fine ci si può rialzare per ricominciare. La pioggia che fa un bel rumore, la pioggia che lava le asprezze e le impurità, è quasi un momento di catarsi finale.
La lettura di “Aut-Aut” di Kierkegaard aiuta Vasco a capire che ciascuno, nella vita «è responsabile di quello che gli succede» e deve reagire partendo da se stesso.
Le interpretazioni di Sally nel mondo dell’arte
Le donne delle canzoni di Vasco Rossi, parlano di lui ma, nella loro universalità, lasciano a tutti la possibilità di “completarle con la propria immaginazione”.
Dylan Dog incontra Sally
Il creatore del fumetto Dylan Dog, Tiziano Sclavi, si è lasciato ispirare dalla storia di Sally. In un omaggio alla creazione di Vasco Rossi, ha dato per la prima volta un volto alla donna, fornendone una personale interpretazione nel fumetto edito da Sergio Bonelli Editore. La prima tavola si divide in due, il volto di Sally a sinistra che guarda in basso e le parole poetiche di Vasco a destra.
I sentimenti raccontati nella canzone vengono trasposti nei disegni di Corrado Roi con una connotazione onirica, mentre Paola Barbato ha scritto la sceneggiatura, a partire dalla scena iniziale, in cui Sally che cammina per strada sotto la pioggia con aria indifferente.
La trovata artistica per introdurre la donna nel mondo di Dylan Dog è stata calzante: Sally… è convinta di essere morta e decide di rivolgersi a Dylan, l’Indagatore dell’Incubo, per scoprire se sia realemente così.
La cover di Fiorella Mannoia
L’interpretazione di Fiorella Mannoia ha lasciato il segno nel 1999 con una cover che porta in suo timbro distintivo, in un crescendo di emozioni intense che irretisce chi la ascolta. E dire che Fiorella aveva affrontato con timore quella interpretazione, poi diventata uno dei suoi cavalli di battaglia: «quando interpreti la canzone di un altro… se si riesce a dare un valore aggiunto hai vinto». L’eccezionalità dell’interpretazione della Mannoia portò lo stesso Vasco Rossi a confessare: «l’avevo scritta per Fiorella e non lo sapevo».
"Sally" cover di Fiorella Mannoia


