“Wonderwall” degli Oasis. Significato e dedica tra curiosità e liti

Storie, aneddoti e significati dietro “Wonderwall” degli Oasis

“Wonderwall” degli Oasis è forse la loro canzone più famosa, terzo singolo di “(What’s the Story) Morning Glory?”, album pubblicato nel 1995 che ha consacrato il gruppo come una delle più influenti band europee. Nel Regno Unito il disco si è classificato al terzo posto tra i più venduti di sempre, alle spalle di “Greatest Hits” dei Queen e “Sgt. Pepper’s” dei Beatles. “Wonderwall” è stata disco di platino in Inghilterra dove ha venduto più di un milione di copie.

Nata nella Manchester operaia all’inizio degli anni, la band è stata tra quelle che ha avuto maggiore successo e influenza nella società britannica e nel movimento Britpop. Nell’immaginario collettivo gli Oasis sono considerati come gli eredi dei Beatles. Del resto non hanno mai nascosto il desiderio di emulare i Fab Four e alcune delle canzoni includono riferimenti diretti ai testi della band di Lennon e McCartney. Ma i fratelli Gallagher non sono famosi solo per la musica. I loro continui litigi fanno scuola, non ultimo lo screzio che portò allo scioglimento della band (agosto 2009). Anche la registrazione di “(What’s the Story) Morning Glory?” non è stata estranea da tensioni e dissidi fraterni.

“Wonderwall” degli Oasis che significa? Tra senso e non senso

“Wonderwall” è stata scritta da Noel Gallagher (cantata da Liam) ed è diventata un vero e proprio inno generazionale. Il brano è stato il biglietto d’oro che ha permesso agli Oasis di raggiungere la vetta delle classifiche di tutto il mondo. Nata come “Wishing Stone”, la canzone venne poi rinominata “Wonderwall” prendendo ispirazione dal primo lavoro da solista di George Harrison, chitarrista dei Beatles, intitolato proprio “Wonderwall Music”.

Il termine letteralmente significa “muro delle meraviglie” ma, come hanno dichiarato i due fratelli, sarebbe una parola che non ha alcun senso. Su quest’interpretazione torna Liam nel corso di un’intervista rilasciata a “Rolling Stones”.

«Un wonderwall, può essere qualunque cosa. È semplicemente una parola bellissima! […] È come cercare quel fot**o biglietto dell’autobus che non trovi, tu stai cercando di trovarlo, quel bastardo, e finalmente lo trovi, lo tiri fuori, e fa***o, è una sensazione da Wonderwall» – Liam Gallagher

Ma in inglese “wonderwall” rappresenta un modo di dire per indicare qualcuno su cui poter fare affidamento qualunque cosa accada. Da questo si potrebbe pensare che l’autore parli di un sentimento nei confronti di una persona molto cara; ma Noel ha dichiarato il contrario.

«Non so da dove provengano gli accordi e ricordo la cosa di Harrison. Ricordo che “you’re my wishing stone” non suonava bene. Dove abitavo avevo un poster di Wonderwall. E così pensai: “You’re my wonderwall. Porca troia! Suona fantastico. Nessuno saprà cosa significhi”» – Noel Gallagher

Una dedica controversa

Ma allora qual è il significato della canzone? Secondo alcuni, è dedicata all’allora fidanzata di Noel Gallagher: Meg Mathews (peraltro odiatissima da Liam Gallagher). Secondo altri parla di una persona che vuole farla finita e si rivolge ad un amico immaginario. Noel ne ha spiegato in più riprese il significato, cambiando però versione con il passare del tempo.

L’ex chitarrista degli Oasis nel ’95 conosce Meg Mathews, responsabile delle pubbliche relazioni nel mondo della musica, quindi anche lei abbastanza conosciuta. La loro relazione fu oggetto di un’attenzione morbosa da parte dei fan e dei paparazzi, che facevano di tutto per scoprire il possibile su Noel Gallagher. In un martedì sera piovoso scrive la canzone mentre Meg era al lavoro; le voleva far sapere quanto fosse importante per lui. Voleva dirle di non abbattersi per la chiusura della società presso cui lavorava, e di lavorare insieme a lui per rimettere insieme i cocci della sua esistenza, dopo un periodo fortunatissimo dal punto di vista discografico. La leggenda metropolitana della canzone dedicata alla moglie è andata in giro fin quando, dopo il divorzio nel 2001, Noel fornì all’ “American Songwriter un’interpretazione completamente diversa.

«Il significato di quella canzone mi è stato tolto dai media che ci sono saltati sopra. Come si fa a dire alla propria signora che non si tratta di lei una volta che l’ha letta? È una canzone che parla di un amico immaginario che verrà a salvarti da te stesso.»

La nascita di un successo mondiale: “Wonderwall” degli Oasis

Il brano è stato registrato nei Rockfield Studios in Galles, gli stessi dove i Queen avevano registrato “Bohemian Rhapsody”. In una sera di primavera molto fredda, Noel disse al suo tecnico di avere una nuova canzone “Wonderwall” e che voleva registrare davanti ad un muro all’esterno. I tecnici si organizzarono per esaudire la richiesta del chitarrista, anche se erano preoccupati per la qualità della registrazione, visto che per l’ambientazione esterna non avevano grandi attrezzature (utilizzarono un microfono da 20 sterline) e il cielo minacciava anche pioggia. Alla fine tutto andò per il meglio e addirittura all’inizio del pezzo si riescono a sentire anche gli uccelli che cantano. La canzone venne registrata in poche ore, e per evidenziare il suono della voce il produttore utilizzò la tecnica del “brickwalling”, molto usata negli anni ’90 per intensificare il suono finale.

Il brano fece il suo debutto ufficiale il giorno di pubblicazione dell’album il 2 ottobre 1995 a Bournemouth, suonata in versione acustica da Noel. Già, perché per vicende interne della band, il chitarrista autore del brano doveva anche cantarlo, ma Liam si oppose sostenendo che la parte vocale della canzone doveva spettare a lui. Così raggiunsero un accordo e in cambio Noel scelse di accaparrarsi l’esecuzione di “Don’t look back in anger”. Il risvolto quasi comico di questa scelta sta nel fatto che anni dopo lo stesso Liam si definì “nauseato” dal cantarla ai concerti.

Dal punto di vista musicale, la canzone che più identifica gli Oasis è allo stesso tempo una delle tracce che meno rappresenta la loro prima parte di carriera. La base strumentale ha volumi relativamente bassi rispetto alla voce, mentre la maggior parte dei pezzi pubblicati dagli Oasis in quel periodo era caratterizzato da volumi altissimi e da un uso estremo della distorsione. L’unico strumento presente in maniera persistente è la chitarra acustica, arricchita alle volte da qualche giro di piano e dagli archi.

Copertina e video. La storia dietro le quinte

Per la copertina dell’album, l’idea originaria era quella di raffigurare Liam attraverso una cornice – un’idea ripresa dai dipinti del pittore surrealista René Magritte. Ma durante la realizzazione di questa copertina, ci furono altre incomprensioni, come da copione dei fratelli Gallagher.

Durante la sessione fotografica tra il fotografo Brian Cannon e Liam a Primerose Hill, Noel passò proprio di lì in taxi. Ovviamente non aveva ricevuto il messaggio dal suo manager per l’appuntamento della sessione. Il taxi inchiodò e ne uscì un Noel infuriato che fermò tutto, ordinando che nella foto ci dovesse essere una ragazza. Questa cosa mise nei pasticci il fotografo che doveva consegnare il lavoro pochi giorni dopo. A quel punto visto che Primerose Hill si trovava a poche centinaia di metri dagli uffici della Creation Records (allora casa discografica degli Oasis), chiamarono una ragazza che lavorava lì. Fu così che Anita Heryet divenne la protagonista della cover.

Il video del brano, tra i più rappresentativi degli anni novanta, è in bianco e nero e ha un’ambientazione dai connotati circensi.

«L’unica informazione che mi era stata data era: “Noel vuole qualcosa in bianco e nero con delle macchie di colore'” Avevo letto molte cose riguardo alla grande influenza che i Beatles esercitavano su di loro. E così ho pensato: “Beh, li copierò! senza vergogna!”» – Nigel Dick, regista del video

Il video degli Oasis è stato girato in una fabbrica dismessa di Londra. Inizia con un clown che inserisce il disco nel giradischi. Appare poi Noel di spalle, seduto su una sedia a suonare la chitarra acustica. Poco dopo, circondati da giocolieri e violinisti, compaiono anche gli altri membri del gruppo che oltre a suonare il brano sono impegnati in altre attività. Liam tenta la fortuna a una slot machine, mentre il chitarrista ritmico Paul “Bonehad” Arthurs e il batterista Alan White gareggiano a freccette. Il bassista Paul “Guigsy” McGuigan non prese parte alle riprese, perché in quel periodo aveva lasciato la band a causa di un esaurimento nervoso. Il video si conclude con il clown che toglie l’LP dal giradischi e se ne va.

Nonostante i 25 anni di età, anche il video continua ad avere successo con circa 290mila visualizzazioni. Il brano può considerarsi una pietra miliare della musica in generale e del pop britannico. Non a caso durante la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Londra nel 2012, tra le canzoni che furono eseguite per raccontare la storia della musica britannica venne inserita proprio “Wonderwall” degli Oasis.

"Wonderwall" degli Oasis. Significato e dedica

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