
Ah, qualsiasi cosa,
sonno o sogno, che senza dolere isoli
il mio isolato cuore!
Se le parole che pronuncio agli altri
non possono portare altro che il senso
che quelle parole hanno per loro, e io
resto al di qua di ciò che dico, occulto
come lo scheletro in questa mia carne,
invisibile appoggio del visibile,
diverso ed essenziale…
Invadimi, elisione di me stesso!
Voler volere, sasso inutile al mare!
Sacco per raccogliere il vento, cesto d’acqua,
cacciatore dell’ululato remoto dei lupi…
– Fine atto II, “Faust” di Goethe