A 100 anni dalla pubblicazione della prima raccolta poetica, i versi di Federico García Lorca evocano ancora l’amore per la poesia lirica. I toni angosciati e nostalgici dipingono la tematica portante della natura. La carriera del poeta, così come la sua vita, è stata piuttosto breve, spezzata dal regime franchista nel 1936 durante la Guerra Civile, ma anche ispirata e aperta. L’ampio respiro della sua poetica si ravvisa nella modulazione o nell’aggiunta di alcune tematiche che si fanno via via a lui più care. I suoi crescenti interessi hanno reso la poetica molto ampia, quasi illimitata.
«fino a sostituire l’uomo spagnolo, o, meglio, un certo tipo di uomo spagnolo, con un uomo senza aggettivi, tanto per intenderci, senza confini» – come Carlo Bo ha affermato
La poetica di Federico García Lorca nel “Libro de Poemas”. La natura dai toni nostalgici e malinconici
Nel 1921 viene pubblicata la raccolta “Libro de Poemas” di Federico García Lorca. È ravvisabile un’iniziale indagine tesa a riflettere sul proprio mondo interiore, che comprende momenti di gioia e lirismo o di angoscia e nostalgia per la prima giovinezza. Entrambi gli stati d’animo sono espressi da metafore sulla natura. Piccoli e brevi fotogrammi di paesaggi al quale il poeta affida le proprie sensazioni, come in questi versi della poesia “Patio”.
«La Quiete fatta sfinge/si burla della Morte/che canta malinconica/in un gruppo/di cipressi lontani./ L’edera delle gocce/tappezza le pareti/gonfie di arcaici/miserere.»
Il patio è per il poeta il luogo in cui rievocare il passato e gli «anni addormentati» e in cui la natura partecipa mestamente ai pensieri nostalgici dell’io lirico. Della medesima raccolta fa parte anche la poesia “Meditazione sotto la pioggia”. Il punto di vista qui si concentra sul confronto tra lo stato d’animo turbato e inquieto dell’io loquens di fronte alla tranquillità del giardino irrorato dalla pioggia.
«La pena della sera raggela la mia pena./ Il giardino si è riempito di monotona tenerezza./ Devo perdere tutta la mia sofferenza, mio Dio,/ come si perde il dolce suono delle fronde?»
Al contempo la poetica di Federico García Lorca nel “Libro de Poemas” libera echi dell’adolescenza e dei primi amori dell’io lirico. Ad esempio in “Madrigale” gli atti d’amore sono paragonati a dolci frutti maturi e la fine del rapporto amoroso alla ruggine e ad una luna trafitta. Sin dalla prima raccolta la natura è protagonista delle sue contemplazioni e strumento dell’espressione più vivida dei suoi stati d’animo. L’uso di un linguaggio figurato e simbolista si fa più insistente nel corso della carriera poetica del poeta. Comincia ad impiegare spesso immagini come la luna, la luce e l’acqua per contrapporle al buio e alla siccità, ovvero la vitalità opposta alla perdita. La luce che anima contro l’oscurità che mantiene nascosto.
“Poeta en Nueva York” di Federico García Lorca e “Romancero Gitano”. Opere e pensiero contro gli abusi e la disumanizzazione
Nelle ultime opere la poetica di García Lorca cambia insieme al periodo storico. In “Romancero Gitano” il poeta esprime la sua anima errante, il rapporto stretto con la natura che lo accoglie girovago e il contrasto con l’incedere della Guardia Civile spagnola contro la quale rivolge alcuni versi di dissenso. Il tono di protesta si acuisce nell’ultima opera poetica “Poeta en Nueva York”, ispirata da un periodo di studi negli Stati Uniti. Qui il lirismo viene meno a favore di uno sguardo più lucido sulla metropoli. Contro quest’ultima rivolge alcune delle poesie più attuali che riflettono sull’importanza del rispetto verso la natura e che criticano l’esercizio di disumanizzazione della civiltà moderna, espressa dall’ambiente urbano.
«L’aurora di New York ha/quattro colonne di fango/e un uragano di negre colombe/che guazzano nelle acque putride.»
«La luce è sepolta con catene e rumori»
Anche in “L’aurora” si nota la contrapposizione di luce e oscurità che domina il paesaggio cittadino soffocato dal grigiore dei palazzi e del cielo.
La poetica di Federico García Lorca offre numerosi spunti di riflessione sul rapporto tra l’uomo e la natura. Si registra anche una vera e propria crescita tra le prime opere e le ultime. Nelle prime infatti l’io lirico vuole rendersi partecipe di una natura incontaminata che possa cullare la nostalgia del passato e della giovinezza perduta. Al periodo successivo appartiene un tono di minor misticismo e simbolismo a favore di un maggior impegno civile e politico, lo stesso che lo rese contestatario di ogni fascismo.
Camila, como granadino que soy y conocedor de Lorca y su pluma, te diré que el estudio que has ejercitado sobre nuestro Poeta, es acertado y certero. Me siento honrado, aquí desde esta villa, rememorar nuevamente su corta trayectoria como escritor universal.