Vanno vengono
ogni tanto si fermano
e quando si fermano
sono nere come il corvo
sembra che ti guardano con malocchio
Certe volte sono bianche
e corrono
e prendono la forma dell’airone
o della pecora
o di qualche altra bestia
ma questo lo vedono meglio i bambini
che giocano a corrergli dietro per tanti metri
Certe volte ti avvisano con rumore
prima di arrivare
e la terra si trema
e gli animali si stanno zitti
certe volte ti avvisano con rumore
Vengono vanno ritornano
e magari si fermano tanti giorni
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più
il posto dove stai
Vanno vengono
per una vera mille sono finte
e si mettono lì tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia.
– “Le nuvole” di Fabrizio De André
Il testo è stato scritto da Fabrizio De André e Mauro Pagani, erroneamente attribuito alla poetessa Alda Merini. Nell’album del cantante è un recitativo interpretato da due donne (una adulta ed una anziana), la cui voce è accompagnata da un leggero e sognante sottofondo sonoro. È probabile che proprio la somiglianza di una delle voci con quella di Alda Merini abbia portato a cadere nell’errore della falsa attribuzione.