“Purification” di Bill Viola, la visual art al servizio della trascendenza

“Purification” di Bill Viola non è una mostra, ma un’esperienza complessa, che attinge alla spiritualità dell’esistenza, alla salvezza, alla vita e alla morte. Alla rinascita. Nello specifico l’installazione “Purification” colpisce con temi inerenti all’apoteosi del martirio e all’anima dopo la morte. Nel buio delle sale si snoda il percorso di progressiva ascensione dell’anima e della sua purificazione. Le 4 video istallazioni esprimono la rappresentazione della sofferenza e della lotta contro di essa attraverso 4 martiri. Ciascuno si trova ad affrontare una prova in relazione ad uno dei 4 elementi cosmici: terra, aria, acqua e fuoco.

Ma poi, su due grandi schermi contrapposti  con lo spettatore nel mezzo, appare una figura umana che lentamente riempie lo spazio. Da una parte la figura viene progressivamente avvolta dalle fiamme, dall’altra travolta dall’acqua. Infine l’uomo esce dall’acqua e dal fuoco e vi ritorna nell’eterno ciclo della vita. Si tratta della video istallazione “The Crossing” di Bill Viola, esponente della cosiddetta visual art. “The Crossing” è una delle più importanti video istallazioni dell’artista.

Nato a New York nel 1951, Bill Viola ha un modo particolare e nuovo di fare arte applicando l’innovazione tecnologiche alle immagini. Ha iniziato negli anni Settanta la sua carriera artistica, affiancando i padri fondatori della visual art, tra cui Bruce Nauman e June Paik. Ma nel tempo ha continuato a perfezionarsi sempre di più.

“Purification” di Bill Viola, significato di spiritualità e trascendenza

Bill Viola crea opere in movimento, narrazioni per sequenze di immagini evocative con le riprese video. Si tratta di sequenze narrative visuali collocate fuori dallo spazio e del tempo, quasi in un non-luogo, e giocate spesso sulle reminiscenze interiori dell’individuo. Nelle sue ambientazioni il buio è una condizione imprescindibile, squarciato poi da prorompenti ondate di suoni e immagini che travolgono lo spettatore, lo scuotono e lo costringono a lasciarsi trasportare dalle vicende narrate.

Gran parte delle opere di Bill Viola trattano temi che da sempre interrogano l’umanità: realtà, anima, vita, morte, trascendenza. Persone, corpi e volti sono i protagonisti dei suoi lavori variamente intrecciati e spesso interagenti con le forze della natura. Acqua e fuoco, luce e buio, morte e rinascita sono accompagnati da altri simboli pregnanti.

Tra gli aspetti più originali utilizzati da Viola in molti suoi video, c’è l’uso estremo del rallentatore, quasi come a voler cercare la stasi della pittura nel filmato. Il suono accuratamente progettato e l’uso dello spazio come elemento narrativo, commuovono lo spettatore attraverso l’identificazione con il soggetto rappresentato.

Le installazioni di Bill Viola, la visual art più amata

Oltre “The Tristan Project” (2000) ed “Emergence” (2010), una delle sue installazioni più famose è ” The Greeting” di Bill Viola (1995), ispirata alla Visitazione di Pontorno che l’artista ricrea in modo nuovo, realizzando un incontro in super slow motion dai colori vividi e pieni. Fà dialogare l’arte del passato e quella presente, traendo inspirazione dai grandi maestri del Rinascimento.

In “Observance” si vede un corteo di persone straziate dal dolore che danno vita ad una creazione molto coinvolgente. I protagonisti. pur guardando verso lo spettatore, non lo intercettano, ma sembrano colpiti da qualcosa, non si sa cosa, sicuramente è atroce e tragico. Non si sa cosa rende afflitti i protagonisti, né cosa osservano, ma l’intensità della scena suscita empatia, concretizzando la vulnerabilità umana.

Morte e rinascita, ascensione e trascendenza nei corpi e nell’acqua

Una delle opere più enigmatiche è “Emergence” di Bill Viola. Due donne vegliano ai lati di un pozzo da cui compare un corpo che risalendo fa traboccare l’acqua. Quest’ultima, simbolo di morte ma anche della vita -rifacendosi al liquido amniotico- con un’immagine complessiva riunisce l’inizio e la fine della vita.

Nell’installazione “Tristan’s Ascension”, invece, viene mostrato un uomo immerso nel flusso di una cascata. È un fluire inverso, l’acqua non cade verso il basso, ma si solleva in alto. Spiazza e dà la sensazione che questa ascesa rappresenti l’unico modo per incontrare la divinità. È il ritratto surreale della trascendenza e mostra l’ascesa della anima dopo la morte con una rappresentazione a suo modo realistica.

L’apoteosi si realizza attraverso l’acqua, simbolo per eccellenza della vita, della morte e della trasformazione. Il grande simbolismo dell’acqua è espresso in una frase del mistico sufi Ibn al’Arabi e viene usata da Bill Viola per il suo lavoro “Ocean Withowt”. Attraverso l’acqua il corpo si trasforma e si purifica. Può allora innalzarsi verso la divinità.

«Il Sé è un oceano senza spiaggia. Lo sguardo su di esso non ha un inizio, né una fine, in questo mondo e nel prossimo.» – Ibn al’Arabi

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