“Spleen” di Charles Baudelaire

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By Miranda

Quando, come un coperchio, il cielo pesa greve 
sull’anima gemente in preda a lunghi affanni, 
e in un unico cerchio stringendo l’orizzonte 
riversa un giorno nero più triste delle notti; 

Quando la terra cambia in un’umida cella, 
entro cui la Speranza va, come un pipistrello, 
sbattendo la sua timida ala contro i muri 
e picchiando la testa sul fradicio soffitto; 

Quando la pioggia stende le sue immense strisce 
imitando le sbarre di una vasta prigione, 
e, muto e ripugnante, un popolo di ragni 
tende le proprie reti dentro i nostri cervelli; 

Delle campane a un tratto esplodono con furia 
lanciando verso il cielo un urlo spaventoso, 
che fa pensare a spiriti erranti e senza patria 
che si mettano a gemere in maniera ostinata. 

– E lunghi funerali, senza tamburi o musica, 
sfilano lentamente nel cuore; la Speranza, 
vinta, piange, e l’Angoscia, dispotica ed atroce, 
infilza sul mio cranio la sua bandiera nera… 

– “Spleen” di Charles Baudelaire

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