Le ‘case bara’ di Hong Kong. Il volto disumano della città

Hong Kong è la città con una delle economie più libere e dinamiche al mondo, profondamente legata al commercio internazionale. Eppure all’ombra di questo splendore si cela una realtà che sfiora il disumano. Benny Liam ha voluto denunciarla con un fotoreportage redatto per il “National Geographic“. Si intitola “Trapped“, ossia “intrappolati“, e ritrae la vita di troppi uomini e donne chiusi in abitazioni soprannominate “case bara“.

Intanto la città del paradiso fiscale vanta quasi 16 mila miliardi di ricchezza finanziaria, che la pongono economicamente subito dopo il Nord America. Nelle zone centrali, nei lucidi shopping centre, la vita si svolge sotto luci elettriche e tra le lunghissime catene di negozi. Si assiste alla vita frenetica di chi è abituato a non fermarsi mai, di chi produce, consuma e riacquista, di chi non riposa. Tutto sembra girare intorno al denaro, un modello capitalistico che, sebbene sia stato inventato in Occidente, è qui moltiplicato all’ennesima potenza. Così anche le immense riserve naturali dalla vegetazione rigogliosa contribuiscono ad affascinare il viaggiatore che si ferma per pochi giorni.

Le case bara in Trapped di Benny Liam denunciano il lato oscuro di Hong Kong

Hong Kong stupisce per il suo impressionante skyline disegnato da centinaia di grattacieli, nato però dall’esigenza di far fronte al forte sovraffollamento e alla richiesta di sempre più abitazioni. Si avverte inesorabilmente un senso di smarrimento scontrandosi con realtà assurde ed impensabili quando, allontanandosi dalle luci e dall’entusiasmo caotico di una città tecnologicamente avanzata, si scopre che lo splendore convive con il malessere e che la ricchezza non si traduce in benessere, ma in ampi divari di disuguaglianza.

Purtroppo questa città si piazza tra le più care al mondo, gli affitti sono esorbitanti, e le persone meno abbienti devono adeguarsi. Tra le varie offerte del mercato immobiliare, la novità degli ultimi anni sono le “case bara” per le esigue dimensioni. Nonostante le precarie condizioni di vita, si è registrato un boom negli affitti. È una situazione di cui si parla da poco e soprattutto per le conseguenze a dir poco irreali. Le cause sono un progressivo e smisurato aumento della densità della popolazione, con 6.390 abitanti per km², e l’inefficacia del sistema politico vigente, incapace di gestire la situazione arrivata a livelli molto critici, al punto che non vi è più alcun spazio disponibile per nuove costruzioni.

«È una questione di dignità umana»

Si tratta di spazi claustrofobici definibili come vere e proprie scatole che misurano da 1.4 a 9 metri quadrati, in molte è persino difficile allungare le gambe. Stanze di 2 metri per 80 centimetri affittate per 200 euro al mese, che nella maggior parte dei casi sono fatte di fili intrecciati e che spesso ospitano anche bambini. Vere e proprie unità abitative suddivise illegalmente dal proprietario dell’immobile, in modo da poter guadagnare lo spazio per almeno 20 letti a castello ed affittarli singolarmente moltiplicando gli introiti. In questi piccoli cubicoli si svolge la vita di tantissime persone, che ritagliano piccolini angoli per poter mangiare e dormire in condizioni a dir poco disumane e a cui Benny Liam ha assistito personalmente visitando in quattro anni più di 100 appartamenti:

«Mi sono sentito così male, vivere in quel modo non dovrebbe mai essere normale. […] Dal cucinare al dormire, tutte le attività si svolgono in questi spazi minuscoli»

Nel suo fotoreportage parla di “case bara”, la descrive e racconta delle famiglie, dei pensionati e dei giovani che sono costretti a vivere in queste condizioni pur di alloggiare nella grande città. Con “Trapped” si vuole sensibilizzare quante più persone possibili alle condizioni di ingiustizia sociale in cui versano migliaia di cittadini cinesi e non solo.

«Ci si potrebbe chiedere perché dovremmo occuparcene, dato che queste persone non fanno parte delle nostre vite. Sono esattamente le persone che entrano nella tua vita ogni giorno: ci servono come camerieri nei ristoranti dove mangiamo, sono le guardie giurate dei centri commerciali, gli uomini delle pulizie o quelli che fanno le consegne a domicilio. L’unica differenza tra noi e loro sta nelle loro case. È una questione di dignità umana.» – Benny Liam sulla sua pagina facebook

La realtà ha sempre due facce, la ricchezza cresce sulla dignità dell’uomo

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