“Tristi Tropici” dei Canarie in tour. Un album di malinconie

Tristi Tropici dei Canarie

Durante la serata più lunga dell’anno, sabato 26 ottobre, a Torino nel pieno della movida ha fatto tappa il tour “Tristi Tropici” dei Canarie. La band è il progetto appena nato della catanese Paola Mirabella – già voce e strumento degli “Honeybird & The birdies” – e del marchigiano Andrea Pulcini – fattosi precedentemente conoscere all’interno della scena musicale italiana e non con la sua one man band “Persian Pelican”. Ai due cantanti si sono aggiunti Francesco Aprili alla batteria ed Emanuele Triglia al basso, in una formazione live che ha fatto il giro dell’Italia durante un caldo tour estivo, partito da Milano ed arrivato fino in Puglia.

Sonorità synth e temi malinconici

“Tristi Tropici” dei Canarie è un LP dalle sonorità synth con picchi psichedelici, che racconta malinconie estive e difficoltà sentimentali di una coppia navigata che ha cominciato a cantare per «non finire presto in terapia.»

In questo evento, organizzato da Bonsai concerti, ad aprire le danze sono gli Est-Egò, gruppo space-rock torinese formatosi nel 2015, che suona “in casa” coinvolgendo un pubblico rumoroso ed affezionato. Un ottimo trampolino per i Canarie, che cominciano tra gli applausi di un pubblico già caldo il loro live. Un misto sapiente e decisamente originale di brani da ballare e da ascoltare in silenzio, ottenuto unendo melodie ritmate e tropicali a chitarre minimal e synth sospirati e malinconici. 

Si fa notare, tra tutte, la title track, “Tristi Tropici”, che con il suo ritmo sostenuto e i synth morbidi ci porta subito nell’immaginario dei Canarie: un’afosa estate tropicale, malinconica e quasi opprimente, che non manca di stuzzicare i nostri sensi. Il ritmo si fa invece più lento in “Bolero”, una dolce ballata sentimentale che racconta quei momenti in cui la fiducia e l’ottimismo nel destino di una coppia cominciano a far sentire i primi scricchiolii. La relazione pare predestinata all’estinzione, il paragone è quello coi “dinosauri stretti in un bolero”, che cominciano a scorgere all’orizzonte la fine della loro storia, segnata da notti in solitudine passate su un divano letto.

Un viaggio nei Tristi Tropici dei Canarie

La vita di coppia è probabilmente il vero e proprio filo logico posto a collegare i testi del disco, che rappresenta accuratamente le molte sfaccettature di un rapporto a due. Il tema è presente anche in “Frigo”, brano dall’impalcatura musicale decisamente minimal e dalle tonalità decadenti, a segnare ulteriormente il senso di solitudine e di amarezza in una relazione spesso conflittuale. Decisamente diverso da tutto quello che la band ci ha presentato fino ad ora è invece “Mammiferi”, un lungo brano che spezza il sound che ci ha avvolti dall’inizio della serata e vede invertiti i ruoli dei due cantanti: la voce è di Mirabella, accompagnata da Pulcini ai cori. Con le sue chitarre imponenti ed un riff che sostiene tutta la strumentale, è un piacevole e ben orchestrato punto di rottura nel disco, la cui versione live supera per coinvolgimento e ricchezza quella in studio.

Tra le diversissime anime del disco, però, la vena uptempo risulta essere senza dubbio la più coinvolgente. Si fa sentire a pieno in “Penisola”, brano colorato e estremamente ballabile che fa muovere a tempo tutta la platea e porta il pubblico a chiedere il bis. I musicisti scendono dal palco e rimangono solo i due vocalist, che propongono un inedito suonato per la prima volta proprio a Torino. I Canarie propongono un live coinvolgente e ben strutturato, rendendo giustizia ad un album fatto di carne ed ossa, vivo e pulsante, che guarda indietro verso stagioni delle quali rimane solo il gusto agrodolce di qualcosa che ha ormai perso il suo fascino. Perché, in fondo, «tutte le fantasie nascono e muoiono d’estate.»

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