“Volevo scriverti” di Soren Kierkegaard.
Volevo scriverti, non per sapere come stai tu,
ma per sapere come si sta senza di me.
Vorrei sapere cosa si prova
a non avere me che mi preoccupo di sapere se va tutto bene,
a non sentirmi ridere, a non sentirmi canticchiare canzoni stupide,
a non sentirmi parlare, a non avere me con cui sfogarsi per le cose che non vanno,
a non avermi pronto lì a fare qualsiasi cosa per farti stare bene.
Forse si sta meglio, o forse no.
Però mi è venuto il dubbio
e vorrei anche sapere se ogni tanto questo dubbio è venuto anche a te.
Perché sai, io a volte me lo chiedo come si sta senza di te,
poi però preferisco non rispondere.
Ho addirittura dimenticato me stesso per poter ricordare te.
Tratto da “Diario di un seduttore”